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Quando cresci con una persona e, abituata a vederla tutti i giorni, molte volte non ti rendi neanche conto il momento esatto in cui i tuoi sentimenti cambiano, ma ci sono delle piccole cose, che se gli presti attenzione ti aiuteranno ad aprire gli occhi. L'aria diventa piu leggera, i colori piu intensi, avverti una sensazione allo stomaco che ti toglie il respiro e dentro di te capisci che qualcosa è cambiato.

Questo è quello che è successo a Lucas e me, insieme da quando abbiamo iniziato a camminare.

Abitiamo nello stesso palazzo. Abbiamo condiviso tutto nella vita, anche le doccette da bambini; se solo ci ripenso arrossisco. Io in realtà avevo sempre avuto una cotta per lui da quando in terza elementare mi regalò un anello fatto di pongo... non mi vergogno a dire di averlo ancora, riposto come una reliquia in un cofanetto che mi feci comprare appositamente per lui; è il regalo piu prezioso che ho.

Oggi era il grande giorno, lo sentivo, da tempo Lucas si comportava in modo strano e sapevo che qualcosa bolliva in pentola perché Lucas non era mai strano.

   << qualsiasi cosa accada oggi... ti prego non piangere come una bambina, ti prego!>>

Dissi alla mia immagine allo specchio mentre infilavo la camicetta e legavo i capelli nello chignon. Presi un lungo respiro abbassando le spalle e, qualche istante dopo due colpi alla porta seguiti da altri tre colpi, era lui.

Mi fiondai alla porta bloccando la mano di mia madre che stava per aprire, lei mi guardò e sorrise vedendomi cosi agitata, mi fece cenno al labbro e dallo specchio dell'entrata mi resi conto di aver sbaffato il lucidalabbra.

<< ma come...>>
<< prendi un bel respiro! >>

sussurrò lei piano mentre tornava in cucina. Sapeva sempre tutto anche se non le dicevo nulla, come diavolo faceva? Presi un altro lungo respiro e dopo che Lucas bussò un altra volta aprì.

Ogni volta che lo guardavo era come se fosse la prima; capelli corti sui lati con il ciuffo nero come il carbone, occhi verdi come un prato appena bagnato da un temporale e labbra bellissime contornate da quelle linee d'espressione che gli si formavano ogni volta che rideva e parlava.

Come potevo non innamorarmi di lui, era cosi... cosi... Dio non ci sono parole per descriverlo, o meglio le avevo, ma potrebbero essere troppo.
 


   << Hey...qualcuna si è messa in tiro oggi, stai benissimo! >> disse mettendomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. " o mio Dio, o mio Dio, o mio Dio OMIODIO"

cercai di placare la mia mente ma proprio non ce la facevo e usci un...

   <<grazie>> di parecchi toni più alto che scatenò in lui un sorriso.
   <<come sono andati i test di prova per l'ammissione? >> mi chiese mentre l'ascensore ci portava al piano terra.
   << Difficili, ma è la migliore con un corso di Fotografia per cui... devo farcela! e a te? >>

   << ho un tutor che mi aiuterà ad entrare ad Harvard ma è a 12 ore da qui cosi dovrò andare li per qualche giorno, prenderemo la palla al balzo per salutare tutti i miei parenti li prima di andare al college. >>

Ancora non ci credevo che le nostre strade presto si sarebbero divise, non ora che tutto stava andando cosi bene e finalmente stvo per trovare il coraggio si dichpiararmi; ma lui aveva cosi tante ambizioni e io beh... Io amavo la fotografia e, per quanto tenessi a lui più di me stessa, non avrei potuto mai rinunciare.

Intanto che camminavano, ci trovammo difornte al cancello della scuola.

   << a proposito, ti hanno fatto sapere qualcosa per lo stage a Roma? >> Stavo per rispondere, ma fummo interrotti da una creatura sgradevole anche a Satana in persona. Con una spallata andai a sbattere contro Lucas.

    << state attenti, il vostro smielare in pubblico potrebbe uccidere qualcuno. >>       Lui e i suoi amici iniziarono a ridere, io avevo solo voglia di prenderlo a schiaffi.

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