- Scordatelo che risponda alla tua domanda. Non lo farò mai, e ti dico anche perché: non sono affari tuoi. Per cui smettila di pensarci - cercando di rimanere calmo, Chase prese un gran respiro.
- Io non ne sarei tanto certo che non siano affari miei, ma comunque... - mormorò a bassissima voce Shane.
- Non insistere - lo aggredì il moro, arrabbiandosi.
- Non lo sto facendo - obiettò l'altro. Iniziarono a discutere infantilmente, con Chase che rispondeva sempre più infervorato e nervoso.
- E va bene, rompiscatole che non sei altro! Te lo dico, così poi mi lasci in pace! - sbottò, afferrandolo per una manica. Lo portò in un posto riparato da orecchie indiscrete e lì iniziò a raccontare.
- Devi promettere di non dirlo a nessuno, però. Giuralo - gli ordinò, guardandolo con quei suoi occhi rossi terribilmente seri.
- Lo giuro - annuì il castano.
- Quello della foto... era il mio ex ragazzo, Rocky - spiegò con espressione neutra.
- Ex...? - Shane lo fissò interrogativamente.
- È morto fra le mie braccia, investito da una macchina. Pioveva, quella notte, e... - gli scappò un singhiozzo. L'altro gli accarezzò una coscia, guardandolo comprensivamente.
- Va bene così - lo fermò, ma il moro scosse la testa.
- Stava venendo da me. Avevamo detto ai miei genitori di noi... e loro mi avevano proibito di vederlo. Mi hanno chiamato mostro, e mi hanno picchiato. Anche a scuola mi avevano picchiato, chiamandomi essere inferiore perché stavo con Rocky, e lui aveva cercato quei bulli e li aveva sistemati. Dopo che i miei genitori mi avevano maltrattato me ne sono andato al mio appartamento. Quella notte pioveva e io ho sempre avuto paura del buio e delle notti di pioggia. Così lui, sapendo che stavo male, stava venendo da me. Mi aveva mandato un messaggio, diceva: sto arrivando, piccolo <3. Be', non arrivò mai. Se non avessi detto ai miei di noi, lui non sarebbe mai morto! È colpa mia, Shane, lo capisci? È colpa mia! È colpa mia se Rocky è morto! - esclamò, piangendo fino a farsi mancare il respiro.- Sono un mostro! - sussurrò.
Il castano strizzò gli occhi, gli faceva male vedere il ragazzo che amava soffrire in quel modo, ma in quel momento doveva pensare solo a Chase. Gli si avvicinò e lo strinse a sé.
- Shhh - sussurrò quando il moro emise l'ennesimo singhiozzo. Sentì le braccia dell'altro cingergli lentamente la schiena.
- Va tutto bene - mormorò dolcemente, ascoltando il respiro di Chase calmarsi e stabilizzarsi.
- Sfogati quanto vuoi - aggiunse, accarezzandogli la schiena. Dopo un tempo interminabile il moro si staccò, asciugandosi le ultime lacrime.
- Grazie - sussurrò e, tremante, gli diede un lieve bacio sulla guancia.
- Chase? - lo richiamò mentre si alzavano. Gli occhi rossi e gonfi di pianto del moro incontrarono i suoi.
- C-cosa? - mormorò.
- Non sei un mostro.
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Eyes of Wolf
Romance'L'afferrò per il colletto e premette le labbra sulle sue, per poi spingerlo subito via. - Non potrei mai amare uno come te - commentò gelidamente. L'altro ricacciò indietro le lacrime - Perché devi essere così crudele, Chase?' Chase è un ragazzo...