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I giorni seguenti sono molto frenetici, tutto deve essere perfetto per la presentazione della SF90 di venerdì mattina. In realtà io non ho molto da fare perché non ho contribuito al vero e proprio progetto, ho solo dato alcuni pareri e fatto notare due o tre particolari che dai miei grafici sembravano problematici. Riuscirò a mettermi in mostra solo settimana prossima quando saremo finalmente in pista, nel frattempo aiuto chi posso e aspetto con impazienza che arrivi il fine settimana. Ho già avuto molte anticipazioni sulla nuova monoposto, ma ora inizio a non stare più nella pelle dalla curiosità. Saranno presenti proprio tutti, dirigenti, ingegneri, piloti, e il gruppo su WhatsApp è intasato di notifiche dalla mattina alla sera. La maggior parte di loro è già qui in sede a Maranello, gli altri arriveranno in questi giorni, ma mi sono persa i messaggi in cui hanno scritto precisamente quando. Tutti siamo ansiosi per l'arrivo di Elkann e Binotto. Leila ha sfoderato un nuovo taglio di capelli per l'occasione, nonché smalto rosso opaco in tinta con la nuova vettura, che dice di aver già visto, anche se mi puzza di bugia. Pure Matteo è più indaffarato del solito e io sono diventata una specie di sua assistente. Ho scoperto che non ha nulla a che fare con gli ingegneri di pista e mi chiedo perché me lo abbiano affidato come tutor. L'unica spiegazione plausibile è perché è poco più grande di me. Qui in Scuderia sono tutti 'senior', come li chiama lui, perché viene preteso un livello di esperienza molto alto. Per questo motivo, mi ha spiegato, è importante che io dimostri fin da subito le mie qualità (cosa che mi viene ripetuta ogni giorno un milione di volte) se davvero voglio rimanere a lavorare in Ferrari. Ciò nonostante non sento troppo la pressione, amo questo lavoro e spero che presto possa dire che è 'il mio'.

"Sei pronta a conoscere Seb e Charles domani?" mi domanda mentre prendiamo un caffè dalla macchinetta. Solo ora realizzo che fra meno di 24 ore incontrerò i miei due idoli.
"Non sto nella pelle" rispondo giocando con il cucchiaino "dici che Brosco me li presenterà?"
"Penso di sì, ma sarà una giornata molto caotica fra dirette televisive e interviste, quindi sarà un incontro veloce" mi risponde finendo di bere "e poi anch'io devo ancora conoscere Charles, perciò farò decisamente in modo che ci vengano presentati" aggiunge dandomi un colpetto sul braccio per rassicurarmi.
Sussulto a quel contatto che mi mette un po' a disagio, non credevo di essere così in confidenza con lui. Purtroppo non riesco a nascondere la mia reazione in tempo perché con una scusa banale mi dice che deve tornare in officina.
Perché ho un volto così espressivo?

La mattina seguente mi sveglio prestissimo, faccio una lunga doccia calda per rilassarmi e controllo più volte il telefono per vedere se Matteo ha scritto qualcosa. Dopo la mia reazione di ieri non l'ho più visto e temo di averlo ferito. Vorrei rimediare ma evitando di fargli credere che sia interessata, perciò opto per delle scuse a voce non appena lo incontrerò. Indosso la divisa rossa fiammante e applico eccezionalmente un velo di trucco: ci tengo a fare una buona impressione oggi.
Sto per uscire di casa quando arriva una notifica sul cellulare.

Messaggio ricevuto da: Cecilia:
"Non far perdere troppo la testa a Charles, altrimenti sarà dura essere i primi a Barcellona settimana prossima"

Mi scappa un risolino dopo aver letto il messaggio. Cecilia è la mia migliore amica da sempre e, come sempre, deve fraintendere tutto. L'altra sera le ho raccontato per telefono delle ultime novità e ovviamente mi è scappato di dirle che lavorerò con lui settimana prossima. Sa benissimo che è il mio mito da qualche anno e si diverte a crearmi i film mentali. Non nego che uscirei con lui volentieri ma per il momento voglio rimanere 'con i piedi per terra' e concentrarmi sullo stage.

Arrivo in sede leggermente in ritardo e, come se non bastasse, mi si è pure rotta la pinza per i capelli perciò li dovrò legare in una semplice coda di cavallo. Mio fratello Alex dice che mi fa sembrare più aggressiva e diciamo che non era l'impressione che avrei voluto dare oggi, ma non posso fare altrimenti. Entro nel salone principale e mi siedo in un angolino, non sono riuscita ad individuare Matteo e neanche Brosco, ma a fianco a me c'è una ragazza con cui ho scambiato due parole qualche volta. Mi sembra che si chiami Laura e lavori anche lei nel mio settore.
La presentazione è un trionfo di luci e colonne sonore avvincenti e per un attimo mi dimentico di tutto il resto da quanto rimango affascinata. Le parole di Binotto mi accendono di passione e sono già innamorata dell'hashtag essereFerrari. Per non parlare della monoposto: un incanto di potenza e aerodinamica.
Quando Seb e Charles salgono sul palco sento il cuore battere fortissimo e Laura ridacchia della mia espressione estasiata.
Quando tutto finisce mi alzo in piedi per andare a parlare con Brosco ma vedo Matteo dall'altro lato della sala che mi fa cenno di avvicinarmi. Saluto velocemente la mia vicina di posto e sgattaiolo dietro il palco per raggiungerlo.
Appena lo vedo, decido di prendere io l'iniziativa e parlare.
"Mi dispiace per ieri, non volevo offenderti"
Lo vedo sgranare gli occhi stupito "Offendermi? Non è niente, non ti preoccupare, non ci avevo neanche fatto caso" risponde un po' imbarazzato.
Spero che sia come dice lui.
"In ogni caso" aggiunge "ti volevo proporre un bicchiere di champagne"
"Ma non è neanche mezzogiorno" gli faccio notare.
Alza gli occhi al cielo e ride di gusto "Oh Emma, sei ancora così giovane e innocente".
Inarco involontariamente un sopracciglio alla parola innocente (eh, se solo sapessi) e rido anch'io per il suo commento. Quindi lo seguo nel salone a fianco, dove è stato organizzato un rinfresco per l'occorrenza.
Mentre beviamo e chiacchieriamo sento qualcuno appoggiare una mano sulla mia spalla. È Brosco, che noto essere accompagnato da Sebastian.
"Caro Seb, ti presento una delle nostre ultime promesse, la signorina Emma Rinaldi".
Arrossisco per il complimento e balbetto un "Grazie, ma non è vero" al mio superiore, ma lui continua imperterrito a raccontare imprese sorprendenti di una Emma in cui non mi riconosco. E che probabilmente è un personaggio di sua invenzione per fare colpo.
Sebastian mi sorride con calore, mi rivolge anche qualche domanda sull'università e sui miei progetti in Ferrari e noto con piacere che mi ascolta interessato. Mi diverte il suo italiano intervallato da qualche parola in inglese, è buffo.
"Purtroppo non lavorerà con te in questi primi mesi" aggiunge Brosco quando smetto di parlare "ma sarà nel box a fianco, con Charles".
"Qualcuno ha detto il mio nome?" esclama lui intromettendosi senza alcun imbarazzo. Quando parli del diavolo. Appena lo vedo sento tutti i campanellini di allarme darsi alla pazza gioia nella mia testa e mi impongo di rimanere impassibile e di non svenire, ma come risultato finisco solo per stare in apnea.
Brosco gli riassume i punti salienti della nostra conversazione e lui annuisce con un'espressione che non riesco a decifrare.
"Allora piacere Emma" conclude stringendomi la mano e guardando altrove. Poi si congeda frettolosamente dando una pacca sulla spalla al suo compagno di squadra e si allontana. Rimango un po' delusa da una presentazione così sbrigativa, ma in fondo non avevo detto di voler rimanere 'con i piedi per terra'? Me lo sarei dovuta aspettare.
In compenso, ora che se n'è andato posso ricominciare a respirare.

Portofino | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora