The beginning (flashback)

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Seduto pigramente nel prato della scuola, il quindicenne Chase guardava gli alunni più grandi passargli davanti, con quella loro aria sofisticata e così figa che faceva sbavare le ragazze. Si soffermò in particolare sul più alto, moro come lui ma con il ciuffo tenuto alto, gli occhi verdi come smeraldi, e ne restò folgorato. Quel che poteva dire il suo primo amore. Lo fissò intensamente, forse un po' troppo, perché difatti questi lo guardò a sua volta, ma senza particolare attenzione, non gli interessavano i ragazzini più piccoli. E da lì, cominciò lo stalking verso quel ragazzo che era sì sempre col gruppo, ma sembrava piuttosto distaccato. Niko, popolare con le ragazze e bello come un angelo, riuscì ad entrare nel gruppo, facendo entrare automaticamente anche Chase, che si vide servita la sua preda su un piatto d'argento. Nonostante, come cugino di Niko, fosse stato accettato nel gruppo, nessuno lo degnava veramente di attenzione. Un pomeriggio, ritrovatosi a seguire nel corridoio deserto Rocky (e ad ammirarne il fondoschiena fasciato dai jeans, mentre sculettava camminando) non fece eccessivamente attenzione o forse era fin troppo evidente, difatti l'oggetto del suo amore si voltò all'improvviso, cogliendolo sul fatto.
- Lo so che mi segui sempre, - commentò - ma non mi interessano i ragazzini come te - e così senza nemmeno dire una parola si ritrovò rifiutato crudelmente dal suo grande amore. Ma non desistette, anzi, ora che era stato scoperto si dette da fare, sottoponendo il povero ragazzo ad una corte assidua. Venne rifiutato più e più volte, in modo più o meno cortese, ma non si arrese. Lentamente, diventarono amici. Non grandi amici, non migliori amici, solo e semplicemente amici. Un giorno di pioggia, mentre andava a casa, vide all'angolo della strada un cagnolino guaire disperatamente, di sicuro qualche povero diavolo aveva avuto il coraggio di abbandonarlo al suo destino. Nonostante non avesse l'ombrello e fosse già fradicio, raccolse il cucciolo, anch'esso bagnato fino alle ossa, e se lo infilò nel giaccone per riscaldarlo. Sapeva che i suoi non gli avrebbero mai permesso di tenerlo, e Niko non aveva abbastanza spazio, allora a chi poteva darlo? Nessuno gli era abbastanza amico per una cosa simile. Alla fine decise di mandare un messaggio a Rocky: 'Ti dispiace se faccio un salto da te? È urgente! Chase'; e si incamminò. Mentre andava, gli arrivò la risposta dell'amico. 'Vieni pure. Ti aspetto. Rocky'.
Se fosse stato in un altro contesto, il suo cuore avrebbe iniziato a galoppare imbizzarrito, ma ora era più importante il cucciolo che stava riscaldando, al prezzo di bagnarsi ancora di più lui stesso. Bussò alla porta dell'appartamento di Rocky, e quella si aprì immediatamente.
- Oh santi numi, Chase, stai grondando d'acqua! Sei fradicio, ti prenderai il raffreddore! - esclamò l'amico, preoccupato.
- Non importa - mormorò, starnutendo e liberandosi del giaccone.
- E questo piccino chi è? - domandò, intenerendosi all'istante.
- L'hanno abbandonato in strada. Da quel che me intendo di cani, è un Golden Retriever - commentò, facendogli una carezza.
- Be', e perché l'hai portato qui? - chiese perplesso.
- Non posso tenerlo, Rocky - lo guardò implorante e l'altro sospirò forte.
- Ho capito - disse, e Chase esultò mentalmente.
- Ma... - continuò, e l'entusiasmo scemò un po' - dovrai venire a portarlo a spasso con me, ogni tanto - per poco il ragazzo dagli occhi rossi non scoppiò a ridere dal sollievo, aveva pensato di peggio. Le affermazioni di Chase si rivelarono esatte, e il piccolo Cookie diventò presto un perfetto rappresentante della razza Golden Retriever, con il pelo lungo e mosso, dorato, e un carattere dolcissimo e gioioso che faceva sciogliere chiunque. Alla fine il più piccolo acconsentì ad accompagnarlo a passeggio, e questo gli procurò una delle gioie più grandi della sua vita. Non andavano spesso al parco, lui e Rocky, ma Cookie adorava il parco, e così si ritrovarono sulla panchina, ansimanti, mentre il cane esplorava ogni angolo possibile. Iniziarono a chiacchierare del più e del meno, quando, dopo una pausa di silenzio imbarazzato, Rocky lo ruppe.
- Sai, penso che forse non sarebbe male se uscissi con te - lo fissò pensieroso e Chase sgranò gli occhi.
- Anzi, penso proprio di essermi innamorato di te - ammise con calma estrema, come se gli stesse dicendo che aveva comprato un nuovo telefono.
- Allora? Non dici niente? - lo incalzò, ma l'altro era paralizzato dallo stupore e dalla gioia.
- Non mi ami più? - chiese il più grande, inarcando un sopracciglio. Chase si riscosse.
- Non dirlo nemmeno per scherzo! - esclamò, quindi, timidamente, poggiò le labbra su quelle del ragazzo dagli occhi verdi. Ritornarono all'appartamento di Rocky il più in fretta possibile, e dopo essersi assicurati di aver chiuso Cookie dove non li potesse disturbare, andarono in camera del ragazzo. Pochi giorni più tardi, Chase venne ripresentato nel gruppo come 'migliore amico' di Rocky.

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