Haley è uscita dalla mia stanza dieci minuti fa. Ed io sono rimasta ferma esattamente dove mi ha lasciata, incapace di muovermi.
Soltanto quando avverto la finestra del soggiorno aprirsi, mi affretto a muovere qualche passo. Scendo velocemente le scale e lei si volta a guardarmi.
« Non lasciarmi sola. » biascico, avvicinandomi piano. Porto le mani sulle braccia, come se volessi consolarmi da sola. So di sembrare patetica, ma in questo momento ho paura di me stessa. Delle azioni che potrei compiere senza pensare.
« Non ci pensare, è una cosa normalissima. » la sua improvvisa superficialità mi ferisce. Corrugo la fronte e resto a guardarla, poggiandomi al bancone della cucina.
« No che non lo è. Io non ho mai fatto cose del genere con una ragazza. E mai avevo intenzione di farle. » Lei è poggiata sul davanzale della finestra, fuma la sua ennesima sigaretta. Mi soffermo ad osservare il movimento delle sue labbra attorno ad essa; si chiudono e si aprono lente, e pensare che fino a poco prima queste erano sul mio collo, mi fa venire in mente strani pensieri.
« Allora non facciamolo più. » non riesco a capire il suo sbalzo d'umore, per questo mi scosto dal bancone e tirando un lungo sospiro, stringo i pugni lungo i fianchi e marcio verso di lei.
Prima che se ne renda conto le afferro una spalla e la faccio voltare verso di me. Sorpresa dalla mia forza improvvisa, spalanca gli occhi. Le tolgo brusca la sigaretta dalle mani , la getto via e la spingo verso il muro, schiacciandola con il mio fragile peso.
Lei mi lascia fare, come se si stesse arrendendo. Mi guarda come ha sempre fatto, proprio come piace a me. Con il suo escludere ogni cosa e mettermi in primo piano. Il modo in cui le sue iridi verdi si dedicano completamente a me perdendo la cognizione del tempo, mi manda su di giri. Mi fa sentire forte.
« Cosa vuoi fare piccola Arya? » scuoto il capo. Non lo so neanch'io. Sono un misto tra lo spavento e la voglia di ... fare cose che non farei mai.
Incerta, lascio vagare le mie mani sotto la sua t-shirt. Avverto il suo respiro farsi improvvisamente irregolare e per me è un invito a continuare. Le faccio salire fin su, carezzando i fianchi morbidi, la schiena e poi con un gesto veloce per nascondere tutto l'imbarazzo che provo, mi ritrovo sul suo seno.
È più grosso del mio, è sodo e alto.
L'unica ragazza che abbia mai visto nuda è America. Ma la bellezza di Haley non arriva minimamente a quella di mia cugina.
Trattiene il fiato, abbandona il capo contro il muro e porta le sue mani sopra le mie. Mi invita a stringerle, ed io lo faccio seguendo le sue mosse.
Posso avvertire al tatto il suo reggiseno di pizzo che attraverso la maglietta bianco posso intuire sia fucsia. E senza volerlo si lascia sfuggire un gemito basso e rauco che mi fa spalancare gli occhi.
Lei sorride, ha gli occhi appannati. Mi sembra ancora più bella.
« Dio, quanto mi piaci. »
COSA HO DETTO ?
Lei ride, passandosi la lingua sulle labbra. Poi si sporge verso di me e quella lingua si ritrova sulle mie labbra.
D'istinto provo a schiuderle, ma lei si ritira subito indietro.
« Mi piaci da morire anche tu, ma prima di fare il passo più lungo della gamba, cerchiamo di saperne di più, l'una dell'altra. » stringo forte gli occhi e cerco di realizzare quello che lei mi ha appena detto.
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Glass Girl
RomanceLei è rosso. Un rosso acceso che ferisce lo sguardo. Un rosso intenso, la stessa tonalità del sangue. Lei è la ragazza rubino. Io sono la ragazza di vetro, quella fragile, quella che alla prima ferita cade a terra , frantumandosi in mille pezzi. Q...