Capitolo 3

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3 dicembre 2019

Oggi è il mio giorno libero e purtroppo il mio migliore amico Sergio anche oggi è di turno in un grande albergo nel centro, quindi anche questa volta la nostra uscita è saltata.

Ormai con lui sono costretto a farmi spedire il calendario tramite whatsapp per decidere in quei pochi giorni quando possiamo vederci anche solo per prendere qualcosa al bar insieme e fare così due chiacchiere in santa pace senza stare ore al telefono.

Come con Sergio così capita anche con chi ha da studiare per un esame per l'università, chi lavora ad orari diversi dai miei come Aurelio, che nei weekend è spesso impegnato a lavorare presso degli stand in piccole fiere del fumetto e mercatini giapponesi.

Di recente, durante un pranzo per festeggiare il nostro compleanno dato che fra me e Sergio ci portiamo solo un anno ed un giorno di differenza, abbiamo scelto di andare tutti insieme presso il Ramen bar ed un nostro amico, Giulio, ci ha mostrato alcuni punti attraverso dei video in cui ha lavorato per la realizzazione di un videogioco autoprodotto ed è stata un'esperienza molto interessante nello scoprire i vari passaggi e tutto il grande lavoro che c'è dietro, con i vari compiti ripartiti ed il grande impegno per portare a termine un progetto simile ed ascoltare come a volte improvvisavano con dei modellini dei supereroi, le posizioni ed i movimenti per decidere come svolgere alcune azioni nel gioco.

Purtroppo mancava Claudio, con lui c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e cambia spesso lavoro ma da quel che ho capito forse ha trovato finalmente la sua strada ed è impegnatissimo con il corso di lavoro che sta seguendo, oltre a capirne una sporta di videogiochi e tutte le volte resto imbambolato ad ascoltare quanti ne conosce e tanti di tipologie tutte diverse.

Il fratello di Giulio invece, Ivan, è in viaggio all'estero e stando ai racconti di Giulio sembra si stia trovando bene e sono molto contento di ciò, anche lui è molto bravo a scrivere storie, ha un vero e proprio talento per raccontare e chissà che un domani non diventi magari un grande sceneggiatore!

La giornata come sempre vola via e a volte me ne resto con un libro fra le mani per far passare il tempo, a passeggiare in solitaria per il lungo viale di negozi di questo mio nuovo quartiere e comprare della frutta in uno di quei negozi sempre aperti fino a tardi, saluto il ragazzo arabo a cui compro due cachi e me ne vado anche in centro, passando ore a leggere in un grande parco nella piazza in cui si ferma il tram, oppure passeggio per la via dei Fori, fino a percorrere una lunga strada che mi porta presso il Tempio e mi fermo volentieri ad ammirare questi monumenti senza tempo e fare qualche foto.

Quando torno a casa regna un grande silenzio, interrotto solo dal sottofondo della televisione o da una vecchia radio che mio padre ha scovato nel grande mercatino dell'usato anche se lo adoro più per la quantità di libri usati in ottime condizioni che riesco a trovare.

Del fantasma non ci sono tracce, non ci sono rumori, chissà magari si è offeso o forse era solo la mia immaginazione e qui non c'è proprio nessuno.

Lettera a Babbo NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora