Capitolo 13 Le relazioni pericolose

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Nonostante sia sveglia da un pezzo, riesco ad aprire gli occhi e a mettere a fuoco ciò che mi circonda solo adesso.
Ho un'assurda emicrania, sembra quasi che la mia testa stia per scoppiare da un momento all'altro!
E soprattutto - e non so cosa sia peggio , ho un alito così mefitico che farebbe tranquillamente concorrenza ad una delle emissioni di gas.
Inoltre, come ciliegina sulla torta, ho uno strano vuoto di memoria! Probabilmente, devo proprio averci dato dentro con la vodka alla fragola, ieri sera.
Comunque, prima che vomiti per via del mio alito, credo sia bene andarsi a lavare i denti, anche se considerata la situazione, non sarà affatto facile.

Dopo circa 10 min, perché come vi avevo anticipato l'impresa si è rivelata difficile, soprattutto perché il tanfo di andar via non ne voleva sapere, ritorno al letto quasi strisciando.
Ho pure evitato di guardarmi allo specchio per paura che la mia testa si fosse ingrossata come un dirigibile, tanto è pesante.

E mi accorgo che Edward dorme beato: è in sonno profondo, non credo proprio che sia venuto qua durante i 10 minuti di assenza, anche perché l'avrei sentito.
Io ho ancora il vestito di ieri sera addosso, quindi che abbiamo combinato qualcosa di illecito durante la mia assenza di facoltà mentali, è da escludere.
E allora che ci fa sul mio letto, visto che mi odia?

Ritornando a letto, non noto che Sarah - come al solito -, ha lasciato le sue scarpe sparse per terra, così va a finire che cado rovinosamente per terra. Peggio di così, si può?

<<Ehi, aspetta che ti aiuto!>> esclama Edward alzandosi improvvisamente dal letto, probabilmente si è svegliato per il tonfo
<<Ma che ci fai in piedi? O meglio... Per terra! Non dovresti essere a letto?>>

<<Mi sono lavata i denti>> mugugno cercando di sollevarmi, invano

<<Ed ecco il risultato>> mi apostrofa divertito
<<Solitamente il primo pensiero di una persona reduce da una sbronza, non è quello di lavarsi i denti>>
<<Ma si da il caso che la persona in questione sono io>>

Annuisce col capo <<Infatti, mi ero dimenticato che sei totalmente folle>>

<<Se avessi odorato il mio alito, non credo che saresti rimasto vivo per molto>> protesto lanciandogli un'occhiataccia per l'affermazione di poco fa
Lui scoppia a ridere <<Si vede che non sei mai stata in camera con Leo>>
<<Si, ma ho subito la disgrazia di annusare l'aria dopo una delle sue puzze. E credimi, questa era molto peggio>>

Emette un ghigno schifato, e poi mi adagia sul mio adorato, nonché sofficissimo - ora non esageriamo. Ma è sempre meglio del linoleum materasso <<Va meglio?>>
<<Decisamente. Come mai sei qua? Pensavo mi odiassi>>

Lui mi guarda con aria da sufficienza <<Io non ti ho mai odiata, razza di deficiente. Ero solo incavolato con te! Ma si da il caso che io, al contrario tuo, sia un ottima amica.
E dato che avevi bisogno di qualcuno, sono venuto in tuo soccorso>>

Appunto mentale: erigere una statua d'oro a Edward non appena starò meglio. Cosa ho fatto per meritarmi un amico così meraviglioso? E' troppo anche per me <<Quindi non sei più arrabbiato con me?>> mormoro guardando con aria innocente

<<No, non lo sono>> asserisce baciandomi lievemente la fronte
<<Io non ti merito>> sbotto spazientita <<Sei davvero fantastico, splendido e meraviglioso. E sono soltanto 3 banalissimi aggettivi per descriverti!
Sta di fatto che io faccio schifo, e non merito di avere una persona così come amico>> e non lo sto adulando, giuro che lo penso davvero

<<Tu non fai schifo>> ammette sorridendo
<<O almeno, non moltissimo. A volte sei egocentrica, ma... Sei la mia migliore amica. Ti adoro, e farei qualunque cosa pur di vederti felice>>

La Perfezione Non EsisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora