7-Caos

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Alice's pov

Quello che ci ritroviamo davanti è uno spettacolo orrendo. Il frutto del lavoro di mesi e mesi è andato distrutto.

"Scusateci," dice Nelson, affranto "dobbiamo assolutamente metterci a lavoro, non possiamo lasciare lo studio così." si volta verso di me. "Dovete andare."

"No!" gli rispondo, istintivamente. Tutti mi guardano sorpresi.
"Voglio dire... Non possiamo lasciarvi qui a fare tutto da soli." mi volto verso Ilaria, in cerca di sostegno. "Noi restiamo qui ad aiutarvi."

Il volto di Ilaria muta in un'esperienza espressione di consenso. "Ma certo!" annuncia ad alta voce. "Faremo del nostro meglio per essere d'aiuto."

"Vi ringrazio, ragazze." dice Dario, che nel frattempo si è alzato e sta venendo verso di noi. "Ma vi avverto, c'è molto da fare..." Io annuisco. Ilaria sorride. Margherita è un po' titubante, ma si mette totalmente a disposizione degli altri. In men che non si dica, ci accorgiamo che Dario aveva ragione. La mole di lavoro è troppa per essere gestita senza una strategia precisa. 

"Facciamo così," inizia a spiegare Dario. "Io e Nelson diamo un'occhiata al set. Alice viene con noi." annuisco e mi avvicino a Dario e Nelson. "Ilaria, tu vai con Tonno e Cesare, vedete cosa si può fare nella zona dei salotti. Spero solo che i divani non si siano rovinati..." Cesare solleva i pollici e Dario riprende a parlare. "Nicolas e Frank, voi sistemate la cucina insieme a Margherita. Adesso mettiamoci a lavoro. Ci sarà molto da fare..." 

Io e le altre ci dividiamo e raggiungiamo le postazioni che Dario ci ha assegnato. I ragazzi sono qualche passo davanti a noi, quando Ilaria si rivolge a me e Margherita.

"Dopotutto," gli angoli delle labbra si curvano in un delicato sorriso. "sono bravi ragazzi."

Ilaria raggiunge Cesare e Tonno. Io vado sul set, da Nelson e Dario. E Margherita cammina verso la cucina.

Margherita's pov

"Cavolo..." Nicolas osserva con sconforto il banco da lavoro della cucina. Tutte le stoviglie sono buttate disordinatamente sopra di esso. Il microonde è sul pavimento, praticamente distrutto. Le pareti sono imbrattate da scritte e scarabocchi. I danni sono così tanti che nemmeno riesco a individuarli tutti. Mi volto verso Nicolas e noto l'espressione sul suo volto. 

"Ehi," tento di confortarlo. "adesso sistemiamo tutto."

Nicolas scuote la testa, come se volesse scacciare i pensieri. Quando si volta a guardarmi sul suo viso torna a comparire il sorriso sereno.

"Sì. Sì, lo so."

Frank ci raggiunge con le braccia cariche di prodotti per la pulizia, stracci e guanti in lattice. Tutti e tre iniziamo a metterci all'opera.

"Non capisco chi possa essere stato." dice Nicolas, mentre sposta una padella dal ripiano. 

"Non è giusto." gli rispondo. "Dopo tutto l'impegno per ristrutturare lo studio."

"Hai seguito i nostri video?"

"Certo che sì!" gli rispondo. "Ho visto praticamente tutti i video. E ho costretto anche mia sorella e Ilaria." ridiamo entrambi.

"Anche tu di Bologna?" mi chiede.

"Sì. Mia sorella studia qui."

"A me interessava sapere di te, però." 

"Come?" In un primo momento, le sue parole mi spiazzano.

"Voglio dire," riprende. "sembra parli sempre di lei."

Istintivamente, abbasso lo sguardo. Nicolas sembra notarlo. 

"Scusami.. non intendevo..."

"No, non preoccuparti." lo interrompo. "In effetti... a volte mi sembra di dipendere un po' da lei."

"Non devi." Nicolas mi guarda con occhi che mi donano supporto. "Non ne hai bisogno. Anche da sola sei... forte." 

Sento un lieve calore sulle guance. Guardo Nicolas.

"Ragazzi," la voce di Frank, mi distoglie dai miei pensieri. "Date un'occhiata."

Frank ci indica uno degli scarabocchi sul muro che stava pulendo. Io e Nicolas ci avviciniamo e la prima cosa che Frank ci mostra è una frase alquanto sospetta. Frank la legge ad alta voce.

"Non proprio soli a Bologna..." 


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