Capitolo 9 intermezzo

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Jason si avvicina alla mia scrivania con fare guardingo, mentre io sono intenta a rifare il letto.
Con tutte le volte che me l'ha scombinato, dovrebbe almeno degnarsi di aiutarmi, ma sarebbe come chiedere a Charlie di non essere pazzo a giorni alterni.
Un'impresa impossibile.
Lo vedo afferrare qualcosa, e improvvisamente il campanello d'allarme 'anti-disordine' che c'è nella mia testa comincia a suonare
<<Jason, non ci provare nemmeno>> lo redarguisco con tono minaccioso

<<Mi annoio! Tu sei troppo intenta a fare il letto è non mi calcoli è sto andando in ...Crisi d'astinenza?
<<Crisi d'astinenza? Jason , sul serio siamo stati insieme stanotte, punto.>> lo guardo con occhi sgranati..

<<Appunto>>

<<Piuttosto, potresti aiutarmi? Durante questa settimana, avrai scombinato il mio letto così tante di quelle volte da perdersene il conto>>

Lui ridacchia divertito
<<Cora..io non rifaccio mai i letti, semmai il contrario>>

<<Sono loro che rifanno te?>> lo schernisco sorridendogli falsamente.
Lui mi guarda con indifferenza, è tira fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni della divisa, ne accende una, ma prima che se ne renda conto gliela tolgo dalle mani, spezzandola a metà proprio davanti ai suoi occhi.
Nessuno, e dico nessuno, può impuzzarmi la stanza con le sigarette!
E poi rendono schifoso il sapore dei baci.

<<Ehi! Ho bisogno di nicotina!>> pigola guardandomi indispettito

Sorrido molto tranquillamente <<Non mi interessa. Se mi venisse in testa di baciarti, sicuramente vomiterei seduta stante>>

<<Allora non farlo>> dice alzando le spalle
I miei occhi si riducono a due fessure <<Ah, la pensi così. Okay, Jason>>

<<Schifosa ricattatrice!>>

<<Chissà da chi ho imparato!>> è così incoraggiante vedere che tra noi due non sia cambiato nulla, nonostante il sesso. Io lo odio e viceversa! Anzi, in effetti qualche cambiamento c'è... Ho il potere di renderlo mansueto come un cucciolo tramite la minaccia che teme di più. Quella di mandarlo in bianco!

<<Continua così, che ti mando in bianco>>

Lui smorza un ghigno sarcastico <<Non ho che farmene delle tue minacce, Peterson. Non esisti solo tu alla University of Southern California >> è mi fa l'occhiolino

<<Pienamente d'accordo, ma... Io sono inimitabile>>

Jason si avvicina a me, cingendomi la vita con le braccia
<<Uno a zero per te. In effetti è vero, sei quasi al mio livello e la cosa mi preoccupa. Io per arrivare a questo punto, ho dovuto fare parecchia pratica. Ma tu? Dove hai imparato?>>

Mi sa che l'amichetto si stia spingendo un po' troppo sul personale
<<Se mi chiamano Miss Perfection, un motivo ci sarà. Quando voglio una cosa la faccio, e in modo perfetto>>

<<Oh che onore! Quindi sarei io che ti invoglio ad agire così, ammettilo>>

Annuisco debolmente col capo <<Lo ammetto>>》mormoro prima di cominciare a baciarlo lentamente sul collo. Ah, adoro torturarlo!

<< Peterson, se continui a baciarmi in questo modo, giuro che non sarò più responsabile delle mie azioni>> sussurra con voce roca.

Ma il nostro momento, è interrotto dall'improvvisa irruzione di Charlie nella mia stanza, facendoci sobbalzare a qualche centimetro di distanza l'uno dall'altro.

La Perfezione Non EsisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora