-39-

5.7K 184 18
                                    

Prima che possa anche solo tentare di scusarmi per aver interrotto un'altra limonata (tra l'altro fra la mia migliore amica e Daniel Ricciardo) noto qualcosa di abbastanza sconcertante accadere nel giardino. Il balcone su cui mi trovo si affaccia proprio sopra due persone che conosco, ma che mai avrei pensato potessero interagire fra di loro. Faraji e il biondino amico di Rossa stanno conversando fra di loro fitto fitto. Anzi, a giudicare dai loro gesti furtivi, sembrerebbe che il mancato Justin Bieber stia passando un pacchetto al fidanzato di mio fratello. E se non sbaglio quella volta in cui Rossa me lo presentò si stava fumando una canna, perciò... Sì, è meglio che vada a interrompere i loro affari loschi.
Mi fiondo perciò giù per le scale, senza neanche concedere a Dan e Cecilia il tempo per insultarmi o dire qualcosa.

"Che sta succedendo?" chiedo con circospezione, non appena raggiungo i due che dicevo prima.
In cambio ricevo occhiate clamorosamente infastidite da parte di Faraji e sorrisi affettati dall'altro.
"Niente tesoro" mormora il biondo allungando una mano per avvolgermi i fianchi. Un puzzo di alcool mi investe le narici.
"Ma che fai!" esclamo indispettita, cercando di scollarmi le sue mani di dosso. Questi però rinsalda la presa e mi risulta impossibile divincolarmi.
"Che, sei sordo?" tuona una voce alle nostre spalle.
Se non mi trovassi incastrata fra le braccia di uno spacciatore, credo sarei già svenuta per l'emozione.
"Ahoh!" urla Charles strappandomi dalle grinfie del biondo.
Questi finalmente mi lascia stare e si allontana insieme a Faraji, sotto lo sguardo severo di quello che era il mio pilota.
Io resto invece tutta raggomitolata vicino a Charles. In realtà non ero molto spaventata da quello che stava succedendo, ma un'occasione per stare vicino a lui non me la lascio sfuggire di certo.

"Alla fine sei venuto" mormoro, ancora in trance per questo colpo di scena, "pensavo fossi tornato in Italia" aggiungo.
"Sono andato a prendere il tuo regalo" mi spiega, frugando in una tasca.
Poco dopo tira fuori un piccolo pacchetto regalo, incartato alla buona. La carta bianca ricopre una superficie allungata e cilindrica. Mi chiedo di cosa si tratti.
Finché non finisco di scartarlo, Charles non proferisce parola.
Solo dopo aver tolto l'involucro sento come un tuffo al cuore.
È il mio accendino rosso. Quello che mi aveva rubato facendomi promettere che avrei smesso di fumare.
"Non è un gioiello o qualcosa di costoso, ma..." cerca di spiegarsi, ma io smetto di ascoltarlo. Continuo a guardarlo con gli occhi a cuoricino e l'unica cosa che sento è un bacialo! che la vocina continua a ripetere con convinzione. Solo dopo qualche secondo mi decido a farlo.
Mentre lui continua a parlare mi alzo in punta di piedi per azzerare la distanza che ci separa, prima di...
"Polizia! Polizia!" urlano da dentro la sala.
Sbuffo spazientita per questa interruzione (anche se, ehm, per questa sera sarebbe meglio se io non dicessi niente a proposito), per poi rendermi conto di quello che hanno detto.
Polizia!
"Ma perché mai si presenta la polizia alla mia festa di compleanno?" mormoro fra me e me a voce alta.
"Lo so io perché. Ora ti spiego, ma prima, sarà meglio che se ne vadano tutti, soprattutto il biondino sordo" mi intima Charles.
Entro perciò di corsa nel salone e inizio a ripetere a tutti di andarsene. Dopo poco anche Dan si unisce a me.
"Ma che succede?" mi chiede, non appena ci ritroviamo vicini.
"Credo che solo Charles lo sappia" gli rispondo, spingendo una ragazza fuori dalla porta.
"Charles?!" domanda, confuso.
Ah già, dimenticavo che quando il mio ex pilota è arrivato, lui era su di sopra a sbaciucchiarsi con Cecilia.

"Ci è stata segnalata la presenza di affari loschi in questa villa" sento dire dall'agente a cui Dan è andato ad aprire. Per fortuna siamo riusciti a mandare via tutti in tempo. Io e Charles siamo chiusi nella stanza degli ospiti al piano di sopra e Cecilia e giù con Dan a recitare la parte dell'allegra coppietta della domenica sera.
"Non so a cosa si stia riferendo" sentiamo rispondere da Daniel.
Mi volto verso Charles per cercare di capire qualcosa di più da questa situazione, dato che lui sembra essere l'unico indizio a disposizione per risolvere il problema.
"Emma, devo spiegarti un po' di cose" mormora lui, quasi mi avesse letto nel pensiero.
"Eh direi" mi scopro a dire.
"È una storia piuttosto lunga e contorta, però ti prego di credermi, perché per quanto paradossale, c'è una spiegazione a tutto" mi anticipa Charles. Dopo questo preambolo sono davvero curiosa di sentire quello che ha da dire.
"Sentiamo quindi" lo invito a continuare.
"La sera in cui mi sono presentato da te subito dopo che ti eri vista con Matteo...beh, ecco, sono stato costretto a scaricarti" inizia.
"Come scusa?" chiedo, con non poco stupore. E non poca irritazione.
Lui ignora la mia domanda e va avanti nel discorso.
"Rossa mi ha imposto di farlo. Io ho dovuto darle retta perché non so in quale modo possibile sia riuscita a installare un programma spia sul mio telefono ed è entrata in possesso di un bel po' di informazioni compromettenti, sia per me che per la Scuderia" dice tutto d'un fiato.
A sentire le sue parole rimango totalmente pietrificata. Cioè, Rossa gli spia il telefono.
Ma seriamente?
Quindi è tutto vero: Rossa è una spia come sospettavamo. Com'è stata possibile una cosa del genere? E perché mai Rossa dovrebbe comportarsi così? 
"Anche ora, sa perfettamente ogni mio spostamento" aggiunge, amareggiato.
"Ma come" mormoro, ma lui continua a parlare per conto suo.
"Ma non per molto. Quando ho saputo che saresti tornata in Ferrari non ho più potuto lasciare che lei mi manipolasse così e mi sono convinto ad andare a parlare con Mattia. Gli ho spiegato tutto e lui mi ha suggerito di rivolgermi ad un tecnico informatico suo amico. Questi mi ha detto che non c'era modo di sbloccare il mio telefono, avrei dovuto buttarlo e cambiare numero, mail, ogni cosa"
"E allora perché hai ancora il tuo vecchio cellulare?" gli chiedo inorridita.
"Perché qui scatta la mia trappola" mi rivela con enfasi.
Okay. Questa faccenda sta diventando una spy story o cosa? Rimango perciò a guardarlo confusa, aspettando dei suoi chiarimenti.
"Questo tecnico ha installato un programma specchio, lui lo chiama così. Perciò sì, la stronza sa sempre tutto su i miei spostamenti e quant'altro, ma io pure" mi spiega, con una sfumatura di orgoglio.
"Geniale" commento "Ma non capisco a cosa potrebbe servirti, lei è in possesso di informazioni ben più importanti" aggiungo.
"Certo, ma ora ho le prove che sia stata lei a rubarti gli appunti e a creare scompiglio in Scuderia" sentenzia con soddisfazione.
"Davvero?" chiedo incredula "Cioè davvero è finalmente tutto finito?"
"Beh, no" risponde lui, spegnendo in un attimo il mio entusiasmo. "Dovremo incorrere in un'azione legale, questo è certo" aggiunge.
"Oh, sì" convengo.
Rimango poi alcuni secondi a fissare il pavimento in silenzio, cercando invano di elaborare le mille cose che mi ha rivelato. Come al solito, è tutto troppo assurdo.
"E perché ti ha obbligato a lasciarmi?" gli chiedo, come risvegliata dai miei ragionamenti.
Azz, non avresti dovuto dire 'lasciarmi'. Non siete mai stati insieme, tonta.
Sorvolo il commento della vocina e attendo la sua risposta. A furia di sentir dire da tutti che siamo stati insieme ho finito per crederci anche io. O per lo meno una piccola parte di me. La parte che parla, a quanto pare.
"Perché era gelosa, mi sembra ovvio"
"Di me?"
"Il suo ragazzo stravede per te" mi fa notare con ovvietà, come se fossi stupida a non essermene accorta. E in effetti non ha tutti i torti.
"Sì ma lei lo tradisce con Lewis perciò non ha molto senso" commento, iniziando a giocare con una ciocca di capelli.
"Siamo sicuri che con Lewis faccia solo questo?" mi domanda Charles con retorica.
"Era davvero lui che si faceva passare le informazioni?" controbatto stupita.

"Sono andati via" ci interrompe Dan, entrando nella camera degli ospiti, improvvisamente.
"Oh bene" rispondo. "Scusami tanto per il disagio Dan, davvero, non lo avrei mai immaginato. In compenso però, è stata una festa molto... speciale"
"Non è colpa tua" risponde Charles al posto di Dan "È stata Rossa a chiamare la polizia, sapeva già che il biondino aveva della roba con sé, e ha colto l'occasione per prendersi una piccola rivincita" ci spiega, alzandosi dal letto su cui eravamo seduti.
"A proposito, signorino, immagino tu debba darmi alcune spiegazioni" dice Dan prendendolo da parte.
Mentre i due ragazzi si mettono a parlare fra di loro in un angolo della stanza, io ne approfitto per avvicinarmi a Cecilia.
"Allora?" chiedo, per rompere il ghiaccio.
Lei rimane con lo sguardo ancorato a Dan, o almeno credo, perché una ciocca dorata le copre metà viso. Poi si volta a guardarmi e le sfugge un sorriso spontaneo come a dire 'è successo'.
Scelgo perciò di non rovinare il momento con tanti giri di parole e le do solo un abbraccio. Spero che in questo modo possa esprimerle tutto il mio supporto per la relazione con Luca appena terminata e tutta la mia approvazione per aver ripiegato su Daniel. Certo, sono state due scelte un po' avventate ma, in fondo, questo è tipico di Cecilia. E sento che andrà tutto bene. Dan è un ragazzo d'oro. Cecilia poi è la fidanzata che tutti vorrebbero. Un po' mamma, un po' amica e un po' amante: il mix perfetto e che io continuo ad invidiarle.

"Ora però forse dovremmo andare" improvvisa Charles, notando che Cecilia si è appisolata sul divano di Daniel. Dopo che i due ragazzi hanno finito di raccontarsi le ultime novità siamo infatti scesi nel salone. Abbiamo aiutato Dan a mettere in ordine il possibile e poi ci siamo concessi una pausa per rilassarci dopo la serata.
"Sì, inizia a farsi tardi" gli risponde Dan.
"Ti va se andiamo da me?" mi chiede Charles a bassa voce, avvicinandosi.
"Hai la Portofino?" gli domando, alzando un sopracciglio, in modo critico. Se risponde di no, mi dispiace, ma gli dico che rimango qui con Dan e Cecilia.
Lui in risposta ride di cuore e finalmente rivedo spuntare le sue adorabili fossette.
"Seriamente ti interessa di più un'auto di me?" mi chiede, sempre con un luccichio negli occhi.
"Beh, certo!" rispondo con fare ovvio.
"E poi per chi mi hai preso, certo che alla tua festa vengo con la Portofino" aggiunge, facendo il finto offeso.
Acconsento perciò ad andare a casa con lui e, dopo altri dieci minuti di saluti, dopo tanto tempo torno a sedermi sui sedili in pelle bianca della mia auto preferita. Già solo per questa sensazione dovrei concedere a Charles una nottata con i fiocchi.

È così dunque che sono finita sulla Portofino da cui ho iniziato il racconto di questa serata. Che dire, ora converrete con me sul fatto che sia stata una festa davvero indimenticabile, no?

* spazietto privato *
Allora? Qual è stato il momento più bello della serata (inizia a capitolo 36)?
Io sono indecisa fra il bacio di Dan e Cecilia e l'arrivo di Charles...
Fatemi sapere, sono curiosa!
Baci
❤️🌼

Portofino | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora