Non so per quanto tempo restiamo al molo. Non so quante ore passiamo a baciarci. Non so più nulla, neanche come si vive.
Quando decidiamo di riprendere aria, entrambe abbiamo le labbra gonfie e il respiro pesante.
Non riesco a guardarla negli occhi, ho lo stomaco in subbuglio e i battiti del cuore accelerati. Vorrei calmarmi ma è impossibile. Haley mi scruta in ansia e dopo una frazione di secondi sollevo lo sguardo su di lei, incapace di parlare.
È lei a farlo al posto mio, e la sua voce esce bassa e rauca, come se l'avesse trattenuta per troppo tempo.
« Arya... » le parole le muoiono in gola. La vedo deglutire, passarsi nervosamente le dita tra i capelli. Pensare che fino a poco lo stavo facendo io senza troppi problemi.
Ed ora sono qui a rimuginare sul mio atteggiamento imbarazzato.
Mi scosto dall'asse in legno su cui ero poggiata e le finisco addosso, afferrandole ancora qualche ciuffo di capelli ramati tra le mani.
La bacio prima che possa tirarsi indietro, anche se ormai non può più farlo.
Sorpresa, mi lascia fare, abbandonandosi in un gemito di piacere che si protrae dentro di me, facendo vibrare ogni parte del mio corpo.
Le infilo la lingua in bocca cercando disperatamente la sua. Riprendo quello splendido gioco che avevamo lasciato a metà poco fa.
La cosa bella dell'essere alte uguali è che non bisogna inclinare il collo o mettersi in punta di piedi.
I suoi capelli soffici si perdono tra le mie mani e vorrei accarezzarli per sempre.
Azzardo un'occhiata verso di lei, ed ha le palpebre chiuse. Le tremano un po', come a me tremano le gambe.
Afferro il suo labbro inferiore tra i denti e lo tiro, avvertendo subito dopo il sapore metallico del sangue. Haley ansima e scopro che questo mi fa impazzire; sentirla gemere per me mi manda completamente in estasi, come se avessi assunto una droga pesante.
« Dovremmo fermarci... » sussurra tra un bacio e l'altro. Ha le labbra bagnate, le guance rosse e gli occhi lucidi. La sua visione è da orgasmo.
Scuoto il capo e le stringo più forte i capelli.
« Arya, davvero. Se continuiamo di questo passo, finisce che ti scopo qui, e non voglio che avvenga in questo modo. Non qui. » sbuffo contrariata. Da quando in qua esiste un modo perfetto per fare sesso?
Si fa e basta.
Mi allontano contrariata e vado a sedermi sulla riva, raccogliendo di nuovo le gambe al petto.
Mi raggiunge all'istante; prende posto dietro di me, circondandomi con le sue gambe. Stringe le sue braccia attorno ai miei fianchi e mi attira verso di se.
Cosi non ho più modo di scappare, anche se non avevo certo intenzione di farlo.
Poggio la testa sul suo petto e lei sulla mia spalla.
« Non prendertela per ogni minima cosa. È che con te voglio andarci piano, non voglio sbagliare nulla. Ho fatto cosi tanti casini nella mia vita, e tu potresti essere la soluzione a tutto. » rabbrividisco, e non di certo per il freddo.
In questo singolo istante, metto a fuoco quello che sta succedendo.
Forse prima non riuscivo a farlo, la mia mente era annebbiata da lei. Forse mi trovavo in una specie di trance.
Ma ora, con le labbra ancora gonfie, le sue braccia strette attorno a me, il battito del suo cuore sulla mia spalla ed il suo viso a pochi centimetri dal mio, mi rendo conto che non posso più tornare indietro.
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Glass Girl
RomanceLei è rosso. Un rosso acceso che ferisce lo sguardo. Un rosso intenso, la stessa tonalità del sangue. Lei è la ragazza rubino. Io sono la ragazza di vetro, quella fragile, quella che alla prima ferita cade a terra , frantumandosi in mille pezzi. Q...