Capitolo 21 Amicizia!!

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«Oh, Miss Peterson . Proprio lei cercavo» esclama il preside Finch non appena mi vede in corridoio. Tsk, ogni volta che può, ne approfitta per chiedermi qualcosa.

«Dica pure, signor preside» cinguetto cercando di nascondere la svogliatezza.

L'ultima volta che ho fatto qualcosa di malavoglia e lui se n'è accorto, mi ha tenuta inchiodata alla sedia del suo ufficio per almeno un'ora, facendomi una predica davvero allucinante. Non l'ho ascoltato nemmeno un minuto, ma è stato stancante.

«Vorrei che redarguisse Jason Dean per il suo rendimento. Siamo a metà febbraio, e la sua media non è delle migliori, se continua così, non lo accetteranno da nessuna parte!>>

E perché devo farlo io? Esistono dei professori! «Ma signore... Non potrebbe farlo un professore?»

Il pelatino sfoggia un sorriso malefico «Ho notato che hai un certo ascendente su di lui. Sicuramente si degnerebbe di ascoltarti, mentre con un professore... Credo che non farebbe nemmeno lo sforzo di fingersi interessato»

In effetti ha ragione. Sicuramente Jason mi prenderà a parolacce, ma dopo avermi ascoltato... I professori li manda al diavolo senza nemmeno dargli una chance.

Però non mi va di vedere o parlare con lui! Non dopo quello che è successo «Forse ha ragione, signore»

«Quindi accetti?» domanda speranzoso, mentre io annuisco debolmente col capo. Ho altra scelta? «Perfetto! Non so come farei, senza di lei!»

Dovrà imparare a fare a meno della sottoscritta, visto che tra qualche mese, per fortuna sloggio da qua. Bene, vado a farmi sbranare.
Cora arrivò fuori la camera di Jason, Busso debolmente alla porta. Speriamo che non ci sia.

«Cora?» speranza vana

«Ciao, Jason» mormoro timidamente

Lui assume un atteggiamento da sufficienza, e poi ritorna alla sua attività, ossia mettere a soqquadro un cassetto «Che ci fai lì impalata? Puoi entrare, non ti mangio mica»

Anche se vorresti farlo. Chiudo la porta e avanzo verso di lui.

«Allora? Che ci fai qui? Sicuramente non sei venuta per fare quattro chiacchere»

Scuoto la testa «In effetti no. Il preside Finch mi ha chiesto di... Redarguirti sulla tua media scolastica penosa»

Lui smette di buttare a casaccio i vestiti e mi fissa. Poi scoppia a ridere «Okay. Innanzitutto dì al preside Finch di farsi i cavoli suoi!
Mio padre ha sborsato una fortuna per questa scuola...
Non ho mai studiato, nè ho intenzione di cominciare ora.
Per il Università di specializzazione... Beh, pagherà anche per quello.
E perché sei venuta proprio tu? Cavolo, non sapevo di starti tanto a cuore! Oppure no... L'hai fatto per avere l'ennesima A in pagella, vero?»

Lo guardo di sbieco, poi in un impeto di rabbia lo afferro per il colletto della camicia che indossa «Senti un po', razza di fallito, io a differenza tua, le A in pagella me le guadagno studiando! Non ho bisogno dei soldi di mio padre, per combinare qualcosa»

Jason ghigna malefico «Che vuoi che ti dica, c'è chi può... C'è chi no»

«Sei un'idiota» sibilo digrignando i denti. Quando fa così lo odio! Anzi, in realtà lo odio e basta. No, non è vero, in questo momento per lui provo, odio ed un sentimento molto complesso.
Si odia ciò che si desidera intensamente e non si può possedere,
si odia ciò che non si comprende, quello che sembra troppo distante.
Odio e amore sono troppo vicini, i loro contorni sfumati, non hanno confini chiari. «Lo so, ma che posso farci? E' nella mia natura»

La Perfezione Non EsisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora