Dieci.

387 9 16
                                        

"Mi mancherà l'immensità
Dei nostri giorni e notti insieme noi
I tuoi sorrisi quando si fa buio."
-Josh Groban

Milano, 23 aprile 2016

Mi svegliai sentendo delle carezze fra i capelli e sbadigliai, per poi aprire gli occhi del tutto e guardare in su, notando Damiano che sorrideva dolcemente.

«Buongiorno» dissi, per poi sbadigliare un'altra volta.

«Buongiorno dormigliona» sorrise, prendendomi un po' in giro.

«Cosa darei per svegliarmi ogni giorno fra le tue braccia» dissi, per poi lasciargli un bacio sul petto.

«Bellina la mia piccina, anche io vorrei svegliarmi sempre così... Anche se un po' russi e sbavi» rise ed io risi insieme a lui.

«Scusa» risposi ridacchiando.

«Stai tranquilla, sai che scherzo» sorrise.

Sorrisi anche io, dopodiché mi sollevai e gli diedi un bacio.

«I miei stasera ripartono, che ne dici di pranzare insieme a loro? Naturalmente sono invitati anche i tuoi» mi chiese.

«Volentieri, perché purtroppo anche i miei devono ripartire questa sera» risposi, scrivendo un messaggio a mia madre, per poi riporre nuovamente il cellulare sul comodino.

«Comunque, sto ancora pensando a quello che é successo stanotte» sorrisi, ripensando al momento che avevamo vissuto.

«Anche io, è stato bellissimo» rispose.

Ci guardammo negli occhi e ci baciammo lentamente.
Lui mi sovrastó con il suo corpo, cercando di non farmi male e continuando a baciarmi dolcemente, quando il suono di una notifica ci interruppe.

Ci staccammo e lui, visibilmente scocciato, guardó il cellulare, per poi guardare me.

«Cosa succede?» chiesi.

«Era un promemoria, si tratta di lavoro, starò fuori per tre mesi. Parto per gli Stati Uniti lunedì mattina presto. È importante per l'azienda, non riesco a stare fermo, lo sai meglio di me e, scusa se non te ne ho parlato prima, ma non ne avevo il coraggio» rispose, sollevandosi e mettendosi a sedere.

Imitai il suo gesto e mi sollevai anche io, abbracciandolo forte.

«Non preoccuparti, era normale che non sapessi come dirmelo. Mi mancherai da morire, ma si che è per il futuro dell'azienda e soprattutto per tua soddisfazione personale. E poi, cosa saranno mai tre mesi, so che tornerai presto.» dissi, più a me che a lui, per poi lasciargli un bacio sulla tempia.

«Non sei arrabbiata?» chiese, guardandomi poi negli occhi.

«No, perché dovrei?» sorrisi lievemente.

Per tutta risposta, mi abbracció nuovamente e mi depositó un bacio fra i capelli.

«Mi mancherai tanto, tesoro» disse.

«Anche tu» risposi, accoccolandomi al suo petto.

«Tornerò presto, promesso» disse.

Mi sollevai dal suo petto e lo guardai negli occhi. Non servirono più parole. Ci baciammo dolcemente, godendoci il momento; mi sedetti sulle sue gambe e presi ad accarezzargli il viso, continuando a baciarlo.
Facemmo l'amore per la seconda volta e durante tutto il rapporto pensai a quanto mi sarebbe mancato stare a contatto con lui ogni giorno, anche solo per cinque minuti.

Appena finito, ci guardammo negli occhi e non potei fare a meno di farmi scendere la lacrimuccia.

«Non piangere, ti prego» mi disse Damiano, accarezzandomi il viso.

Trust Me. || Damiano Carrara.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora