15 dicembre 2019
Oggi scelgo di trascorrere la mattina a fare la spesa e di iniziare a rivedere la piccola lista di cose da prendere per organizzare il cenone della vigilia e provo ancora quella strana sensazione di non essere mai totalmente solo, la famiglia e gli amici li sento sempre molto vicino e poi c'è ancora quella sensazione dentro casa di non essere l'unico ed invece di spaventarmi, inizia a farmi stare bene.
A lavoro, come al solito ceno con i colleghi ed è davvero bello mangiare tutti insieme, non mi fa sentire mai solo nemmeno a lavoro ed in più posso ascoltare qualcosa riguardo le loro famiglie ed i loro pensieri anche se sono diversi dai miei e li reputo maggiori e più realisti, alla fine realizzo che nessuno è perfetto e la vita perfetta non esiste né va desiderata.
Quando torno a casa, c'è qualcosa di strano proprio vicino all'albero di Natale e come al solito, ormai ho preso l'abitudine di dire sempre:
<<Sono a casa!>>
Ho sempre avuto questo vizio anche quando stavo dai miei, solo che questa sera c'è qualcuno ad aspettarmi e lo vedo nitidamente.
In casa c'è una bambina con un'acconciatura antiquata, dei nastri fra i capelli e di corporatura minuta, vestita con un abitino verde di velluto e due scarpette nere di vernice.
Mi guarda con i suoi occhioni color nocciola e mi limito solo a fissarla e lasciar cadere la borsa di lavoro rovinosamente a terra a causa della mano che si apre di scatto.
Lei mi guarda e mi risponde pure:
<<Bentornato a casa!>><<Tu parli!>> è l'unica cosa che riesco a dire e sono davvero terrorizzato per la prima volta in vita mia. Quindi i fantasmi esistono davvero e, parlano.
La bambina mi guarda di nuovo con un sorriso innocente e aggiunge:
<<il 24 dicembre farò dieci anni!>>
Di colpo penso subito alla lettera, deve essere per forza lei quella bimba e con molto coraggio faccio un bel respiro e le rispondo:
<<Ah giusto! Ho letto la tua lettera qualche giorno fa, spero non ti abbia dato fastidio.>>
Sento che sto per svenire dallo shock, ma la bambina sorride di nuovo e tiene le manine dietro la schiena.
<<No anzi, sono contenta!>>
Dopo quella frase la bambina scompare, lasciandomi a bocca aperta, come un merluzzo e la lettera giace proprio ai piedi dell'albero di Natale.
La raccolgo e la rileggo anche quando dopo aver indossato il pigiama e preparato una tazza di latte caldo, mi metto a letto e ci ripenso, fino ad addormentarmi.
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Lettera a Babbo Natale
General FictionFilippo è nato il 24 dicembre e si è da poco trasferito in un nuovo quartiere, sperimentando così i numerosi cambiamenti della vita adulta, il poco tempo libero e la vita in una nuova casa non poi così vuota e viene a conoscenza di un fatto partico...