Alcol e Tempesta.

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Pov Rose

Aprii lentamente la porta, cercando di fare meno rumore possibile. Sembrava una scena di quei film babbani dove all'alba, dopo una notte di baldoria, una ragazza tornava a casa mezza ubriaca cercando di non farsi sentire dai genitori.

La situazione era analoga, scarpe col tacco in mano e barcollante, provavo a rientrare nel dormitorio femminile di Grifondoro, del settimo anno, senza svegliare nessuna delle mie compagne, soprattutto mia cugina Dominique. Mi avrebbe riempita di domande se si fosse accorta di me e non avevo la minima intenzione di affrontarla.
In quel momento desideravo solamente potermi stendere sul mio comodo letto a baldacchino, chiudere le pesanti tende di velluto rosso e scivolare immediatamente tra le braccia di Morfeo.

Lentamente, silenziosa come un gatto, raggiunsi la tanto attesa meta e mi lasciai cadere a peso morto.

Il sonno sperato però tardava ad arrivare, le immagini della sera precedente mi vorticavano in testa insistenti.
Non potevo crederci, io, Rose Weasley, mi ero fatta abbindolare come tutte le oche giulive da quel paio di occhi grigi e da quei capelli ossigenati!
Certo ripensandoci anche dal suo fisico scolpito e asciutto, dalle sue braccia possenti e muscolose, dalle sue labbra così piene, così morbide.

Oh andiamo, chi voglio prendere in giro!

Era la seduzione fatta persona e l'avevo sempre negato a me stessa. Non l'avrei mai ammesso pubblicamente ma mi era piaciuto da morire e se avessi potuto, l'avrei rifatto milioni e milioni di volte.

Il suo tocco bramoso, la sua pelle gelida sulla mia scottante, il suo viso affilato e liscio contro l'incavo del mio collo bianco, le sue mani forti e al tempo stesso delicate che vagavano sul mio corpo, le sue labbra pallide che lasciavano scie bollenti al loro passaggio.
La sensazione di completezza che mi aveva invaso. I nostri corpi si erano incastrati perfettamente. Eravamo andati avanti tutta la notte, tra gemiti soffocati e parole sussurrate.

Ore dopo avevo aperto gli occhi e lenzuola color verde e argento avevano invaso il mio campo visivo. Mi guardai intorno sperduta, abbassai lo sguardo e lo notai.
Ci eravamo addormentati così, un suo braccio mi stringeva la vita, mentre i suoi capelli biondi mi solleticavano il seno.
All'inizio una sensazione di beatitudine mi aveva completamente invasa, restai a guardarlo dormire un tempo che pareva infinito. Vagai con lo sguardo sul suo viso, gli occhi chiusi, le lunghe ciglia candide immobili, la bocca leggermente schiusa, aveva un'espressione da bambino innocente dipinta sul volto, differente dal solito ghigno malizioso.
Non avevo mai visto niente di più tenero.

Rose ma che cazzo dici! stai esagerando, Malfoy tenero?!

La parte razionale del mio cervello che a lungo credevo di aver perso parlò senza preavviso e realizzai davvero dove mi trovavo e con chi.

Cercai di staccarmi il più gentilmente possibile da lui, per paura che si svegliasse, non avrei proprio saputo come affrontare la situazione.

Una volta riuscita a scrollarmelo di dosso, scesi dal letto e rabbrividii al contatto dei miei piedi nudi sul pavimento di pietra freddo.
Iniziai a perlustrare con gli occhi la stanza, in cerca dei miei vestiti, ma, nonostante la sbronza ancora in corso, un piccolo dettaglio attirò la mia attenzione: a due letti di distanza spuntava, tra i cuscini, la testa mora e arruffata di mio cugino Albus. Tremai al pensiero della sua reazione, se mi avesse vista nuda nel suo dormitorio.
Ero talmente sconvolta, che, per la fretta di andarmene dal luogo del delitto, indossai una maglia a casaccio tra quelle che stavano ammucchiate su una sedia lì vicino, afferrai le scarpe al volo e mi dileguai in un battito di ciglia.

In balia di questi pensieri impuri, desiderosa di averne ancora e con la mente offuscata dall'alcol mi rannicchiai su me stessa, annusando la maglietta grigia che indossavo, era impregnata del suo profumo, sapeva di fresco, come dopo un temporale estivo.
Era inebriante e mi stordiva ancora di più. Mi addormentai così, con il suo odore nelle narici e la mente infestata dalla sua voce suadente, che sussurrava il mio nome mentre facevamo l'amore.

Ammettilo che sei attratta da me, Weasley (Scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora