Respira. Sarebbe potuta andare molto peggio. Sei nel letto di Charles e non di uno sconosciuto, per lo meno.
Mi volto da sotto le coperte e cerco disperatamente di capire cos'è successo ieri sera, guardandomi intorno per la stanza.
I miei vestiti ci sono. Ottimo. Sono arrivata qui vestita. Però ho indosso una maglietta che dall'odore sembrerebbe essere di Charles. E lui è a petto nudo a fianco a me, con un braccio che mi tiene ancorata al letto.
Possibile che io e lui abbiamo fatto... No no no è impossibile. Impossibile.
Avremo usato il preservativo almeno?
Cerco di sporgermi per vedere se trovo un certo involucro colorato ma non vedo niente. E se non lo avessimo usato?
Inizio a sudare freddo per la paura.
Respira. Respira. Magari l'avete buttato nella spazzatura.
Giusto! La spazzatura! Perché in un momento del genere giustamente ti metti a pensare alla raccolta differenziata. Ma fammi il piacere, vocina.I miei pensieri devono essere troppo chiassosi però, perché Charles si sveglia in questo esatto momento.
Che imbarazzo. E ora che dico?
"Buongiorno" mormora lui, senza levare il braccio dalla mia vita.
Improvvisamente mi viene in mente che ieri sera Dan mi ha spinto fra le sue braccia. Merda. Allora ho davvero fatto un casino, se dalla pista da ballo sono riuscita a finire qui.
"Dormito bene?" mi chiede togliendo il braccio dalla mia vita, e tirandosi su a sedere sul cuscino, contraendo gli addominali.
Annuisco ma senza guardarlo negli occhi. Spero che non si stia accorgendo di quanto sia imbarazzata in questo momento.
"Non essere preoccupata, a me non ha dato fastidio ospitarti qui. E poi alla reception avranno sicuramente un'altra chiave"
Un'altra chiave?
"Un'altra chiave?"
"Della tua camera" risponde con fare ovvio. Poi ha come un attimo di confusione fino a quando non scoppia a ridere, mettendosi una mano sul petto.
"Emma non abbiamo scopato" dice cercando di riprendere fiato "Anche se so che avresti voluto" aggiunge, tirandomi una pacca sul sedere.
Lo folgoro con lo sguardo e lui rimette subito le mani al loro posto.
"Hai dimenticato la tua chiave in stanza e sei venuta a dormire da me per non rimanere in corridoio" mi spiega.
Quando sento le sue parole improvvisamente mi ricordo di tutto, specialmente di quel che è successo poco prima che ci accorgessimo che avevo smarrito la chiave. Sento le guance andarmi a fuoco e lui ride ancora di più.
"Non ridere" esclamo tirandogli uno schiaffetto sulla spalla.
Il suo sguardo aggancia per un attimo il mio e sento nello stomaco come uno sfarfallamento. Terrorizzata da ciò che questo potrebbe significare, afferro la mia roba e scappo in bagno, prima che possa aggiungere altro.
Mi sono appena svilata i suoi pantaloncini quando lo sento bussare alla porta.
"Sì?" gli dico rimanendo immobile.
"Aspetta a cambiarti, pensavo che se ti va potremmo restare qui fino a quando non è il momento di andare in aeroporto" sbotta tutto d'un fiato e la sua proposta mi lascia senza parole.
"La mia valigia è ancora nella mia stanza" gli faccio notare.
"Allora ci trasferiamo lì. Però ti prego, ho bisogno di stare con un'amica e di evitare i giornalisti. Almeno per oggi"
Un'amica? Questo sono per te?
"Eh va bene" sbuffo e finisco di cambiarmi.
"Facciamo che vado a farmi dare una chiave alla reception e ci vediamo lì" dico mentre esco dal bagno.Nella hall per fortuna fila tutto liscio e non incontro nessuno, non ho proprio voglia di mettermi a parlare con qualcuno ora. La receptionist ci mette un po' a trovare il passepartout, ma dopo non troppo tempo la vedo precedermi in ascensore, per poi aprire la porta della mia stanza. La ringrazio con mille sorrisi, benché lei continui a guardarmi come se fossi stupida (in effetti, come si fa a dimenticarsi la chiave nella stanza, dai). Noto che Charles non è ancora arrivato, perciò ne approfitto per sistemare la valigia con le ultime cose. Adesso che ci penso, avrei bisogno di fare una doccia.
Messaggio inviato a: Charles
"Faccio una doccia velocissima, dovrai aspettare un pochino. Non odiarmi"Per fortuna direi che non deve essere stato molto tempo fuori, perché bussa alla porta quando ho appena finito di rivestirmi con qualcosa di pulito. Gli vado ad aprire con un turbante improvvisato in testa, ma dopo ieri sera ho perso tutta la mia dignità.
Si è cambiato anche lui nel frattempo e indossa una felpa nera, abbinata con dei pantaloni della tuta a scacchi. Il profumo alla menta è diventato più forte e ne ispiro un bel po' mentre lo lascio entrare. Quando mi supera, il mio sguardo accidentalmente si posa sui suoi pantaloni e devo constatare che tutti gli squat delle sessioni atletiche stanno dando i loro frutti.
"Che stavi guardando?" mi becca con uno sguardo divertito, convinto di avermi messo in difficoltà.
"La tua tuta" rispondo sicura e, caro mio, non puoi rinfacciarmi di aver detto una bugia.
Sorride della mia prontezza di spirito, nonostante abbia capito perfettamente che gli stavo squadrando il di dietro, e lo invito a sistemare la valigia vicino alla porta; quando voglio so essere gentile anche io.
"Netflix?" propone adagiandosi sul letto.
"Okay, scegli pure. Intanto mi asciugo i capelli"
Mentre metto via il phon noto che è perso fra svariati film d'azione.
Gli lascio carta bianca, perché sono curiosa di scoprire i suoi gusti in campo cinematografico.
"Questo!" esclama dopo aver cliccato sulla locandina di Sausage Party.
In risposta lo guardo con un sopracciglio alzato.
"Fa ridere" aggiunge cercando di convincermi.
"Lo so, lo so... Va bene okay, guardiamolo" lo accontento e mi siedo a fianco a lui.
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Portofino | Charles Leclerc
FanfictionFin da piccola sono sempre stata la classica brava ragazza: gentile, studiosa, simpatica e solare al punto giusto, mai invadente, giudiziosa, la figlia modello insomma. No, okay, non è del tutto vero. Non è sempre stato così. Ma ora lo sono di nuov...