6-Di corsa

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Alice's pov

"Dovete aiutarci." il volto di Nelson è segnato da un'espressione seria. Alla sua richiesta d'aiuto, io e Ilaria ci guardiamo, confuse.

"Che succede?" gli chiede Tonno, in cerca di spiegazioni.

"Dobbiamo raggiungere Dario in studio, è importante."

"Qual è il problema?" chiede, ancora una volta, Tonno.

"Non lo so. Ma è davvero importante. Dobbiamo andare."

"Dario deve venirci a prendere." dice Cesare. "Ha preso la macchina con cui siamo venuti."

"Dario non si può muovere da lì," gli spiega Nelson. "dobbiamo raggiungerlo."

"Come dovremmo fare?" chiede Nicolas. Lo sguardo di Nelson si fissa su di me.

"Dovete aiutarci." dice. Tutti mi guardano. "Avete una macchina?"

"Siamo venute a piedi," inizio a spiegare. "ma casa mia non è troppo lontana da qui. Io e Ilaria possiamo accompagnarvi in studio con le nostre automobili." Nelson annuisce. Il suo viso però è ancora preoccupato. Si avvicina a me e mi prende per un braccio.

"Ascolta," mi dice. Mi prende da parte e inizia a parlarmi con tono serio. "ci state facendo un favore immenso e ci dispiace di interrompere questo incontro."

"Figurati, non c'è problema" Ha le mani sulle mie spalle e mi guarda negli occhi con espressione concitata.

"Ma," si avvicina al mio viso, i nostri nasi si sfiorano e riprende a parlare. "una volta che saremo lì, devi promettermi una cosa: che non dirai mai a nessuno dove si trova lo studio. E' davvero importante. Non ne abbiamo mai svelato la posizione a nessuno se non fosse strettamente necessario. Ma è un'emergenza. Me lo prometti?"

Mi guarda con attenzione. "Sì, te lo prometto." dico.

"Grazie." toglie le mani dalle mie spalle e mi stringe in un abbraccio. Sono un po' in imbarazzo e mi irrigidisco, ma dopo qualche secondo, ricambio il gesto, cordialmente. Raggiungiamo gli altri e, immediatamente, usciamo dal locale.

Camminiamo a passi lunghi e spediti sulla strada verso casa mia. Durante il percorso, Cesare e Nelson continuano a discutere chiedendosi cosa sia successo in studio. Una volta arrivati di fronte al cancello, indico le due automobili parcheggiate lì vicino.

"Io, Tonno e Frank andiamo con Alice. Nicolas e Cesare vanno con Ilaria." dice Nelson. "Tu, Margherita?"

"Vado con Ilaria."

Saliamo in auto e partiamo immediatamente. Guido sotto l'occhio attento di Nelson, seduto accanto a me, che mi indica la strade da percorrere. Tonno e Frank, sono sui sedili posteriori, il primo, visibilmente preoccupato, l'altro molto riflessivo.

"Cosa pensi sia successo?" mi chiede Nelson.

"Non ne ho idea." dico io. "Dario non ti ha detto nulla?"

"Parlava in fretta, mi ha solo detto di raggiungerlo."

Arriviamo in una strada che non ho mai percorso prima.

"Siamo arrivati." mi avvisa Nelson. Accosto e tutti scendiamo dall'auto. Nelson si ferma davanti a un portone nero e inserisce la chiave con le mani tremanti. Quando la porta si apre, lo vedo spalancare gli occhi, come paralizzato. Tutti ci sporgiamo per vedere all'interno e la vista che otteniamo è di totale caos.

Lo studio è senza dubbio quello dei video di Space Valley, ma sembra che qualcuno sia entrato con l'intenzione di distruggerlo. I lampadari appesi al soffitto sono fulminati e l'unica fonte di luce è qualche lampada che sfarfalla qua e là. Il pavimento è completamente allagato. I divani, praticamente nuovi, su cui si svolgevano i salotti, sono squarciati da profondi tagli e l'imbottitura si è riversata per terra. I led sono completamente distrutti. Persino il tavolo di legno è inciso e graffiato. Ma soprattutto, il set che di solito viene inquadrato dalle telecamere è completamente distrutto. Dell'albero che costruiva la scenografia non rimangono che pezzi di cartapesta sparsi qua e là.

In ginocchio, sul pavimento, c'è Dario con uno straccio che tenta di asciugare un quadrato di pavimento. Si volta verso di noi. La sua faccia è sconfortata. Ma soprattutto, infuriata.

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