Rain

2.1K 105 14
                                    

Le gocce cadevano imperturbabili sul suo viso già bagnato dalle lacrime, mentre il ragazzo fra le sue braccia giaceva inerte, ormai senza vita, freddo. E l'altro lo chiamava, lo chiamava con voce flebile, lo implorava di non andarsene, ma era troppo tardi. E allora alzò il viso al cielo, la bocca spalancata in un grido addolorato che non udì nessuno e che si perse nel fragore della pioggia. Chase si sedette di scatto, madido di sudore: aveva avuto ancora quell'incubo. Erano passati tre mesi da quando Rocky era morto, eppure l'incubo continuava a tormentarlo. Si stropicciò gli occhi e barcollò fino al bagno. Allo specchio il viso di un diciassettenne stanco lo fissava con lievi occhiaie che spiccavano sulla pelle pallida, nascosta solamente dal ciuffo che gli ricadeva ribelle sugli occhi. Sinceramente a Chase, da quando era morto Rocky, non importava più nulla: prima che se ne andasse per sempre in quella maledetta notte di pioggia, Chase si era tinto una ciocca di azzurro elettrico, o almeno azzurro doveva essere. Senza saperselo spiegare era uscita violetto chiaro e non l'aveva più cambiata. Non stava molto bene sui suoi capelli neri, ma a Rocky piaceva, e se gli piaceva allora piaceva anche a lui. Si ravviò i capelli, lasciando che l'acqua fredda sul viso lo schiaffeggiasse e gli facesse gocciolare penosamente il ciuffo. Sospirò. Non aveva proprio voglia di andare a scuola, anzi, non aveva voglia di fare niente, nemmeno dormire, perché sapeva che sarebbe tornato l'incubo. Non aveva più voglia di vivere, tutto qui. Senza Rocky il mondo era spento come i suoi occhi color porpora che ormai odiava.

Eyes of WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora