Otto.

418 15 20
                                    

"Tu per me sei sempre l'unica, straordinaria, normalissima."
-Antonello Venditti

Milano, 27 febbraio 2016

Mi svegliai lentamente e notai di essere da sola nel grande letto matrimoniale dove avevo dormito con Damiano.
Mi stiracchiai e guardai fuori dalla finestra. Pioveva a dirotto e non sembrava volesse smettere.
All'improvviso Mia, la bellissima cagnolina di Damiano, balzó sul letto, scodinzolando.

«Buongiorno anche a te, Mia» risi.

Ad un certo punto, drizzó le punte delle orecchie, abbaió e andó a posizionarsi davanti alla porta della camera.

«Buongiorno principessa!» esordì Damiano citando il film di Benigni, entrando con un vassoio in mano.

«Anche la colazione a letto? Sei pazzo» risposi, mettendomi seduta.

«Caffè amaro e fette biscottate con confettura di albicocca, come piace a te» sorrise, appoggiando il vassoio sul letto.

«Mi vizi così, lo sai? Comunque grazie amo...» dissi, per poi interrompermi, arrossendo.

«Cosa stavi dicendo?» mi punzecchió lui, ridendo sotto i baffi.

«Grazie... Amore» risposi, sorridendo lievemente.

«Oh, finalmente. Come devo dirti che con me devi lasciarti andare e non farti problemi?» mi chiese, accarezzandomi il viso e guardandomi negli occhi.

«Scusa» risposi, per poi dargli un bacio leggero a stampo.

Facemmo colazione in tranquillità, dopodiché Damiano appoggiò il vassoio sul comodino e ci sdraiammo nuovamente sul letto.

«Oggi farà così tutto il giorno» dissi, guardando fuori dalla finestra.

«Meglio così. Vorrà dire che passeremo una bella giornata comunque ed io avrò il tempo di fare tante coccole alla mia bellissima ragazza» sorrise, stringendomi in un abbraccio ed accarezzandomi.

«In tutto ciò, ti ho dovuto dare io un bacino» risposi guardandolo e mettendo su il broncio.

«Rimediamo subito» sorrise.

Mi sovrastó con il suo corpo, prendendomi il viso fra le mani e prendendo a baciarmi il collo, facendomi impazzire.
Salì fino alla guancia, per poi scendere nuovamente all'angolo della bocca e poi arrivare alle labbra.
Ci baciammo dolcemente, sorridendo a vicenda. Gli mordicchiai il labbro inferiore, per poi prendere a giocare con le nostre lingue, che si cercavano, si rincorrevano, si toccavano e si desideravano a vicenda.

«Scusa, ho sbavato come un bulldog» dissi ridacchiando, quando ci staccammo.

«Ma non è vero» rise anche lui, per poi darmi altri piccoli baci a stampo.

«Poi wow, hai delle labbra sottili ma morbidissime. Ti bacerei per ore senza mai smettere» confidai, per poi lasciargli un bacio sul collo.

«E non smettere, allora» sorrise, prima di ricominciare a baciarci.

«Sai che per quanto io voglia rimanere qui con te a poltrire tutto il giorno, non possiamo, vero?» dissi, accarezzandogli i capelli, mentre lui si appoggió con la testa sul mio seno.

«Cosa vuoi fare?» chiese, alzandosi per guardarmi.

«Ci inventeremo qualcosa» sorrisi.

Rimanemmo ancora un po' in quella posizione, a scambiarci tenerezze, dopodiché ci alzammo ed io rifeci il letto, mentre Damiano andó a fare una doccia.
***
Anche se fuori non aveva smesso di piovere un attimo, con Damiano avevamo avuto modo di passare una bella giornata comunque.
Avevamo cucinato insieme, avevamo riso tantissimo e ci eravamo coccolati ancora.

Trust Me. || Damiano Carrara.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora