"Non con me. Non più"
"Charles, io e Matteo abbiamo solo parlato"
"E io ti ho detto che non stiamo insieme. Puoi fare quello che vuoi. Ma te lo ripeto: non con me"
Sospiro frustrata mentre ripenso alle ultime parole che ci siamo detti io e Charles. Da quella sera non ci siamo più visti e sono già passate due settimane. Ho provato a spiegarmi ma non ci sono riuscita. Anzi, ad essere sincera, ce l'ho fatta benissimo, ma lui, per qualche motivo tutto suo, ha scelto di mandare all'aria il nostro rapporto di pseudoamicizia e di non voler sentire ragioni. Così sono andata avanti. Ha ragione: non stavamo insieme. Avrei avuto delle obiezioni a riguardo, ma non ho contestato la sua scelta. Se non riesce a fidarsi di me, allora perché io dovrei starci male per lui?
Eppure...
Ma ora sono troppo impegnata per pensarci. Ho un esame tra poco e fra una settimana è il mio compleanno. Volevo organizzare una grande festa, anche se ora, forse, mi è passata un po' la voglia. In ogni caso, ci penserò dopo.
Sospiro quindi per la centesima volta, prima di sedermi davanti alla commissione d'esame.Per fortuna va tutto bene e riesco a prendere un buon voto nonostante mi sia persa molte lezioni. Il merito è in gran parte di Cecilia però, se non fosse stato per i suoi appunti non so quanto avrei preso oggi. Di certo molto meno.
Le offro così di uscire insieme questa sera e ho intenzione di offrirle qualcosa per ringraziarla.
"Potremmo andare al pub con Luca e Alberto questa sera" propongo mentre ci incamminiamo verso il parcheggio del campus.
"Non è una brutta idea, in effetti" commenta con un sorriso sincero.
"Bene, allora chiedo anche agli altri"
Mando così un rapido messaggio ai due ragazzi e poco dopo mi rispondono che vengono volentieri.
"Però questa volta potete scordarvelo di riuscire ad ubriacarmi" commento sul nostro gruppo whatsapp, riferendomi a quella serata in cui, dopo essere stati alla pista dei kart, i miei amici hanno esagerato con l'offrirmi dei drink. Ora che ci penso, lo avevano fatto per tirarmi su, dato che c'ero rimasta male perché il primo incontro con Charles era stato un vero fiasco. Avrei dovuto capire da lì che con lui qualcosa non avrebbe funzionato.
Tuttavia, lascio perdere questo pensiero e saluto Cecilia, prima di salire in macchina. Sto per mettere in moto, quando squilla il cellulare.
È Sebastian.
"Tanti tanti auguri di buon compleanno cara. Torna presto qui da noi, si sente la tua mancanza!"
Rimango un attimo interdetta al sentire le sue parole, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
"Grazie mille Seb, ma il mio compleanno è domenica. Devi aver sbagliato giorno" gli rivelo, ancora ridendo un po' per la sua gaff.
"Oh..." rimane stupito "Devo essermi confuso"
"Non ti preoccupare" lo rassicuro "Ma dimmi invece, come stai?"
"Non mi lamento. Sono in forma e anche in famiglia va tutto bene"
"E al lavoro?" chiedo, arrivando finalmente al punto che mi interessa di più.
"Suppongo tu abbia visto l'ultimo gran premio, quello di Spagna dico"
"Sì l'ho visto. Non è stato un bello spettacolo" commento dispiaciuta.
"No, per niente. Ma a Maranello è un disastro. Un po' di tempo dopo che te ne sei andata, due settimane fa più o meno, Matteo e Rossa hanno litigato davanti a tutti e alla fine lui ha dato le dimissioni. Mattia ha cercato di convincerlo a desistere, ma lui ha detto che finché non manderanno via Rossa non farà più parte del team. Solo che non possono licenziarla per quella questione degli appunti che non hanno ancora chiarito. E così ora siamo senza di te e senza ingegnere delle sospensioni" mi spiega tutto d'un fiato.
"Cosa? Matteo si è licenziato?" chiedo sbalordita.
E meno male che mi ero raccomandata con lui di non fare scelte avventate.
"Sì, e non ha voluto sentire ragioni" aggiunge, rincarando la dose.
"Mi dispiace molto doverlo sentire. Ma tornerà, ne sono certa" lo spero "E il mio sostituto com'è?" domando. So che in parte non dovrebbe interessarmi, ma in fondo sono pur sempre gelosa del mio ex lavoro.
"Sembra un ragazzo in gamba. Certo, manca il tuo tocco femminile" risponde, e riesco a immaginarmi il suo sorriso gentile dall'altro capo del telefono.
"Eh beh, so di essere irripetibile e inimitabile" dico, tirandomela un po'.
"Soprattutto modesta" borbotta dall'altro capo e ci mettiamo a ridacchiare.
Entrambi evitiamo accuratamente il discorso Charles e suppongo che Seb debba aver scoperto, o per lo meno intuito, che è cambiato qualcosa fra me e il mio vecchio pilota.
"Quindi il party è settimana prossima giusto?" pronuncia dopo qualche attimo di silenzio.
"Sì, se lo farò"
"Ah sei indecisa? E perché non dovresti tenere la festa?" mi domanda e lo sento disorientato.
"Non sono nel giusto mood ultimamente" cerco di scamparmela.
"Ma come? Sei ancora molto giovane e poi è la giusta scusa per vederci! E se lo dice un vecchietto come me..." esclama deciso.
Sorrido alle sue parole. Come al solito, sembra di parlare con un secondo papà.
"Va bene, ci rifletterò su. In ogni caso, sarai il primo a saperlo. Ora devo andare, ci sentiamo presto" dico, prima di riattaccare.
In realtà non ho nessun motivo per dirmi di fretta, ma se fossi andata avanti nella conversazione sarebbe venuto fuori l'episodio con Charles e non me la sento ancora di parlarne. Ho bisogno anch'io dei miei tempi per superare una rottura. Anche se non era una vera e propria rottura. Pff quante complessità.
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Portofino | Charles Leclerc
FanfictionFin da piccola sono sempre stata la classica brava ragazza: gentile, studiosa, simpatica e solare al punto giusto, mai invadente, giudiziosa, la figlia modello insomma. No, okay, non è del tutto vero. Non è sempre stato così. Ma ora lo sono di nuov...