Capitolo 10 Ciò che va, torna!

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Oggi, nonostante sia sabato, io e tutte le persone che fanno parte del comitato per il ballo (che poi sarebbe quello studentesco) ci siamo alzati di buon ora per dare il benvenuto ai Londinesi dell Imperial College di Londra, visto che saranno qui a momenti.

Nessun cambiamento positivo nella mia vita, da qualche giorno fa!
Io e Jason a stento ci parliamo, è lo stesso vale per Leo e Ed.
Com'è possibile che una situazione del genere mi sia sfuggita dalle mani in questo modo?
Devo assolutamente riprendere il controllo di tutto, prima che sia troppo tardi!
Intanto però, ci limitiamo semplicemente a guardarci in cagnesco.

<<I ragazzi dell Imperial Collage sono qui, cercate di essere cordiali e di non fare come dite voi... Cazzate, ecco>> sentire il preside Finch esprimersi così è come ricevere un pugno nell'occhio..bum..
<<Difficile per te, vero Jason?>> domando con un certo puntiglio

<<Già. Il fatto stesso che abbia acconsentito a sbattermi te, è una cazzata>> non mi guarda se ne resta girato ..

<<Ma davvero? Eppure fino a qualche tempo fa non la pensavi così>>

<<Fino a qualche tempo fa, cioè prima che diventassi una schizoide isterica!>> quando si gira la sua faccia è triste ..

Oh, scusami tanto se tutto stava andando a puttane ed ero nervosa al massimo!
<<Io avevo i miei motivi per agire in questo modo>>

<<Non avevi motivo di prendertela con me>>

<<Sì, invece Mr.Cazzata! Confortante essere considerata alla stregua delle puttanelle che sei solito farti, nonostante le tue belle parole.
Ma che pretendo?
Non te ne frega niente, l'importante per te è avere qualcuno che faccia sesso con te>>

<<Non ho mai detto di essere il tuo fidanzato>> infatti, ha ragione.
La stupida sono io che credevo di non essere per lui poco più di zero, o almeno, credevo di potercela fare ma è stato inutile
<<E comunque sai benissimo di non essere una delle tante puttanelle e soprattutto, non sei una cazzata. Non buttarla su di me , sarebbe troppo facile>>
<<Riprenderemo questa discussione in seguito>>

<<Contaci>> mi sussurra all'orecchio, facendomi rabbrividire
Da lontano Charile si avvicina ..
<<Tesssoro, tu che sei di casa... I Londinesi sono carini?>>
Guardo Charlie un po' scettica <<Alcuni sì, altri no. Perché?
Hai finito le persone dell' University of Southern California da seviziare?>>

<<Amore, la tua stronzaggine è come un colpo al cuore! Oh, e non posso nemmeno assumere un atteggiamento triste o offeso, o mi verrebbero le rughe>> poi rabbrividisce al solo pensiero
<<Comunque mi consolo sapendo che sarò in compagnia di coloro che hanno inventato La minigonna.
<<Oggi ti gira etero?>> alzo un sopracciglio sorridendo ..

<<Oggi si, infatti se hai notato i miei capelli non sono luminosi quanto ieri. Quando mi gira etero, non applico la stessa dose di semi di lino, perché non mi curo tanto quanto. Per quanto ne so, i maschi etero si trascurano>>
Lo amo ufficialmente è la mia vita!

<<Charlie, i tuoi capelli sono luminosissimi>> gli dico un po' seccata

<<Oh Ammore! Sei una bugiardella, ma grazie lo stesso.
Non ti abbraccio, perché se mi vedessero poi penserebbero che sono impegnato e...>>
Intanto, un gregge di pecor... Una moltitudine di Londinesi, si appresta ad entrare dal cancello dell' University of Southern California.
E stranamente, mi sembra di riconoscere parecchie di quelle facce, forse anche troppe. Oddio, non può essere!
<<Preside Finch, ma è sicuro che questi siano i ragazzi dell' Imperial College di Londra? Perchè mi sembra di riconoscerne molti, ma io ho frequentato Imperial College.
Il preside annuisce col capo pelato <<Si, è Imperial College di Londra, fondata 8 luglio del 1907 da Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, mi sa che ritroverai molti dei tuoi compagni di classe!>>

Oh merda. Questa proprio non ci voleva! Praticamente posso dire addio alla mia vita.

Intanto, tra la folla, scorgo una ragazza dai lunghi capelli castani, gli occhi marroni che incorniciano un volto angelico, tradito però dall'aria furba e maliziosa dei suoi occhi.
Lei è la perfetta incarnazione della citazione di Shakespeare <<Assomiglia al fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso>>.
E' bellissima, con quell'aspetto da modella che farebbe crollare l'autostima ad ogni individuo di sesso femminile che le rivolge lo sguardo.
Non è cambiata affatto, Charlotte.
Lei in Francia era la mia migliore amica, o meglio, la persona alla quale ero più affezionata. Il nostro non era quello che si dice un rapporto idilliaco.

<< Good morning, Cora è bello rivederti>> mi rivolge uno dei suoi classici sorrisini falsi e superiori
<<Chissà perchè ma non ti credo>>

<<Credici eccome, invece. E' bello rivederti così tranquilla per l'ultima volta, perchè stanne certa, la mia permanenza qui significherà la tua rovina>> mi sussurra all'orecchio con aria di sfida, poi tira dritto con i suoi compagni.

<<La conosci?>> mi domanda Kristin, che nel frattempo si è avvicinata

<<Purtroppo sì>>

La mia amica la guarda dall'alto in basso, un po' sdegnata <<Non ha l'aria simpatica>>

<<Infatti non lo è, Sarah>>

<<Cora qualcosa non va? Non sembri molto tranquilla>>

<<No, Sarah, non lo sono affatto>>
<<Sarah?! Vieni un attimo qui>> e come al solito, Steven la chiama...
<<Arrivo subito, Tesoro! Ne parliamo dopo okay, Cor?>> . Poco importa, tanto il momento che temevo, purtroppo è arrivato.

Non potevo fuggire in un altro stato e aspettarmi che il mio passato non si rifacesse più vivo. C'è una cosa di me, che nessuno sa: il vero motivo per cui sono andata via da Londra.

Sembra inverosimile, ma non sempre Cora Peterson è stata quello che è adesso. Quando vivevo a Londra, i miei genitori, da bravi medici, stavano ogni santo giorno fuori da casa, tra ospedale e conferenze mediche il tempo da dedicarmi era pochissimo e sono stata allevata dai governanti, quindi pensate un po' che razza di stronzetta viziata ero.
Ero molto amica di Charlotte e un altro ragazzo, Seth.

Al liceo, ho cominciato a frequentare altre compagnie, ragazzini viziati come me dell'alta società Londinese, dediti.. dove il motto era
<<sesso, droga e... ancora sesso>>. Altro che OC o cose simili, lì era davvero peggio che in un bordello.
Un circolo vizioso dal quale non volevo uscire, che mi ha fatto diventare la ragazza più popolare della scuola, rubando il posto a Charlotte, che invece al contrario mio era piuttosto tranquilla.

In pratica, ero la copia femminile di Jason, se non peggio! Il mio motto era
<<Prendo ciò che voglio, quando voglio e come voglio>>e non mi importava come.
Tanto che alla fine sono andata a letto con Seth, il ragazzo di Charlotte, nonchè mio ex migliore amico.
E la cosa bella è che non ricordo nemmeno il motivo.

Le avevo portato via in un solo colpo la popolarità e il fidanzato, e lei da quel momento, progetta vendetta.
Alla fine, i miei hanno scoperto tutto e mi hanno spedito qua, minacciando che se non fossi cambiata, mi avrebbero spedito al collegio femminile con le suore.

Alla fine, ho optato per cambiare atteggiamento.
Poi ho conosciuto Edward mentre ero in vacanza e alla fine ho deciso diseguirlo qui all University of Southern California.
E poi il resto lo sapete!
Il problema è che conoscendo Charlotte, che nonostante il faccino ingannevole,è una stronza anche lei, sicuramente avrà progettato il piano più schifosamentesubdolo per vendicarsi.
Capisco di non essermi risparmiata su di lei e che questa batosta me la meritotutta ma...
L'ultima cosa di cui ho bisogno momentaneamente è che qualcuno mi roviniulteriormente la vita.

SPAZIO AUTRICE:
BUONGIORNO A TUTTI ECCO A VOI IL PROSSIMO CAPITOLO COME PROMESSOOO
Beh diciamo che ogni capitolo e un stress per la nostra protagonista e come vedete si sta andando un po a sgretolare la situazione...che cosa succederàaaaaa??
VI AMO A DOMANI❤

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