capitolo 1 .Start

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Le cose vanno sempre come devono andare ma sono sempre stata dell'idea che noi possiamo modificare ogni momento con un gesto, un sorriso, un esclamazione.
La mia vita è cambiata da un giorno all'altro, l'attimo prima mi trovo in Italia e il seguente in America.
A 10 anni i miei genitori si separarono, mia madre aveva l'amante da un paio d'anni, non sono mai riuscita a perdonare la sua assenza giornaliera, non ho mai capito perché preferisse vivere in una famiglia non sua, appena mio padre trovo lavoro a New York decisi di andare con lui, cambiare vita, scuola, amici, mollare tutto e ricominciare da capo.
All'inizio era tutto stressante, la lingua, il fuso orario, il loro modo di vivere e sopratutto la difficoltà nell'ambiente in una nuova città piena di strade, gente e palazzi che spesso risultano soffocanti per una persona piccola come me.
Passarono i mesi, pian piano la scuola iniziava a piacermi, la lingua migliorava giorno dopo giorno e grazie ad un mio professore ho iniziato a intraprendere un corso di teatro vicino a casa, approfondendo ciò che c'era dentro me, a conoscermi e far uscire i lati che non sono mai riuscita ad evidenziare, in quelle sere riuscivo a trasformarmi, riuscivo a dar l'anima e li, tra quelle quattro mura capii che avevo bisogno di più, capii che non mi bastava restare nascosta e imparare solo le basi, avevo voglia di imparare, crescere artisticamente e vivere grazie alla mia passione.
Ora,al compiere dei 20 anni, mi sono trasferita a Los Angeles, qui c'è una delle migliori università sul cinema e teatro, qui inizierà un nuovo percorso pieno di alti e bassi, pieno di sfumature e crepe da sistemare.
"Payton, è ora di alzarsi", questa frase riecheggia nelle mie orecchie.
"Payton ti vuoi muovere?" Urla mio padre dalla cucina.
Giro lo sguardo verso il comodino, come sempre il poster del mio attore preferito mi guarda sorridente, "buongiorno orlandino mio" sussurro stiracchiandomi dolcemente cercando di mettere a fuoco l'orario riportato sulla sveglia.
Mi alzo dal letto mezza addormentata, questa notte mi sono addormentata molto tardi a causa del grande evento,oggi mi aspetta il primo giorno di università e non so da dove iniziare.
Mi butto sotto la doccia canticchiando una canzone dei blue, l'acqua scorre a tempo con il ticchettio dell'orologio attivo nella mia mente, appena esco mi infilo un paio di jeans, canottiera e camicia aperta, corro in cucina e faccio una colazione al volo.
"Buongiorno" esclama papà lasciandomi un bacio sulla fronte, " pronta per il primo giorno? Mi dispiace non poterti accompagnare ma sai, questo lavoro mi tiene molto occupato" dice cercando di giustificarsi.
Ammetto che all'inizio era difficile vederlo solo la mattina e poche ora la sera, ma con gli anni ho capito che il suo giro d'affari è più importante di qualunque altra cosa, non mi ha mai fatto mancare niente e per questo gliene sono grata ma a volte, avere un padre vicino servirebbe a colmare una solitudine interna che mi divora ogni giorno.
Io: "tranquillo pà"
Bevo l'ultimo goccio di caffè e mi precipito in camera per prendere la borsa, inizio ad avere l'ansia, odio mettere piede in un posto nuovo pieno di gente, molti si conosceranno avendo intrapreso lo stesso percorso scolastico in precedenza o aver partecipato ad eventi importanti, ma io, non conosco nessuno e questa mi mette agitazione.
Il taxi mi aspetta già fuori casa, sicuramente l'ha chiamato mio papà qualche minuto prima mentre ero in doccia, salgo velocemente guardando per la millesima volta l'orario per paura di non riuscire ad arrivare puntuale.
Io: salve, quanto ci vuole ad arrivare all' University of California?
Sig: 15 minuti circa
"Grazie" sussurro lasciando un sospiro di sollievo.
I minuti passano velocemente, una fila di ville viene lasciata alle spalle dando inizio ad un altra, tutte di colori diversi, ognuna con la propria storia e la propria vita.
Finalmente l'attesa termina, scendo dal taxi pagando frettolosamente, sono curiosa di sapere com'è all'interno, ci sono stata una volta per compilare delle scartoffie ma non sono riuscita a godermi fino in fondo ogni angolo di questa meraviglia.

If we cease to believe in love, why would we want to live?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora