Busso alla porta dei ragazzi con un Ryan già stufo al mio fianco. Oscilla da un lato all'altro con le mani in tasca, i capelli scompigliati, il solito profumo inebriante. Io, invece, sono parecchio agitata. E dispiaciuta, e imbarazzata.
Ho l'espressione di Thomas in testa, le sue parole nelle orecchie, il ricordo di quando ha confessato i suoi sentimenti per me che aleggia ovunque. Il ricordo di quando ho pure pensato di affidarmi a lui per riempire il vuoto creato da Ryan.
Forse accettare di andare a cena, con Ryan poi, non è stata un'idea brillante, penso, fingendo un sorriso a Carlotta che apre la porta per farci entrare.
Noto lo sguardo della ragazza vagare sul corpo di Ryan e soffermarsi troppo sulle sue labbra. Se non sapessi che è tornata con Alice e che ha promesso di fare di tutto per riacquistare la sua fiducia, l'avrei già squadrata minacciosa.
Mai fidarsi, Elena, mai fidarsi, mi dico istintivamente.
La mia gelosia viene congelata in un istante da Ryan, che aggancia la sua mano alla mia, facendo incrociare le nostre dita. Mi guarda con un mezzo sorriso, scuotendo la testa. Assottiglio lo sguardo.
«Che c'è?» chiedo, mentre avanziamo nella cucina.
Il ragazzo si abbassa su di me e mi sussurra: «Sei già gelosa?»
Sembra divertito, mentre fingo che non sia così, che non mi sono scaldata per una semplice occhiata della mia amica.
Che vergogna. Ma che mi prende?
«Ciao» la voce di Mas ci distoglie dal nostro piccolo momento.
«Ehi» rispondo prontamente, allontanandomi dal ragazzo del 32.
«Come stai?» chiedo, provando a sorridergli. Sento gli occhi di Ryan viaggiare tra me e Thomas, ma faccio finta di niente.
«Eccola!» esclama Alice, correndo ad abbracciarmi. Ricambio l'abbraccio con energia, sono tanto contenta di vederla.
«Ti ho salvata?» mi sussurra, mentre mi scuote a destra e a sinistra.
«Come sempre» ridacchio, felice che mi abbia capita.
«Ragazzi, sedetevi, è pronto!» La voce di Carlotta squilla allegra, e iniziamo a prendere posto sulle sedie colorate.
Ryan si siede al mio fianco, silenzioso. Alice e Carlotta si scambiano un bacio, e Thomas sorride teneramente alla scena.
«Come sei messa con la tesi, Carlotta?» chiedo, per far partire un po' la conversazione.
«Ho finito! Sto aspettando che la mia relatrice mi faccia le correzioni finali. È stato un lavoraccio...»
Perdo la concentrazione sulla risposta di Carlotta quando Ryan fa passare le sue dita sulla mia coscia, coperto dalla tovaglia a fiori che cade lunga giù dal tavolo. Rimane col palmo appoggiato a me, accarezzandomi ogni tanto. Ho perso il filo del discorso, tutti parlano con energia, e a un tratto coinvolgono il ragazzo del 32 nella conversazione.
Ryan non si lascia cogliere di sorpresa, e non sembra nemmeno intenzionato a tagliare il nostro contatto.
«Pare che nessuno si capaciti che ho una laurea» lo sento rispondere a Carlotta, con una certa tranquillità.
«Ma ora quindi lavori?» chiede Alice, curiosa.
«Ho qualche progetto da portare avanti per mio padre.»
«E di voi che ci raccontate?» se ne esce Thomas, con tono un po' stizzito.
«Ehm» faccio, sentendo gli occhi di tutti addosso. Quelli di Ryan compresi. «Che c'è da raccontare?» sbuffo una risatina un po' isterica, scrollo le spalle e punto gli occhi in quelli di Ryan.
Effettivamente vorrei saperlo anche io, che c'è da raccontare.
«State insieme ora?» si fa schietto Mas. Alzo le sopracciglia per il tono che ha assunto, e schiudo le labbra per provare a dire qualcosa di sensato.
«È la mia ragazza, sì» non esita a rispondere Ryan.
«Ah.»
Thomas fa un cenno col mento, contorcendo le labbra in modo strano.
«Ho capito» dice poi, aumentando la tensione.
«Qualcosa non va, Thomas?» chiede Ryan, assumendo la sua aria da bad boy a tutti gli effetti.
«Ragazzi, ci stavamo dimenticando il dolce! L'ho fatto io, sarò stata brava, eh?» si intromette Alice, e la ringrazio con lo sguardo.
«Io lo assaggio volentieri» esclamo, la voce un po' instabile, sperando di poter sviare definitivamente il discorso.
«Sono una pasticcera coi fiocchi» afferma, aprendo il frigo poco distante dal tavolo.
«Non esagerare, ora» la prende in giro Carlotta, ridacchiando.
«Ho la sensazione che non sarà così buono» si riprende Thomas. Torna alla sua aria semplice e cortese, col sorriso stampato sotto agli occhiali neri.
L'abbiamo scampata? mi chiedo, mentre aiuto a sistemare i piatti per la torta di Pede sul tavolo.
La fine della nostra cena si conclude piuttosto bene, ma sento comunque ogni cellula del mio corpo che vuole scappare da lì. L'ansia per una possibile reazione di Mas mi sta uccidendo. E mi scappa la pipì ormai da mezz'ora. La verità? Ho paura a lasciare Ryan e Thomas da soli, nella stessa stanza.
Resisto per un altro quarto d'ora, poi devo scappare in bagno. Vorrei chiedere a Ryan di fare il bravo, ma qualcosa mi dice che non servirebbe a niente, anzi.
Perciò, faccio finta di niente, mi alzo con una stentata disinvoltura e dico: «Torno subito». Poi, sparisco nel bagno con l'ansia di essere veloce e tornare subito in cucina.
«Ehi» mi blocca Carlotta, proprio prima di entrare in bagno.
«Ehi» rispondo, pronta a chiudermi dentro.
«Posso parlarti?»
«Ehm, sì, proprio ora?»
«Sì, è urgente! Ho una sorpresa per Alice» esclama, abbassando il tono della voce.
«Ah, beh, posso prima fare la pipì?»
«Uff, dai, fai veloce!» dice, spintonandomi dentro.
«Eh, ci provo» mormoro, un po' scazzata.
Dopo poco, esco dal bagno e me la ritrovo di fronte alla porta. Una Carlotta con le braccia incrociate, il muso imbronciato, e il piede che batte a terra dall'impazienza.
«Possiamo andare, adesso?»
«Ma dove?»
«Su! In terrazza!»
Sgrano gli occhi, inclino la testa, e confesso: «Credo di non seguirti».
«Non sei mai stata in terrazza?»
«Che terrazza?!»
«Ma di sopra! La porta di fronte alla tua, che pensavi che fosse? Narnia?»
«Che cazz... lì c'è una terrazza? Credevo fosse uno sgabuzzino!»
«Macché, andiamo» dice, per poi tirarmi per la manica della maglia.
«Non adesso, dai!»
«Non c'è altro momento! Alice è in camera che fuma, i due uomini si dovevano parlare.»
«Cosa? Perché?!»
Oh, cazzo.
Passiamo di fianco a Ryan e a Thomas, io tirata per le maniche da Carlotta, e lei talmente concentrata sulla sua missione da non guardare i due ragazzi nemmeno di striscio.
I miei occhi, però, non possono non osservare prima lo sguardo triste e deluso di Thomas, poi quello cupo di Ryan.
Preoccupata per la mia amicizia con Thomas, e per il rapporto appena creato con Ryan, non posso fare altro che rimandare a dopo le mie domande e le mie ansie; e ora sì, che Carlotta mi sta proprio sul cazzo.

STAI LEGGENDO
SOTTO LE PERSONE
Roman d'amourVincitrice premio #Wattys2020 categoria New Adults 🫶🏻 "Una nuova città, una mansarda malconcia, l'università da incominciare e il desiderio di dimostrare al mondo di potersela cavare da sola. È così che ha inizio la vita di Elena a Venezia. Ma tra...