Silver

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- Shane, perché mi stai seguendo? - ed ecco che era cominciato un altro giorno e tutto si stava svolgendo in modo perfettamente normale, o quasi. Il castano inclinò la testa.
- Non è evidente? - chiese, con appena un accenno del sorriso beffardo che mostrava di solito.
- No, non lo è - replicò Chase, e mettendosi a correre riuscì a liberarsene. Le ultime settimane erano state stranissime, come guardare un sogno dall'esterno, con per protagonisti un Chase molto confuso e un Shane semi-lupo. Un sogno alquanto effimero, il quale quando sfiorato con un dito scoppia come una bolla, un sogno impossibile. Ansimò per la corsa, fermandosi per prendere fiato, quando sentì qualcuno toccargli una spalla. Si voltò di scatto, ritrovandosi il volto sorridente di Shane ad un soffio dal proprio.
- SHANE! - ringhiò, ed egli gli fece 'ciao' agitando la mano. Arrivò una ragazza e si fermò proprio davanti a loro, fissandoli con due occhi che si potevano tranquillamente dire 'a forma di cuore'. Agitò la testa, facendo oscillare i lunghi capelli castani legati in una coda prima di stringere al petto gli innumerevoli libri che aveva in mano ed emettere una specie di gridolino deliziato.
- KYAAAA, ma voi due state insieme? Siete fidanzati? - chiese loro, guardandoli come se fossero due celebrità.
- No! - risposero inorriditi all'unisono.
- Oh, che peccato. Siete così carini insieme - commentò, prima di salutarli e dirigersi verso la biblioteca. Si fissarono un attimo in silenzio, prima che Chase distogliesse lo sguardo e Shane facesse altrettanto, imbarazzato. Tornati in classe il moro si mise a scarabocchiare qualcosa, mentre il ragazzo dagli occhi dorati, messa una matita in bocca, alzò la testa per fissare il soffitto.
- Sai, Chase... - borbottò dopo un po' - quando ti guardo, mi viene in mente l'argento - l'altro si voltò, sorpreso.
- L'argento? - domandò perplesso, affogando nei brillanti occhi d'oro di Shane.
- Già. Un metallo liscio, dall'aspetto elegante, eppure meno scelto rispetto all'oro. Tutti vogliono indossare, esibire un 'pezzo di stella', ma ci pensi? Ci pensi se ci fossero stelle argentate? Di sicuro saresti una di quelle! - l'entusiasmo e la profondità di pensiero dell'altro colpì profondamente il moro, che lentamente si aprì in un sorriso.
- Io sarei una stella che non brilla, non più - affermò malinconicamente. Shane lo guardò stupito, poi sorrise.
- Tutte le stelle brillano, chi di più chi di meno, e poi ci sono alcune che hanno solo bisogno di un'altra a fianco per risplendere - ribatté dolcemente. Chase lo fissò ancora per un secondo, poi scoppiò a ridere sguaiatamente.
- AHAHAHAHAH, da quando in qua noi - io - parliamo come due ragazzine smielate? - chiese, tenendosi la pancia. Rideva talmente tanto che non notò lo sguardo ferito di Shane, il quale mascherò il dispiacere con una risata educata:
- Ah-ah -.
Finalmente la campanella trillò, liberandoli da quel supplizio. Invece di punzecchiarlo il più possibile, il castano tirò fuori le cuffiette e se le mise nelle orecchie, accendendo la musica a tutto volume. Notò che Chase lo guardava poco più indietro con espressione costernata e solo quando lo sentì sfilargli la cuffietta smise di camminare.
- Ehi, idiota! Visto che ho dimenticato le mie cuffiette, mi fai ascoltare un po' della tua roba? - sempre con quella mania di chiamarlo 'idiota' e scomparsa la lieve timidezza che l'aveva assalito poco prima, Chase s'impossessò prepotentemente della cuffietta. Ascoltò per un po' quelle note malinconiche e quella voce nostalgica che risuonava nelle sue orecchie, cullandolo in modo dolce e triste.
- Come si chiama questa canzone? - chiese a Shane. Assorto ma non troppo, senza deconcentrarsi, il castano alzò appena la testa:
- Wake Me Up When September Ends - rispose a bassa voce. Mise in pausa e l'altro lo fissò interrogativamente. - Chase, ma noi due cosa siamo?

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