Capitolo 9

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Le sorelle, unite fra loro da quel patto scellerato, senza neppure andare a far visita ai genitori, salirono su una nave e si diressero di corsa verso la rupe che ben conoscevano. Poi, senza aspettare
che il vento le raccogliesse, si lanciarono nel vuoto con folle temerarietà. Ma Zefiro, ricordandosi del comando ricevuto dal re, anche se controvoglia le accolse nel grembo della brezza che spirava, e le depose al suolo.
Loro, senza aspettare, entrarono subito nella casa dorata e stringendo fra le braccia la loro preda che ipocritamente chiamavano Yoongi, e nascondendo dietro a un volto lieto il cumulo di
perfidia che covavano in cuore, cominciarono ad adularlo:

“Oh Yoongi, tu non sei più un bimbo come prima! Sei già una mamma, o papà! Che bel tesoro
porti in questo tuo pancino! Che festa sarà per tutta la famiglia! Ma com'è possibile che un uomo come te, possa portare queste lodi nel tuo corpo. Ma, beate noi che avremo la gioia di nutrire questo tuo bimbo d’oro! E se sarà bello
come i suoi genitori, com’è naturale, nascerà proprio un nuovo Cupìdo!”.

Così, facendo finta di volergli un gran bene, un po’ alla volta fecero breccia nel cuore del fratello, Yoongi subito le fece riposare dalla stanchezza del viaggio, le ristorò con un bel bagno vaporoso, e le fece entrare in una splendida sala da pranzo dove vennero servite con meravigliose e squisite vivande e deliziosi intingoli. Poi comandò a una
cetra di suonare, e si sentì una cetra, ordinò un suono di flauti, e i flauti suonarono, chiese un coro che cantasse, e il coro cantò. Eppure non si vedeva nessuno, mentre dolcissime melodie accarezzavano l’animo di chi ascoltava.
Ma nemmeno la dolcezza soave di quella musica bastò a intenerire e a calmare la malvagità di quelle due scellerate che, articolando il discorso in modo che finisse proprio nel trabocchetto che
avevano preparato, cominciarono a chiedere a Yoongi come fosse suo marito, dove fosse nato e da quale famiglia. E lui, dimenticando nella sua semplicità quello che si era inventato la volta precedente, raccontò un’altra storia e disse che suo marito era un ricco mercante di una regione vicina, che era di mezza età e che aveva i capelli già un po’ ingrigiti dal tempo. Poi, senza dilungarsi in queste chiacchiere, le colmò nuovamente di ricchissimi doni e le rimandò via con il solito vento.
Mentre il lieve soffio dello Zefiro le riportava a casa, le due sorelle parlavano tra loro dicendo:
“Ma hai sentito, sorella, che razza di mostruose bugie si é inventata quella sciocca? Prima suo marito era un giovinetto col volto appena ombrato da una lieve lanugine, adesso è di mezza età e già un po’ ingrigito. E che uomo è questo, che diventa vecchio in così poco tempo? I casi sono due: o è un disgraziato che inventa una storia dopo
l’altra, o non ha mai visto la faccia di suo marito. In ogni modo bisogna toglierlo assolutamente da tutte quelle ricchezze. Se non conosce la faccia di suo marito, allora vuol dire che ha sposato un
dio, e sarà un dio anche il bambino che porta. Se dio non voglia le cose stanno così io corro subito a impiccarmi a una corda con un buon nodo. Torniamo dai nostri genitori, smettiamola con le
chiacchiere e cominciamo a passare ai fatti, combinando un bell’intrigo”.
Così, tutte arrabbiate, salutarono sgarbatamente i genitori e, dopo una notte insonne e tormentata, il mattino dopo si precipitarono nuovamente alla rupe come due forsennate, e di lì col
solito aiuto del vento scesero giù rapidamente. Poi, spremendosi le palpebre, riuscirono a far scendere qualche lacrima e infine cominciarono a
raggirare Yoongi con queste parole: “Beato te che non capisci niente, e che te ne stai lì tranquilla senza renderti conto del pericolo che corri! Noi invece che ci preoccupiamo tanto per te non facciamo altro che tormentarci per la tua disgrazia. Noi sappiamo con certezza, e non possiamo più nascondertelo perché partecipiamo troppo intensamente al tuo dolore e alla tua sventura, che,
senza che tu lo sappia, una bestia spaventosa giace con te tutte le notti: è un serpente mostruoso che si avvolge in cento spire, che ha un collo sanguinante di veleno mortale e un’enorme gola spalancata. Ricordati l’oracolo: aveva predetto che eri destinata a un mostro. E poi molti pastori e molti cacciatori e anche moltissima gente che abita da
queste parti l’ha visto quando ritorna la sera dal pascolo e nuota nelle acque del fiume vicino. Tutti dicono che non durerà ancora molto a lungo a farti ingrassare dandoti da mangiare prelibate vivande, e che quando il tuo utero sarà arrivato al
termine della gravidanza ti divorerà insieme col frutto prelibato che ti avrà riempito. Adesso decidi tu: o dai retta alle tue sorelle angosciate per la tua vita che hanno tanto a cuore, e, sfuggendo la
morte, vieni a vivere con noi senza pericoli, oppure sarai seppellito nelle viscere di questa bestia crudelissima. Se poi sei così contento di stare in
questo deserto pieno di voci a far l’amore clandestinamente con questa bestia fetida e pericolosa e ti piace questo rapporto intimo con un drago
velenoso, fa’ pure: noi abbiamo assolto al nostro dovere di sorelle affettuose”.

Il povero Yoongi, semplice e tenero nel suo animo, fu preso da un indicibile spavento nel sentire parole così terrificanti. Fuori di sé, dimenticò
tutti gli avvertimenti del suo sposo e le promesse che gli aveva fatto e precipitò in un abisso di angoscia, e tremante, pallida e senza vita cominciò a balbettare con un filo di voce parole spezzate:

“Carissime sorelle, certamente voi vi comportate come è giusto, spinte da quel dovere che vi viene imposto dal vostro santo affetto, ma non mi sembra che dicano bugie anche quelli che vi hanno
raccontato queste cose. Infatti io non ho mai visto in faccia mio marito, e non so neppure di che paese sia, ma se penso ai discorsi che mi fa nei suoi colloqui notturni devo dire che sono sottomesso a
un marito di condizione ignota, che fugge la luce. Perciò devo ammettere che voi diciate la verità affermando che si tratta di una belva. Inoltre cerca di spaventarmi in ogni modo affinché io non voglia vederlo, e, minacciandomi, mi predice grandi sventure se io insisterò a manifestare il desiderio di vedere il suo volto. Se voi potete in qualsiasi
modo aiutare questo vostro infelice fratello, fatelo subito, per carità, o la vostra trascuratezza annullerà il vantaggio della precedente sollecitudine”.
Quelle due scellerate videro aprirsi un varco nell’animo di Yoongi e, messe da parte le insidie di ogni trama nascosta e impugnando apertamente la spada dell’inganno, irretirono l’animo dell’ingenue fanciullo.
Una delle due soggiunse:

“Poiché il vincolo del sangue ci spinge a tenere sempre gli occhi aperti per la tua incolumità sul minimo pericolo che
si possa presentare, vogliamo suggerirti un mezzo che potrà condurti alla salvezza. Ci abbiamo lungamente pensato e meditato. Nascondi sotto il
letto, dalla parte dove tu sei solito dormire, un rasoio affilato, che potrai rendere anche più tagliente passandolo sul palmo della mano. Poi metti una
lucerna piena d’olio, che faccia una luce ben chiara, dentro un recipiente ben chiuso, in modo che non si possa vedere. Dopo tutti questi preparativi fatti nel più grande segreto, aspetta il momento in cui quello, muovendosi sulle sue spire, si sarà trascinato nel letto come è solito fare e, vinto dal primo sonno, dimostrerà russando di essersi profondamente addormentato: allora tu scivola giù
dal letto e camminando pian piano e con cautela, a piedi nudi, estrai la lucerna dalle tenebre della cieca prigione in cui è stata rinchiusa, poi, con l’aiuto della luce, cogli il momento opportuno per la tua coraggiosa impresa e con la destra, sollevando arditamente il rasoio, colpisci con tutte le tue forze il malefico serpente fra capo e collo. E sii certo che noi ti aiuteremo. Naturalmente sentiamo tutta la trepidazione dell’attesa, ma quando avrai ucciso il serpente non dovrai temere più niente.
Porteremo via tutta questa roba insieme a te e penseremo poi a unire in liete nozze te, che sei una creatura umana, a uno sposo umano”.

Con queste parole di fuoco incendiarono l’animo già ardente del fratello, e poi se ne andarono subito, spaventate dall’imminenza di quel delitto che avevano suggerito. Come al solito furono
sollevate dalle ali del vento sopra la rupe e, salite sulla nave, se ne andarono in gran fuga.
Yoongi, rimasto solo, agitato dalle furie nemiche, ondeggiava come le onde del mare in una gran tempesta di lugubri pensieri. E sebbene ormai deciso risolutamente a portare a termine il piano predisposto, nel momento di passare all’esecuzione di questa scellerata impresa, rimaneva ancora
esitante nell’incertezza, spinto in varie direzioni da pensieri diversi.
Ora si affrettava, ora indugiava, ora si sentiva piena di coraggio, ora si lasciava prendere dallo sgomento, ora dubitava, ora si adirava. Nello stesso corpo odiava il mostro e amava lo sposo.
Tuttavia, quando ormai la sera era inoltrata, in gran fretta concluse la preparazione dell’infame delitto. Giunse la notte, e arrivò anche lo sposo che, dopo le prime coniugali battaglie amorose, cadde
in un sonno profondo.

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