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Essere forti anche alle peggiori disgrazie e questo che mia madre mi ripeteva fin da bambina ricordo che ogni volta che piangeva mi tirava un schiaffo e continuava a farlo finché non smettevo ne ho prese molte ma grazie a queste sberle se sono diventata così forte non piango davanti a nessuno o almeno tento di trattenermi.
Riapro gli occhi e sono in un letto d'ospedale vedo Damiano con le mani nei capelli che gira come una trottola
"La smetti che mi gira la testa" lui si gira verso di me e mi corre incontro
"Come stai?" Sembra seriamente preoccupato
"Bene ma che ci faccio qui" lui mi aiuta ad alzarmi
"Sei svenuta hai dormito per due giorni" cosa ora ricordo ero qui per Zoe e mi sono sentita male
"Sto bene credo fosse stress" lui iniza a camminare in giro
"Stai fermo mi gira la testa" lui si ferma e mi si avvicina
"Ero preoccupato per te"  cosa non il perché ma questa cosa mi riscalda il cuore
"Scusa" avvicino le gambe al busto e mi chiudo in quelle
"No scusami tu non e colpa tua"mi si avvicina ancora e mi alza il viso con due dita in confronto a me lui e un bestione le nostre faccia sono a pochi metri di distanza quando la porta viene sbarata e la figura di Silvestro entra nella stanza io mi allontano subbito
"Che c'è" Damiano sembra abbastanza incazzato
"Vieni fuori" Damiano fa come ha detto Silvestro noto la discussione essere molto animata mi corpo e chiudo gli occhi sperano che apena gli riapri sia nella mia casa.

Ad aprire gli occhi mi obbliga la luce del sole
"Ma buongiorno" mi giro in torno e noto di essere nella stanza a casa di Damiano Polly  e seduta sul mio letto e stato tutto un sognio? Non credo era troppo realista
"Dopo che Damiano ti ha riportato a casa  eri mezz a addormentata me eri carina" mi sorride e scende dal letto io faccio lo stesso noto di avere una camicia da notte molto grande e credo essere pure maschile

Passai tutto il poemrrigio a letto di Damiano nemeno le traccia mi alzo e vedo verso la cucina preparo un panino e mi butto sul divano Acendendo  la tv sto spiagiata finché la porta si apre mostrando la figura di Damiano sembra molto stanco mi passa accanto senza nemeno notarmi si chiude dentro il suo ufficio.

Mi chiudo in camera in quando un temporale si sta per abbattere mi infilo sotto le coperte e un tuono colpisce la casa facendola tremare  mi alzo e scendo di sotto noto la luce del ufficio ancora accesa
"E permesso" busso sulla porta
"Si entra" entro e vedo Damiano seduto sulla sua scrivania immerso tra le carte
"Daria tutto bene" metto le mani sulle gambe come una bambina abasso il capo
"Si ecco" come si fa a dire che ha 22 anni hai ancora paura dei tuoni
"Parla perfavore" alza il suo sguardo verso di me ha la cravatta allentata e la camicia sbottonata i capelli leggermente arruffati e il viso stanco
"Daria non farmi perdere tempo" credo di averlo fatto incazzare esco dalla stanza e ritorno nella mia mi  nascondo come i bambini sotto le coperte inizio a tremare finalmente esco dalla mia prigione e vedo la sagoma di Damiano sulla porta
"Mi sembravi troppo sospetta" si avvicina a me io mi allontano
"Hai paura o qualcosa del genere?" Si siede sul letto
"Ecco...io ho paura dei tuoni" mi copro con le coperte in imbarazzo sento il letto abbassarsi poi due braccia forti mi stringono
"Buonanotte Daria" mi posa il mento sulla mia testa
"Buonanotte Damiano" mi stringo a lui però poi chiudere gli occhi e cadere tra le braccia di morfeo.
Mi risveglio da un caloria piacevole apro gli occhi e sbatto contro un petto di un ragazzo o meglio di Damiano tento di liberarmi dalle sue braccia ma e più forte di me finalmente mi librero e corro di sotto e inizo a cucinare, non sono mai stata molto portata per queste cose ma almeno ci provo.
Riesco a fare delle crêpes le poso sul tavolo e mene mangio qualcuna finché non sento dei passi verso di me 
"Buongiorno" il fisico scolpito di una statua greca entra nella stanza
"Buongiorno" si sede sul bancone e prede un po del cibo da me cucinato sento le sue braccia aferarmi e sbattermi con la lastra d'acciaio finisco nel mezzo delle sue gambe sbattendo contro il suo petto
"Non puoi scaparmi"avvicina le sue mani alla mia  faccia costringendomi a guardarlo
"Lasciami grazie" tento di scappare ma la sua presa e più forte della mia
"Ho una gran voglia di baciarti" posa il suo pollice sul mio labbro inferiore
"Ecco" avvicina la sua bocca alla mia quasi a sfiorarle il mio cervello e andando in tilt non riesco nemeno a parlare, si allontana tendomi con le sue gambe si inumediscie le labbra e come una tigre si scaglia sulle mie labbra e un bacio freddo rude e brutale come se entrambi ne avessimo  bisognio mi aferra per le natiche e mi fa sedere sopra di lui lui scende e con me ancora in braccio mi fa cadere sul divano si straia sopra di me, io avito le mie gambe contro il suo busto mentre lui mi accarezza il viso
"Sei così fragile ho paura di romperti" si stacca da me e si incammina verso la cucina
"Tutto si può riparare anche le cose più fragili" lui si gira e con un viso tristito mi guarda
"Non tutto"

L'ossessione Mafiosa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora