Questions

1.3K 83 2
                                    

Seduti ai tavoli esterni del Chomp Chase, Shane e Niko sorseggiavano pigramente un drink dal sapore dolciastro. Il biondo faceva rimbalzare lo sguardo fra i due, i quali tenevano la testa cocciutamente voltata dall'altra parte, anche se di tanto in tanto si guardavano di sottecchi, per poi distogliere lo sguardo quando i loro occhi si incontravano.
- Oh! Quella è una mia amica! Torno subito, ragazzi! - esclamò Niko e si alzò di scatto, poi entrò nel locale, dove una ragazza stava prendendo da bere. Scese un'atmosfera tetra.
- Mi spieghi perché mi hai fermato - mi hai praticamente buttato a terra - mentre stavo per saltare? - domandò Shane in tono pacato.
- Non è stato molto sportivo... - aggiunse tra sé. Chase lo guardò male.
- Una cosa del genere è successa ad un mio... ehm, amico. Solo che lui, per la caduta, ha perso i sensi. Non è stato bello... - sussurrò l'ultima frase.
- E perché mi hai impedito di farmi male? - chiese con genuina curiosità. L'altro distolse lo sguardo. - Avanti, Chase, lo so che mi odi.

Il ragazzo dagli occhi porpora fremette, sorpreso. Scosse la testa.
- Sta' zitto - ordinò, chiudendo gli occhi e stringendo i pugni.
- Perché, se è la verità? - quant'era irritante!
- Ti ho detto di stare zitto - ribatté, digrignando i denti. Il castano inarcò un sopracciglio:
- Allora se non mi odi... - insinuò, fissandolo.
- ZITTO, ZITTO, ZITTO! - urlò Chase, rovesciando la sedia nell'alzarsi. Niko arrivò in quel momento.
- Che s-...? - il cugino lo guardò brevemente.
- Torno a casa, eccoti i soldi per il drink - sibilò fra i denti. Il biondo si voltò a guardare il ragazzo dagli occhi dorati con un'espressione perplessa:
- Ma che gli prende? - chiese, e l'altro fece spallucce. Intanto Chase, raggiunto il proprio appartamento, si lasciò cadere mollemente sul letto, fumando di rabbia. Doveva essere una giornata diversa dalle altre, una giornata in cui svagarsi con Niko e non pensare a Rocky, ma poi Shane aveva rovinato tutto, lui e i suoi maledetti occhi dorati. Gli aveva tenuto testa e pur di sconfiggerlo si sarebbe fatto male. Che razza di idiota fa una cosa del genere solo per vincere?, si domandò, mentre realizzava che anche lui avrebbe fatto così. Il fatto è che non riusciva a concentrarsi su nulla quando aveva quel cretino intorno. Perché...?, la risposta era palese, ma lui voleva ignorarla ad ogni costo. Preferiva odiarlo cento volte di più di adesso che accettare il fatto di esserne attratto. Magari un po' di musica lo avrebbe distolto dal pensiero fisso di quell'idiota: prese le cuffie e fece partire la prima canzone della lista. Sobbalzò quando riconobbe le note malinconiche della canzone preferita sua e di Rocky, Just Give Me a Reason. Staccò rabbiosamente le cuffie e lanciò l'iPod da qualche parte nella stanza, per poi affondare il viso nel cuscino e scoppiare a piangere come non faceva da un sacco di tempo.

Eyes of WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora