28-Priorità

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Margherita's pov

Varchiamo la soglia all'ingresso in totale silenzio. Cesare è in fondo alla fila, tutto chino, con gli occhi bassi. Anche nella sua corporatura vigorosa, adesso sembra così piccolo. Nelson e Alice camminano uno di fianco all'altra fra me e Nicolas. La conversazione con Ilaria ha segnato negativamente tutto il gruppo, ma nonostante questo, non riesco a smettere di pensare a me e Nic...

Non sono riuscita a confessargli quello che provo, era il momento perfetto...

Arrivati in studio, Alice e Nelson si dirigono in fretta da Frank, trascinandosi dietro il volto impassibile di Cesare. Frank è seduto di fronte al suo computer, intento a digitare caratteri che a me sembrano casuali. Quando li vede arrivare, li guarda con aria interrogativa.

"Frank, a che punto sei con il cellulare di Luis?" chiede Nelson, tutto d'un fiato.

Frank si raddrizza gli occhiali sul naso prima di rispondere. "Sono riuscito a sbloccare il cellulare," Cesare alza per un attimo lo sguardo. "Ma non riesco ancora ad accedere alle chat. Luis sembrerà un buffone, ma non è stupido: ha protetto le sue conversazioni, prima di leggerle, devo scoprire il codice di blocco."

"In quanto tempo pensi di riuscirci?" Chiede Alice, concitata. "Ci servono delle prove se vogliamo che Ilaria apra gli occhi."

Frank scuote la testa "Non lo so. Non so dirvelo."

"Ragazzi." Dario, che nel frattempo si è avvicinato, si unisce alla conversazione. "So che la questione è importante e che vi sta prendendo molto." Guarda Cesare, Nelson. Poi lo vedo spostare gli occhi su Alice. "Ma il set è ancora sottosopra. I video in programmazione si stanno per esaurire. Se quando li avremo terminati, il set non sará pronto per le riprese saremo costretti a dire agli iscritti che non possiamo pubblicare."

"Questa situazione è importante, Dario." Interviene Nelson con fermezza.

"Lo so." Lo sguardo di Dario undugia su Cesare "Ma non possiamo lasciar perdere tutto per le nostre questioni personali."

"Non si tratta di questioni personali!" Insiste Nelson. "Stiamo cercando delle prove. Delle prove che ci svelino l'intera faccenda dietro alla distruzione dello studio."

Dario sta per ribattere, ma proprio in quel momento, Alice si mette fra lui e Nelson.

"Dario..." inizia. Nelson la guarda fiducioso. "...ha ragione."

Le espressioni sui loro volti sono segnate dalla sorpresa. Sul viso di Dario compare un sorriso compiaciuto.

"Sí. Non possia... non potete permettervi di trascurare lo studio. Luis o Maurizio o chiunque altro li abbia aiutati, voleva farvi apparire vulnerabili agli occhi degli iscritti. Dire che non farete video sarebbe come darla vinta a loro." Alice parla in maniera convincente e persuasiva. "Il progetto è pronto, non ci resta che procurarci il mecessario e metterci all'opera, posso occuparmene io. E poi," continua, indicando il computer. "Come dice Frank, ci vorrà ancora del tempo per risalire alle chat. Nel frattempo, non possiamo starcene nelle mani in mano. Mentre lui lavora al pc, noi facciamo il resto. Che ne dite?"

Qualche secondo di silenzioso segue le parole di Alice. Nelson si volta verso Cesare, come in cerca di approvazione. Poi esordisce con "Va bene. A una condizione." Tutti gli occhi sono puntati su di lui, ma lui non smette di guardare Alice. "Ti aiuto io col set. Saró il tuo assistente-apprendista."

Alice fa un risolino coprendosi il sorriso con la mano. Poi annuisce.

"Grazie." Le dice Dario. "Per avermi dato fiducia."

"Dov'è Tonno?" Chiede Cesare, che non ha detto una parola fino questo momento.

"Cosa?"

"Dov'é Tonno? Non l'ho visto qui."

Dario risponde piano. "Non è venuto, oggi. Non ci siamo sentiti da..." le sue parole rimangono sospese a mezz'aria. Cesare annuisce prima di ritornare in silenzio.

"Beh..." riprende Alice. "Dobbiamo metterci all'opera. Passo a comprare la cartapesta e gli acrilici cosí iniziamo subito."

"Vengo con te." si propone subito Nelson.

"Oh ehm, non è necessario. Perché non stai qui a..." con un silenzioso cenno della testa, indica Cesare. Capisco cosa intende. È giù, avrà bisogno del sostegno del suo migliore amico. Anche Nelson sembra capirlo e coglie il segnale di Alice annuendo, comprensivo. Mi chiedo se Alice lo abbia detto perché lo pensa davvero o se vuole solo togliersi l'imbarazzo di rimanere sola con Nelson.

"Allora io vado." Fa per uscire, poi si volta verso di me. "Vieni con me Margherita?"

Il suo è un invito, ma so già che sottintende una precisa richiesta. Il suo istinto da sorella  maggiore vuole che vada con lei. "Ehm, si." Rispondo. "Tu va', io ti raggiungo." Mi guarda inarcando un sopracciglio. "Ci metto un secondo." Prometto.

Dopo che Alice ha lasciato lo studio con riluttanza, per aspettarmi in macchina, raggiungo Nic. Abbiamo ancora qualcosa in sospeso.

"Ehi," dico. "Posso parlarti un attimo? Ricordi? Devo ancora dirti quella cosa."

"Oh, certo! Cosa dovevi dirmi, Marghe?"

Quando pronuncia il mio nome ridacchio. Non so se per l'emozione o per il nervosismo. " Vedi Nic, io e te abbiamo passato molto tempo assieme ultimamente." Mi fisso sui suoi occhi. "E non so te, ma per è stato... molto piacevole."

"Anche per me." Risponde sorridente. Il suo sorriso mi infonde sicurezza. È adesso. Devo dirlo adesso.

"Tu mi piaci."

Pronuncio le parole tutto d'un fiato. Non riesco a togliermi il sorriso dalle labbra. Adesso lui risponderà che prova lo stesso, che non vedeva l'ora di sentirmelo dire e a quel punto saremo una coppia...

I momenti di silenziosa suspense che ci separano si accumulano finoa diventare un muro di imbarazzo fra noi due. Perché non dice nulla? Perché non dice che anch'io gli piaccio.

"Nic..."

"Oh, Margherita..." l'espressione sul suo viso è addolorata, come se dovesse scusarsi per qualcosa. "Tu sei una persona fantastica, davvero."

Ho sbagliato tutto.

"Ma non ho mai pensato a te in quel senso. Sei una mia amica. Per me sei..." con la mano mi da un dei leggeri colpetti sulla testa. "Sei come una sorellina minore."

Il suo gesto dovrebbe farmi sentire apprezzata, ma non sento niente del genere. Mi sento umiliata. Allontano la sua mano con uno scatto.

"Margherita, per me la nostra amicizia viene prima di tutto..."

Sento le guance avvampare per la vergogna. "Sono stata cosí... stupida!"

Mi allontano. Le lacrime che premono sugli occhi e il viso rosso. Esco dallo studio chiudendomi la porta alle spalle.

Abitante della Valle ||Space Valley||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora