"Famiglia: dove la vita inizia e l’amore non finisce mai."
-AnonimoMilano, 25 dicembre 2018
Erano trascorsi svariati mesi dal nostro viaggio negli Stati Uniti e seppur un po' a malincuore, eravamo ben presto rientrati in Italia.
Le nostre vite avevano pian piano ricominciato ad essere frenetiche, ma tutto ciò non ci pesava, perché eravamo comunque felicissimi.Avevamo anche cambiato casa poiché la bambina si beccava un terribile raffreddore ogni due settimane a causa dell'umidità e ne avevamo presa una molto più grande della precedente, in cui si stava decisamente meglio.
In un batter d'occhio era inoltre arrivato il Natale, il periodo più magico e bello dell'anno, lo avremmo trascorso con le nostre rispettive famiglie venute dalla Calabria e dalla Toscana e anche se stentavamo ancora a crederci, di lì a poco la nostra piccolina avrebbe compiuto un anno.
«Diana, amore, cosa ti ha insegnato a fare la mamma?» le chiesi, dopo aver dato lo yogurt.
«Bubu...?» continuai, facendole il solletico sul pancino.
«Tete!» rispose lei, coprendosi gli occhi e ridendo poi.
«Bravissima!» risi anche io.
«Com'è brava la mia nipotina» disse mia madre.
«Hai ragione, per la sua età è una bimba molto sveglia» confermó mia suocera.
Avevano ragione entrambe. Diana era davvero incredibile, una bimba intelligentissima, che assorbiva come una spugna qualunque cosa le insegnassimo io e Damiano.
«Pa-pa!» disse poi, indicando Damiano, che stava uscendo dalla cucina con la colazione.
«Dov'è la mia piccina bellina?» sorrise lui, dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolino, per poi prenderla in braccio.
Lei gli sorrise e si accoccoló a lui.
Erano troppo teneri.«E dov'è la mamma?» le chiese poi.
«Ma-ma!» rispose lei, indicandomi.
«Ma sei bravissima, amore mio!» le sorrisi, per poi darle un bacio sulla guancia.
«È intelligente proprio come la sua mamma» disse Damiano.
Lo guardai e sorrisi.
Continuammo a intrattenerci ancora un po' con lei e a chiacchierare con le nostre mamme, poi lasciai la piccola con il papà ed insieme a mia madre e mia suocera, iniziammo a preparare il pranzo.
***
«Mamma mia, sto scoppiando» disse mio padre appena terminammo di pranzare.«Era tutto buonissimo, davvero» aggiunse mia sorella.
Aiutai mia mamma e mia suocera a sparecchiare la tavola e loro mi aiutarono a sistemare la lavastoviglie, dopodiché ci riunimmo tutti insieme in salone per giocare a tombola.
All'improvviso fummo interrotti dal pianto della bambina, che si era svegliata dal suo riposino pomeridiano.
«Ehi, che è successo?» dissi, prendendola in braccio e vedendo che stava prendendo a strofinarsi la guancia.

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Trust Me. || Damiano Carrara.
Fanfiction"Trust me": "fidati di me." Poche parole, ma ricche di significato. "Trust me": ci sono io qui, per te. Lei, una timida ragazza dagli occhi castani, con alle spalle una laurea triennale ed una magistrale, entrambe conseguite con 110 e lode all'univ...