Capitolo 16

7 0 0
                                    


16 dicembre 2019

Non ho detto nulla a nessuno di questo problema paranormale in casa ed inizio a comprendere del perché molti inquilini avessero preferito lasciare l'appartamento.

Il signor Pietro mi aveva avvisato è vero, ma questo fantasma è strano, almeno con me non è più dispettoso ed è anche molto riservato.

Ha preso da poco a mostrarsi accanto all'albero di Natale, guardandolo con ammirazione ed ogni tanto l'ho vista osservare e toccare i personaggi del presepe.

Quando torno a casa, ha preso l'abitudine di comparire e di dirmi con quel bel sorriso onesto dei bambini:

<<Bentornato a casa!>>

Per curiosità le ho chiesto se può mangiare e lei tutta triste mi ha risposto di no che non può assimilare cibo e bevande, così le ho successivamente chiesto il suo anno di nascita e lei tutta felice, mi risponde che è del 1938.

Una volta vinta la paura iniziale le dico di avvicinarsi e le mostro dal telefono un video, con una canzone che cantava alla radio il Padre di mia madre proprio in quegli anni. Si tratta del nonno che non ho mai conosciuto.

Agata il fantasma, ha paura del mio smartphone e la cosa mi fa sorridere un po' perché si tratta di una situazione surreale e poi dovrei essere io quello terrorizzato non lei, ma quando ascolta la canzone, sorride contenta ed intona con la sua voce di bambina, il ritornello della canzone che ascolta almeno un paio di volte e che trova bella. La canzone è molto ingenua e racconta di un ragazzo che incrocia lo sguardo con una ragazza su di un vecchio modello di tram e che vorrebbe darle del 'tu'.

Erano proprio altri tempi!

Lettera a Babbo NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora