Un Tuffo Nel Passato {parte 11}

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P.O.V Zayn
Siamo tornati dal mare già da un mesetto ormai.
Sono i primi di Agosto e sto scoppiando di caldo.
Volete sapere perché? Bhe, sono dovuto tornare a "casa" da Eric, evidentemente gli faccio ancora comodo per guadagnare soldi, ma stavolta non cederò al suo volere.
Sono diventato un Alpha dipendente, ho i marchi dei miei compagni sulla base del collo e non gli tradirò solo perché lui ha bisogno di denaro.
Approposito di Niall, Louis, Liam e Harry, loro non volevano che io tornassi qui, ma non avevo scelta, gli ho rassicurati che non mi sarebbe successo niente (in caso contrario devo avvisarli) e che a breve avremmo cercato un appartamento provvisorio in cui vivere. Il problema è che Eric non deve assolutamente vedere i miei marchi altrimenti andrà su tutte le furie e le prenderò di santa ragione, non si fermerà come le altre volte.

Liam mi ha fasciato il collo e mi ha spiegato che devo cambiare le fasciature ogni due giorni per evitare invenzioni dolorose, in sintesi, devo tenerle il meno possibile senza garze a coprirli. Per nascondere tutta la fasciatura e i marchi in sé sono costretto a portare maglie a collo alto per evitare di correre pericoli con Eric.
Però ho il presentimento che lui abbia già capito che sto nascondendo qualcosa, dopotutto solo uno scemo o qualcuno che deve nascondere qualcosa porterebbe maglie a collo alto ad Agosto.

A parte questo, ho amato davvero tanto accoppiarmi con I MIEI ALPHA, è stato molto dolce a differenza di quello che mi è sempre stato detto; certo, ha fatto davvero tanto male, ma loro mi hanno trattato letteralmente con i guanti, hanno cercato di farmi passare ogni tipo di dolore o fastidio.
Tra l'altro stasera vado da Harry e conoscerò i suoi genitori, non vedo l'ora.

In questo momento sono a casa da solo, Eric è a lavoro, invece  mamma e le mie sorelline sono uscite a fare shopping o "cose da donne" come mi ha detto Natasha, ora ha otto anni e sta diventando sempre più peste di quanto già non sia mentre Vera è ormai una ragazzina dolcissima che non farebbe del male nemmeno ad una mosca.

Sto girando in casa a petto nudo visto che sono solo e non ci sono problemi di copertura.
Sono appena le cinque e sono immerso nei miei pensieri mentre disegno; sono stato bocciato a scuola, lo hanno saputo anche mamma ed Eric, non l'hanno presa bene e ho rimediato qualche schiaffo in faccia, per fortuna sono riuscito a uscire velocemente di casa e sono andato da Liam.

[...]

Sto disegnando tranquillo quando sento un improvviso borbottio proveniente dalla mia pancia.
Decido di scendere al piano inferiore a cercare qualcosa da sgranocchiare con calma. Mentre sono immerso nella credenza in cucina a cercare del cibo con un bicchiere d'acqua in mano che sto sorseggiando, il rumore della porta di ingresso che sbatte mi fa accapponare la pelle.

Eric:<moccioso, sono a casa! Scendi giù, devo spiegarti delle cose importantissime!> intanto che pronuncia la frase carica di odio, entra in cucina. Appena mi vede si ferma sui suoi passi.
Mi osserva cercando di capire cosa sto facendo, ma quando si accorge delle garze sul mio collo sgrana gli occhi. Si avvicina a me con passo pericoloso finendo col chiudermi tra il mobile in cui stavo cercando del cibo e il suo corpo.
Mi guarda in modo intenso, i suoi occhi sono rossi dalla rabbia, sembra quasi indemoniato, ho una paura terribile.

Eric:<quindi ti sei fatto marchiare...> parla in modo pacato. Ingoio a vuoto mentre il mio respiro diventa più irregolare e pesante.

Eric:<sono ben 4 marchi...> rimango in silenzio, ma questa mia azione sembra farlo arrabbiare ancor di più.
Mi mette una mano a stringere leggermente la base del collo, piagnucolo al principio di bruciore che sento a causa delle ferite che non sono ancora guarite.

Eric:<e dimmi, chi ti ha dato il permesso? Chi ti ha detto che potevi farti marchiare come la peggiore delle puttane!?> la sua ira aumenta sempre di più mentre parla.

Un Nuovo Inizio... #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora