41-Superman

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Nelson's pov

Sistemo la coperta sul divano e accendo la Tv. Arthur passeggia indisturbato per la stanza. Mi siedo. E poi la vedo arrivare. Con la mia t-shirt blu di superman che le arriva alle ginocchia e il sorriso stampato sulla faccia. Il vestitino giallo le stava benissimo, ma con i capelli legati e le gambe scoperte non riesco a toglierle gli occhi di dosso.

"Come sto?"

"Woah..."

Alice ride e prende posto accanto a me. Non appena si siede, Arthur le salta in grembo con disinvoltura e lei inizia coccolarlo.

"È sempre così socievole?"

"Affatto. Anzi, credo tu gli piaccia."

"Aw piccolino!" inizia a parlare con voce stridula che mi fa sorridere.

"Posso passarti il joystick o interrompo qualcosa?"

"Da' qua. Adesso ti faccio vedere io."

"Scegli il personaggio. Potresti usare Sakura, quelli lì coi capelli rosa..."

"Io sono Sasuke!"

"Quello è il mio personaggio!"

"Non oggi. Stavolta userai Naruto."

"Ti lancerò un Rasengan e ti batteró anche con Naruto, allora."

Selezioniamo i personaggi e iniziamo a giocare. Tra urla, risate e dispetti.

"Non è giusto, sono senza occhiali!" Esclama lei.

"Colpa tua che li hai lasciati a casa!"

"Ah, si?" Molla il joystick e con la mano sfila i miei occhiali da sopra il mio naso.

"Ehi!"

Leva il braccio in aria. "Prendili!"

"Vedrai!"

Non so bene come, ma ci ritroviamo stesi sul divano, uno accanto all'altra, a ridere. Quando la risata inizia a scemare, mi ritrovo coi miei occhi dentro i suoi. Per una volta, non arrossisco. Non distolgo lo sguardo. E non esistono incomprensioni. Non esistono dubbi. Temo fino all'ultimo che sarà lei ad abbassare lo sguardo, ma non succede. È tutto così strano. Ma così magico...

È l'insistente miagolare di Arthur che ci costringe a rimetterci seduti.

"Beh, ti ho battuto..." dichiara lei. "Guardiamo un film, magari?"

"Maratona di Attack on Titan mentre ordiniamo la cena?"

"Wow, tu si che mi conosci."

"Beh, però non so qual è il tuo piatto preferito. Pizza? Sushi?"

"Hamburger."

"Ah, facciamo sul serio qui?"

"Ordinami da mangiare e sta' zitto! Sto morendo di fame."

Iniziamo a guardare la Tv e commentare le puntate. Ben presto ci viene consegnata anche la cena. Tra un boccone e l'altro, lancio un'occhiata nella sua direzione: la disinvoltura con cui accarezza Arthur e il modo in cui lui si senta tanto a suo agio al suo fianco. E stasera, la vedo tranquilla, senza paranoie... felice.

Più gli episodi vanno avanti, più i commenti diminuiscono. Aumentano gli sbadigli e in men che non si dica, la sua testa è poggiata sulla mia spalla. Non penso a niente, solo a lei e alla sua vicinanza. Il pensiero di lei, mi fa sentire in alto, leggero. Come fossi sulla luna.

Non so bene quanto tempo passi prima che senta il suo respiro farsi regolare, e il suo corpo rilassarsi. Sì, si è addormentata. Anche oggi. Succede sempre quando guarda la Tv. E le sistemo i capelli spettinati. Le copro le spalle con la coperta. Ma non me la sento di lasciarla su questo divano per tutta la notte. Mi faccio forza.

Con movimenti lenti, nel tentativo di non svegliarla, mi alzo. Con un braccio le stringo le spalle e l'altro lo faccio passare sotto le ginocchia. In braccio a me, appoggia la testa sul mio petto. Non sta dormendo, ma non è comunque completamente sveglia. Sempre in religioso silenzio, la porto in camera mia e la lascio sul mio letto. Non appena lo faccio, Arthur si affretta ad accoccolarsi accanto a lei.

"Non riesci proprio a starle lontano eh?" Mi guarda con gli occhietti azzurri, stando in silenzio, come se anche lui non volesse disturbare il suo sonno. "Ti capisco..."

Per un attimo mi siedo accanto a lei anch'io. "Buonanotte Superman."

E infine, mi convinco ad alzarmi. Intenzionato a passare la notte sul divano. Ma una voce bassa e sussurrata mi ferma quando sono sulla porta.

"Nelson..."

Mi volto. Alice mi sta chiamando.

"Nelson."

"Hai bisogno di qualcosa?"

Si mette seduta, sulla spalliera del letto. Mi guarda per lunghi attimi, prima di dire debolmente:

"Resta."

La guardo. Non so bene cosa fare, ma lo faccio e basta. Mi avvicino al letto e mi stendo accanto a lei.

Siamo vicinissimi. I nostri nasi quasi si sfiorano. E senza che nessuno proferisca parola, le nostre mani si intrecciano. Non credo che tutto questo sia vero. Non riesco a credere che sia la realtà. Se sto davvero vivendo.

"Nelson."

Mi chiama ancora una volta. Stavolta senza insicurezze, ricca di convinzioni.

"Alice."

Mi stupisce di nuovo. Le sue mani sulle mie guance. Il mio petto contro il suo. E le sue labbra sulle mie.

Abitante della Valle ||Space Valley||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora