I'm sorry.

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Mi svegliai di soprassalto per un forte sparo, andai nella camera di Sharder a vedere cosa stesse combinando, la trovai nervosa davanti al computer.
-Cosa stai facendo?- sbottai irritato poiché erano le quattro di mattina
-Sto giocando ad un gioco di guerra, zitto.- sbraitò
-Sono le quattro del mattino, Sharder, domani dobbiamo andare ad una premiazione.- sentenziai.
-Senti.- disse spegnendo il computer -Ho vomitato, e non ho più preso sonno.- sospirò per calmarsi -Possibile che non posso fare quello che voglio?- aveva il trucco sbavato ed i capelli scompigliati, non avrei mai avuto il coraggio di dirglielo ma era così fottutamente bella.
-Sai cosa hai fatto stanotte?- le chiesi, si girò di scatto -Cosa ho fatto?-
sospirai grattandomi la nuca -Hai baciato me, hai dato i numeri all'after party..e..-
-..E?- sbottò nervosa
-Ti hanno drogata.- la vidi sciogliersi -Oh cielo, pensavo avessimo scopato.- Sharder era complicata e fuori dal comune, una normale ragazza si sarebbe messa a sclerare, ma lei no. Lei era calma, come se drogarsi fosse una cosa normale, era così spaventata dall'idea di avere un rapporto con me che certe volte rimanevo senza parole.
-Non avere questo comportamento con me.- si girò a guardarmi inarcando un sopracciglio -Quale completamento?- chiese.
-Lo so che sei arrabbiata per l'altra sera, mi dispiace tanto.-
-È tutto ok.- disse con gli occhi lucidi, era strano vederla così, anche lei era debole, lei che era una tosta. Andai vicino al suo corpo esile e l'abbracciai, sentivo i suoi capelli pizzicarmi le guance segno che aveva posato il suo capo nell'incavo del mio collo.
-Vieni ti faccio la camomilla.- dissi prendendola per mano. Andammo in cucina, lei si avvicinò alla finestra tranquilla, io misi l'acqua a riscaldare.
Mentre preparavo la camomilla girovago su twitter c'era una foto di me e Sharder qualcuno aveva twettato "si vede proprio che si amano, i miei Miall." Sentii una fitta allo stomaco per il semplice motivo che stavo mentendo alle mie fan.
-Niall.- disse secca scrutando la finestra -Passami la pistola.- sputò. -Chi c'è la fuori?- chiesi avvicinandomi.
-Fermo.- urlò -Resta dove sei e passami la pistola da sotto.- presi la pistola e la feci scivolare sul pavimento.
-Lui è qui, Niall.- disse tutto d'un fiato.
-Spegni il gas.- mi ordinò. Andai vicino alla cucina e spensi il gas tremante, lei sapeva metterti l'ansia. Iniziò a chiudere tutte le finestre e mettere sicurezze su sicurezze alla porta d'ingresso e sul retro.
-Va a dormire,resterò di guardia.- disse continuando ad osservare fuori alla finestra.
-Non ti lascio sola.- la sentì sbuffare -Niall, se entra in casa, non ci penserà due volte ad ucciderti.- sputò arrabbiata.
sospirai nervosamente -Cosa sta facendo? Ha la maschera?- chiesi scrutando il suo profilo, Sharder aveva davvero un gran profilo, erano pochi gli istanti in cui mi ricordavo quanto fosse bella.
-Sta fermo, sotto il lampione della luce.- si passò la lingua tra le labbra -Ha qualcosa in mano, e porta la maschera.- sospirò passandosi una mano su un ciuffo ribelle, un ciuffo caduto dalla sua crocchia disordinata.
-Sharder.- la richiamai -Mmh.- mugolò lei, deglutì nervoso -Cosa facciamo?- si girò a guardarmi inarcando un sopracciglio, le sue labbra emisero un risolino nervoso -Facciamo?- chiese divertita -Niall, qui faccio tutto io!- sputò -Non puoi farmi da spalla, sono qui a salvarti le chiappe, non per prendere il tè delle cinque come la Regina d'Inghilterra.- bofonchiò nervosa.
-Non voglio che ti faccia del male.- questa volta i suoi occhi azzurri mi guardavano con dolcezza, fece un sorrise sghembo, il suo volto era segnato dalla stanchezza ma continuava ad osservare fuori dalla finestra, continuava a proteggere il territorio.
-Niall, mettiti sul divano se proprio non vuoi dormire.- disse premurosa.
**
Quando aprii gli occhi, mi accorsi che erano le otto di mattina, avevo impostato la sveglia per la preparazione della premiazione, -stupidi eventi-pensai.
Sharder era accanto a me e impugnava ancora la pistola tra la mano sinistra, era rimasta sveglia fino alle sette, quando si è accoccolata vicino a me credeva che stessi domerndo, ma Sharder quando si muove è peggio di un terremoto, crea solo rumori con i piedi e imprecazioni dalla bocca. Aveva dormito così poco che quasi mi dispiaceva farla svegliare.
-Sharder.- sussurrai scuotendola, levai la pistola tra le sue mani e sbarrò gli occhi spaventata, buttandomi un pugno sul naso.
-Sei impazzita?- urlai.
-Cazzo, Niall, dopo stanotte mi svegli in questo modo?- sbraitò alzandosi dal divano nervosa, in quel momento sorrisi, perché quando Sharder sputava una parolaccia era ufficialmente iniziata una nuova giornata.
O come diceva lei -Un "cazzo" al giorno, leva Niall di torno.- frase che ripeteva ogni volta che mi minacciava con il coltello, una persona qualunque si sarebbe spaventata, ma io trovavo Sharder divertente e strana e sapevo che non l'avrebbe fatto sul serio.
Tornò qualche minuto dopo con del ghiaccio tra le mani, lo posizionò maldestramente sul mio naso.
-Che delicatezza.- bofonchiai.
-Zitto.- sbraitò.
La vidi digitare qualcosa sul cellulare -Che fai?- chiesi guardandola. -Avviso i bodyguard, devono venire qui, ci vuole un trattamento speciale, oggi potrebbero fare fuori me o te.- alzò gli occhi al cielo -in realtà più te che me.- sbuffò ironica.
-Io ho sempre un trattamento speciale.- dissi fiero, vidi arrivarmi un guanto da cucina nell'occhio. -Hai finito di rovinarmi il viso il giorno della premiazione?- dissi passandomi una mano sull'occhio.
Fece un ghigno irritato -Vatti a preparare.-
Sospirai scocciato.Sharder Miller, la persona più insopportabile, irritare, stronza, manesca del mondo. Avrei voluto strangolarla a volte, ma poi senza di lei non vivrei neanche un giorno.

Undercover||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora