6 dicembre 2019
Oggi ho fatto un salto a casa dei miei genitori visto che avevo la mattinata libera e come ogni anno, al mio monito di preparare l'albero di Natale per tempo, hanno riso e come sempre del resto, si ridurranno agli ultimi giorni, finendo tutto sempre tardi.
Purtroppo è così da dieci anni ormai, da quando nostro Zio Paolo, il fratello di mio padre, ci ha lasciati troppo presto a causa di un aneurisma e con lui se ne è andato lo spirito delle feste, perché aveva sempre una battuta pronta, una barzelletta, portava i Nonni da noi e con lui condividevo la passione per fumetti e musica, mentre mio fratello minore lo adorava per la sua cultura con le tecnologie e tutto ciò che riguardava la fantascienza, da libri ai film.
Da ben quatto anni invece, ci ha lasciato anche Nonno Gino, me lo ricordo come fosse ieri quel giorno e dentro di me conservo la convinzione che mi abbia aspettato fino al mio rientro a casa.
Quell'anno seguivo un corso per la patente europea del computer e dopo cena, accusò un malore, così ci siamo radunati tutti attorno a lui e dopo averlo fatto sdraiare sul letto, ho tenuto la sua mano mentre mio padre continuava a chiamarlo per nome ma lui non rispondeva più, ho sentito la sua mano fermarsi, raffreddarsi ed irrigidirsi, impotente ho assistito per la prima volta al mistero della vita e del momento in cui raggiunge il suo culmine, la luce che dagli occhi svanisce, lasciando un gran vuoto.
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Lettera a Babbo Natale
General FictionFilippo è nato il 24 dicembre e si è da poco trasferito in un nuovo quartiere, sperimentando così i numerosi cambiamenti della vita adulta, il poco tempo libero e la vita in una nuova casa non poi così vuota e viene a conoscenza di un fatto partico...