ᴜɴᴀ ꜰʀᴇᴅᴅᴀ ɴᴏᴛᴛᴇ ᴅ'ɪɴᴠᴇʀɴᴏ -ᴊɪᴋᴏᴏᴋ-

ꜱᴇᴠᴇɴ

P.O.V. Jimin

Dopo all'incirca quindici minuti suonó il campanello, di fretta andai in bagno per vedere se fossi presentabile.
Aprii la porta e lo vidi con un pantalone della tuta nero, una maglietta bianca con sopra una felpa nera.
Semplicemente stupendo.

"P-prego, entra."
"Tutto bene?"
mi chiese preoccupato dal fatto che stessi balbettando.
"C-certamente"
"Sembri agitato..."
disse con sguardo malizioso.
"I-Io? No, macché"

Ci sedemmo sul divano, non sapevo cosa fare ma lui era completamente a suo agio, corsi in cucina con la scusa di prendere un bicchiere d'acqua e qualcosa da mangiare, arrivato lì poggiai i gomiti sull'isola della cucina e le mani sul viso per coprire l'imbarazzo.

Dopo poco mi sentii avvolgere da delle grosse spalle e da due braccia muscolose coperte da una lunga felpa nera che lasciava intravedere delle vene a dir poco attraenti sulle mani.

Cercai di girarmi ma con scarsi risultati, appoggiò il suo mento sulla mia spalla, sentii una specie di "presenza" all'altezza del mio fondo schiena, così mi girai di scatto e guardai in basso diventando rosso

Lui seguí il mio sguardo fermandosi in quel punto e alzò il mio viso con le dita
"tutto ok?"
"Beh, forse d-dovrei chiederlo a t-te"
"È tutto normale quando ho una meraviglia del genere di nanzi ai miei occhi, sono attratto da te!"
Spalancai gli occhi agitandomi maggiormente
"Non posso!"

Lui mi guardò perplesso e cercó di farmi cambiare idea diventando sempre più sexy rendendo le cose più difficili.
Dai miei occhi il suo sguardo si posò sulle mie labbra, le guardava con desiderio.

Mi allontanai riuscendo a scappare dal suo fascino, iniziai a correre fino a raggiungere camera mia e chiusi la porta alle mie spalle, spiai dalla fessura della porta la sua reazione al mio comportamento.
Lo vidi abbassare la testa e subito dopo diede un pugno sull'isola in cucina, in quel momento pensai tra me e me se potesse essere rimasto ferito dal mio gesto.