Capitolo 38) Stavo da schifo

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Stavo da schifo. Tre semplici parole che stavano diventando il mio motto quotidiano, e se mai un giorno mi sarebbe venuto in mente di candidarmi alle elezioni, lo avrei usato per convincere gli elettori a votarmi.

Chi non avrebbe apprezzato la mia sincera opinione?

Comunque,ignorando queste mie pippe mentali, restava il fatto che avrei potuto fare la comparsa in qualche film horror, senza essere vestita da monaca o da clown che abita nelle fogne...

Non avevo dormito bene, perché giustamente la mia mente trovava giusto immaginare scenari peggiori perfino di un melodramma, per quanto riguardava la storia con Rome.

Risultato?Borse sotto gli occhi che potevo usare per fare la spesa.

Detesto vedermi in questo stato, ,ma ora cosa più importante, dovevo mantenere un atteggiamento distaccato da quel maniaco deficiente, e soprattutto, concentrarmi sul basket.

Altro motivo per cui non avevo chiuso occhi, era perché ieri sera, dopocena, Sidney mi aveva avvertito che ero una delle titolari.

Io,con il mio metro e una sputazza ero ufficialmente nella squadra di basket femminile.

Dallo shock, Johanna temeva che fosse successo qualcosa di grave, dato che ero rimasta immobile a fissare la parete di fronte a me.

Poi però ho urlato e mi sono messa a saltare per tutta la casa, peggio della puzzola dei Looney Tunes, dalla gioia, anche se ho dovuto fermare mio fratello che stava per chiamare il WWF.

"Avanti Roxane , oggi è un altro giorno."

Probabilmente di merda, ma dai,non devo essere per forza così negativa, che forse stavolta la sfiga decide di prendersi delle ferie in vista del periodo natalizio no?

Non nutro molte speranze in questa ipotesi sinceramente.

Indosso degli abiti più pesanti, anche se quando torno, urge un cambio di vestiario, e ciò significa solamente un mare di vestiti su tutto il pavimento.

Sospiro e dopo aver messo la felpa e fatta una coda alta per indossare il mio berretto, che distoglie l'attenzione dai miei occhi.

Scendo al piano di sotto, esento terribilmente la mancanza di mia madre. A quest'ora a tavola c'era ogni ben di Dio, mentre adesso devo provvedere io alla colazione.

Con Mike e Joe, alla fine abbiamo stabilito una specie di lavagna per le faccende domestiche e dati i miei impegni pomeridiani, la mattina è mia.

Preparo una colazione salata,con uova strapazzate, toast e succo d'arancia rossa. Mangio la mia porzione in silenzio, mentre sento dei passi dal piano di sopra che mi avvertono che i due piccioncini si sono svegliati.

Sciacquo il piatto e lo metto nella lavastoviglie, per poi risalire a lavarmi i denti, nell'esatto istante in cui cip e ciop escono dalle loro camere.

"Le uova sono ancora calde, e i toast coperti dalla stagnola."

"Tu si che sei la mia eroina preferita."

Joe passa, lasciandomi un bacio sulla guancia, mentre quel cretino di mio fratello mi stritola con un abbraccio , rischiando di farmi sputare la colazione fresca di succhi gastrici.

Salva, mi do un'aggiustata, per poi accendere il telefono e trovarmi cinquanta messaggi da parte di Rome inviati alle tre di stanotte... Giuro che se stamattina è bello come al solito, senza un minimo segno di stanchezza, passo al lato oscuro.

"Scusami"

Lo ripete per tipo quarantanove volte, cambia solo l'ultimo messaggio.

"Sono uno stronzo, ti prego parliamone domani."

Troppo poco, deve imparare ad offendersi di più.

Sono determinata a seguire il consiglio di Joe, e spero che il quel suo sedere di marmo, possa carbonizzarsi sul fuoco. Forse così riuscirà a comprendere cosa si prova a vivere in uno stato d'ansia.

***

Parcheggio la mia Mustang e con Joe ci incamminiamo verso l'ingresso, fino a quando non noto un Roman dalla faccia distrutta, aspettare contro al muro con il cappuccio alzato della felpa.

Nulla da fare, anche se sta da schifo, è sempre dannatamente bello ai miei occhi.

Incrocia il suo sguardo con il mio, e il mio progetto di fargli fare la fine di Giovanna d'Arco, si scarica nel gabinetto più vicino.

Per fortuna Johanna mi stringe la spalla, interrompendo l'effetto ipnotico che ha su di me.

"Ehy,ricordi quello che ti ho detto no? Indifferente."

"Facile per te che ti sei data alla pazza gioia ieri sera."

Balbetta un sacco di parole senza senso, prima di mandarmi a quel paese per scappare dentro. Gran bel supporto, davvero.

Scuoto la testa e decisa,riprendo ad avanzare, fino a quando un'ombra cala su di me.

"Roxane, finalmente sei senza il tuo cane da guardia."

"Nick?Che diavolo vuoi?"

"Niente,è strano per te che io voglia conversare?"

"Si."

"Così mi ferisci, volevo solo sapere come andava tra te e Smith."

"Da quando ti interessa la mia vita sentimentale? Sai, non hai il tipico aspetto di una pettegola."

Ride e poggia il suo braccio intorno al mio collo, avvicinandosi al mio orecchio.

Questo se l'avesse fatto Roman,di sicuro non mi avrebbe permesso di ragionare lucidamente, ma non è lui.

"Sai,credevo che avessi capito il mio interesse nei tuoi confronti."

"Sto con Rome."

"Mi fa piacere saperlo, ma potrebbe diventare il nostro piccolo segreto"

Lo fulmino con lo sguardo,sperando di aver capito male, ma la realtà è ben diversa. Sta dicendo sul serio. Schifata, prendo le distanze, spingendolo via,aveva ragione Roman, Nick è un maschio della peggior specie e quando sto per andarmene, per evitare di picchiarlo di fronte a tutta questa gente, mi trattiene per il polso.

"Avanti Roxane , vedrai che il sesso con me sarà più eccitante rispetto a quel damerino."

"Sei pazzo , vai a fare in culo Nick! Io non sono quel tipo di ragazza"

"Eppure mi sembra che anche tu sia caduta nella rete dei tanti passatempi di Smith, o forse quel codardo ancora non ti ha fatto una passata? Quasi mi sembra di essere tornato indietro nel tempo a quando..."

Non riesce a concludere il resto del discorso che Roman lo colpisce con un pugno al viso, per poi bloccarlo a terra colpendolo ancora. Nick reagisce capovolgendo le posizioni e io non riesco a fare altro che urlare, ma sembra che siano sordi, dato che mi ignorano e continuano fino a quando non intervengono altri ragazzi della squadra di basket.

"Che cazzo le hai detto bastardo?!"

"Solo la verità e le offerto un giro sulla mia giostra"

"Io ti ammazzo!"

Ride, mentre Roman sembra essere fuori controllo. Se non ci fossero i ragazzi a tenerlo probabilmente a quest'ora Nick sarebbe da ricovero a codice rosso.

A terminare la festa però ci pensa il preside, che arriva correndo. Qualcuno deve averlo avvertito .

"Voi due, in presidenza, adesso! Gli altri andate nelle vostre aule,subito"

Gli spettatori curiosi, si allontanano, mentre io tento di avvicinarmi a Roman, con scarsi risultati, data l'occhiataccia che mi lancia il preside, facendomi intuire che il discorso valeva anche per me.

Che cavolo è successo?! Perché quei due si stavano ammazzando? E soprattutto cosa mi stava dicendo Nick ?

Ed ecco qui un po' di pugni come alcune di voi mi avevano richiesto 😂😂😂
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Manu

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora