Capitolo Trentatré

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Sono passate alcune settimane da quando io e Niccolò abbiamo ufficializzato la nostra relazione.

A scuola ci conoscono tutti, e apparte qualche commento stupido non è mai successo nulla di grave.

Ora sono con Niccolò nello studio della radio a ripassare matematica. Domani ho il compito e non so niente.

"dai è facile!" insiste Niccolò cercando di spiegarmi di nuovo l'operazione, ma non capisco nulla lo stesso.

"per te Nì!" ribatto sbuffando e incrociando le braccia al petto. Niccolò mi guarda.

"se ti mandassi la foto me lo faresti te?" chiedo cercando di tirare il mio lato dolce per convincerlo.

"no"

"dai!"

"non farmi quei occhi, non ci casco!"

Lo continuo a guardare con gli occhi dolci, dopo un po' cede.

"okay sì te lo faccio" dice infine e vado a ringraziarlo riempiendolo di baci.

"ma ad una condizione" dice bloccandomi prima che possa riuscire nel mio intento.

"non mangerò la tua ultima carbonara" dico riferendomi alla carbonara originale di Niccolò col tabasco e altro che non voglio ricordare.

Niccolò ridacchia e scuote il capo.

"no, niente tabasco"

"bene!"

"ti faccio il compito solo se domenica vieni da me" propone e sospetto che ci sia qualcosa in più.

"per studiare quando in realtà non studieremo?" chiedo ricordando l'ultima volta che sono andato da lui con l'intento di fare fisica.

"non a studiare o a fare finta...ho parlato di te a mia mamma e vuole conoscerti" dice Niccolò mordendosi il labbro.

Il mio cuore fa un salto.

"è una cosa seria" mormoro abbassando lo sguardo e nascondendo un sorriso.

"poi se non ti va, non fa niente. Il compito te lo faccio lo stes-" dice preoccupato della mia reazione ma rialzo lo sguardo e sorrido.

"ci sto, ma solo se vieni a conoscere mia mamma domenica pomeriggio" propongo e lui sorride accettando.

Poi ci baciamo e proprio sul più bello entra qualcuno nella sala.

"oh cazzo, scusate...devo prendere lo zaino" mormora Sana imbarazzata. Io e Niccolò ridiamo.

"non ti preoccupare" dico e Sana sorride annuendo, prende lo zaino e prima di andare via ci richiama.

"Eleonora vi ha detto della festa?" chiede Sana e io la guardo confusa, Niccolò alza le spalle.

"ha organizzato con Edoardo una tombolata di Natale, ovviamente la facciamo prima di Natale...appena iniziano le vacanze di Natale" spiega Sana e mi sembra un'idea carina.

"però non abbiamo nessuna casa a disposizione e mi stavo chiedendo da te si potrebbe fare" mi chiede la ragazza sperando in un sì. Ma non posso dare una risposta ora.

"non lo so, devo chiedere a mia madre. Ma casa mia è minuscola e non c'abbiamo manco l'albero di Natale" spiego e Sana alza le spalle.

"saremo solo il nostro gruppo, per l'albero ci possiamo pensare. Potresti chiedere? Se non puoi non fa niente" dice e decido di provarci anche se già mi aspetto un no.

"proverò a chiedere" dico e Sana mi ringrazia sorridendo.

"ma io sono invitato o...?" chiede Niccolò confuso, Sana annuisce sorridendo.

"tu sei il primo della mia lista" ribatte lei e Niccolò ridacchia ringraziandola.

"un giorno mi racconterete di come vi siete conosciuti, vero?" chiedo retorico. Sana e Niccolò si guardando e ridono.

"un giorno molto lontano" ribatte Niccolò e lo guardo male.

"magari in primavera, quando ti sarai dimenticato di questa conversazione" ribatte Sana e guardo male anche lei.

"siete due antipatici!" esclamo e ridono di nuovo.

Dopo che Niccolò mi ha accompagnato a casa e mi ha assicurato che domani mi può fare il compito di matematica, entro in casa e trovo mia madre pronta per uscire.

"dove vai?" chiedo entrando e lei confusa si gira verso di me.

"ciao anche a te, sì sto bene, sto per andare al cinema" dice mia madre facendo tutto da sola. Ridacchia e la vado a salutare.

"che film vai a vedere?" chiedo posando le chiavi. Lei alza le spalle.

"quello con la copertina più convincente" dice sorridendo e io ridacchiando.

"prima che vai devo chiederti due cose" dico e lei mi guarda confusa ma annuisce.

"non è che posso organizzare una piccola festa di Natale, qui, con i miei amici?" chiedo e lei sorride.

"sei sicuro che sarà una piccola festa di Natale con i tuoi amici?" chiede ironica e anche un po' preoccupata. Io annuisco.

"sì giuro!" esclamo e lei ridacchia.

"va bene"

"ma non puoi stare con noi"

"era scontato Marti, andrò da zia. Di sotto ci sono degli scatoloni con delle decorazioni natalizie. Non sarebbe male decorare un po', non lo facciamo da tanto" dice guardandosi attorno e la ringrazio.

"poi ti avevo parlato di Niccolò..."

"sì"

"be' stiamo insieme"

"si vede" dice guardandomi e io sorrido di nuovo.

"domenica vuole che vada a conoscere la mamma e poi vuole venire a conoscere te" dico e lei mi guarda sorpresa.

"oh è una cosa seria" mormora lei è annuisco.

"ci tengo tanto a questa cosa" dico tentando di convincerla, cede e accetta subito.

"per me va benissimo. Mi fa piacere" dice sorridendo. Sorrido e le do un bacio sulla guancia.

Esce di casa e prima di andare a prendere le decorazioni natalizie scrivo a Eleonora che può fare da me la tombolata. Mi risponde chiedendomi come faccio a saperlo. Ridacchio. Chiamo Niccolò e gli chiedo se vuole aiutarmi a decorare la casa. Accetta e dopo 10 minuti e da me con uno scatolone un mano e un cappello di Babbo Natale in testa.

love, MartinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora