38-Resa dei Conti

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Alice's pov

L'atmosfera nella stanza è densa di tensione. Sono tutti in studio, regna il silenzio ma i pensieri sembrano assordanti. Ne abbiamo passate tante insieme, ma stavolta è diverso. Abbiamo costruito, indagato, scoperto... e adesso siamo alla resa dei conti. Ma anche quando ci siamo presentati da Luis o ci siamo intrufolati da Maurizio, sapevamo chi stavamo affrontando. Quando Wilwoosh sarà qui, per l'ultima volta saremo una squadra... che cosa poi?

Mi guardo intorno, mentre l'attesa diventa sempre piú pesante. Sorrido al pensiero di come sia tutto esattamente al suo posto. Non molti giorni fa, appena arrivate in questo posto, abbiamo rotto una quarta parete invisibile che ha dato inizio a... a tutto questo. L'albero del set è bellissimo. Provo una strana sensazione al petto se ripenso a me e Nelson, ricoperti di vernice...

Lui adesso è dall'altra parte dello studio, che digita qualcosa sul suo cellulare. Sembra sereno, ma non ci siamo ancora rivolti la parola oggi. Non che abbia parlato molto con tutti gli altri, ma ho come l'impressione che mi stia evitando.

Il suono delle nocche sulla porta mi fa sussultare. Dario si alza per aprire la porta dello studio. Sembra che tutti stiano trattenendo il respiro. Io e Ilaria ci scambiamo sguardi di intesa e, finalmente, il silenzio viene rotto.

"Ehi." all'ingresso di Wilwoosh , tutti rivolgono il loro saluto. Siamo tutti piuttosto insicuri. Non sappiamo come comportarci perché non conosciamo le sue intenzioni.

Quando Wilwoosh prende posto sul divano e noi con lui, siamo pronti per ascoltare. O meglio, per fare domande e avere risposte. È Frank ik primo a prendere parola.

"Wilwoosh saprai che..." ma viene interrotto.

"Potete chiamarmi Guglielmo, lo sapete." Impiega un attimo a guardare le nostre espressioni e sguardi incerti. "Ehi ragazzi, ci conosciamo da un po', sono sempre io. Che vi prende?"

Frank gli inizia a spiegare. "Beh, avrai notato che siamo tutti un po'... cauti."  Guglielmo risponde con un cenno della testa. "È per la situazione di cui sei a conoscenza, te ne ho parlato al telefono, ricordi?"

"Oh! Parli di quei due..." improvvisamente l'espressione sul suo viso cambia. "Aspetta... pensate che io sia coinvolto in tutto questo, non è così?"

"Lo studio è stato vandalizzato con tanto delle tue iniziali e sei presente nelle chat di Luis... inoltre, sembri cosí informato che sembra difficile credere che tu non centri niente, Guglielmo." Dice Cesare, con tono di sfida.

"Non ho collaborato con quei due. O almeno, mi sono rifiutato di farlo..."

"Puoi spiegarci esattamente com'è andata?" Interviene Dario.

"Certo che sì." Nonostante i toni leggermente accusatori di Cesare, Guglielmo rimane calmo. E si lancia nella sua spiegazione. "L'intenzione di Luis era di sabotare io vostro canale. Semplice. Primo, l vostro punto forte è lo studio, vi contraddistingue dal resto degli youtuber. Secondo, la fanbase è molto attiva..." Cesare guarda Ilaria, mi sembra di intravedere un sorriso. "E soprattutto attenta. Terzo, la programmazione dei video è meticolosa. Un sistema inaresstabile, eh? Partendo per ordine, l'obiettivo iniziale era invalidare lo studio per il tempo necessario a farvi terminare i video arretrati. Si sapeva che in tal caso, vi sareste premurati di avvisare gli iscritti in qualche modo..."

"Era proprio quello che avevamo intenzione di fare." Puntualizza Tonno.

"Beh, non fatelo assolutamente!" Dice Gugliemo. "Avvisando la community che non ci saranno video per un po', loro smetteranno di aspettarli. E loro potranno approfittare di questo momento di distrazione per colpire."

"Colpire?" Ripete Ilaria.

"Sì. Volevano chiedermi di dargli una mano con l'hacking del canale, ma ovviamente ho detto di no. Non so se abbiano trovato qualcun'altro, ma di sicuro non sarebbe un'impresa difficile."

"Beh, cosa dobbiamo fare allora? Il canale è in pericolo." Chiede Cesare insistentemente.

"Quello che sapete fare meglio: pubblicare video." Tutti si guardano incerti. "Luis e Maurizio pensavano di approfittare del momento di debolezza dello studio, ma mi sembra vi siate rimessi in piedi prima del previsto..."

"Merito loro." Dice subito Dario, indicandoci. "Loro tre, le vincitrici del contest." Guarda nella mia direzione e io faccio di tutto per evitare il suo sguardo. Nonostante questo, credo di essere arrossita.

"Bene, pubblicate un video, il prima possibile. Non dite a nessuno dei danni allo studio o dell'impossibilitá di caricare contenuti. Dimostratevi nel pieno delle vostre forze. Magari dite che avete voluto ristrutturare il set per qualche motivo..."

"Come altro premio del contest, magari." Propone Nic.

"Esatto." Conferma Gugliemo. "Registrate video. Non interrompete la programmazione. Non avranno modo di colpirvi."

A quelle parole, cala nuovamente il silenzio oer qualche secondo.

"Wow," dice Nelson. "È fatta. Sappiamo cosa fare e sarà tutto risolto." Dice. "È fatta."

Alle sue parole tutti sorridono e si scambiano parole allegre, non c'è piú la tensione di una decina di minuti fa e anche con Guglielmo si inizia a conversare come se nulla fosse. Eppure, come un patto silenzioso riesco a percepire una nota di amaro sentimento nell'aria...

Dopo un po', Guglielmo lascia lo studio. Anche Nelson e Cesare tornano a casa prima del previsto e io e le ragazze stiamo mettendo a posto le nostre cose. È proprio mentre sto chiudendo la cerniera dello zaino che una voce attira la mia attenzione.

"Ehi."

Mi volto, temendo si tratti di Nelson, ma trovo Dario davanti a me. Non so esattamente se la cosa mi conforti o meno...

"Ehi..." rispondo.

"State andando via."

"Già."

"Beh, ci vediamo presto. So che avete fatto tanto per noi, ma resterebbe ancora una cosa..."

"Lo studio è a posto." Dico, sperando di non sembrare scortese.

"Oh no, no, non si tratta dello studio. Il video da registrare, no? Ho pensato sarebbe carino che partecipaste anche voi tre. Magari come ospiti di un salotto."

"Oh, va bene... ne parlo con le altre ma credo saranno d'accordo." Mi fermo. Ci sono ancora un paio di cose di cui vorrei parlargli. Qualcosa di cui tutti siamo a conoscenza ma che nessuno ha avuto il coraggio di nominare. "Dario... tutta la storia dello studio, il mototivo per cui abbiamo iniziato a venire in studio... È tutto risolto adesso, no?"

"Sì, suppongo di sì."

"Bene..." rimaniamo in silenzio.

"Ti stai chiedendo cosa succederà adesso?"

"La nostra presenza non è più necessaria..."

"Non dire queste cose." Si avvicina. "Non preoccuparti di cosa succederà. Per ora abbiamo un bel video da registrare. E ci divertiremo un mondo."

"Va bene." Rispondo. Ho lo zaino in spalla e siamo tutti pronti per andarcene. Però ancora... "Dario!" Lo chiamo, forse a voce troppo alta. Mi raggiunge di nuovo. Quando è di fronte a me, devo fare uno sforzo immenso per parlare. "Dario... riguardo a ieri."

Il suo sguardo si fa serio. "Oh... va bene, dimmi tutto."

"Ecco... non c'è molto da dire. Ma..."

"Stai pensando a Nelson."

"Non ho detto questo."

"No, ma è chiaro. Ho visto come lo aspettavi fuori dalla porta del magazzino. E... ti capisco. Tutta colpa mia..."

"Non è colpa di nessuno."

"È solo che... È bello stare con te." Sorride lievemente "Anche quando non hai nulla da dire."

"Mi dispice, Dario..."

"Niente di cui scusarti. Ci vediamo per registrare il salotto, okay?"

"Okay."

Fa per andarsene, ma si ferma un attimo prima. "Ali, sistema le cose con Nelson." Dice. "So che ti manca."

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