La prima cosa che sentii fu un forte odore, strizzai gli occhi per il profumo, decisi di aprili, sbattei le palpebre più volte per rendermi conto di dove fossi, tutto ciò che vidi fu solo bianco, un bianco fin troppo luminoso.
-Sia lodato.- sussurrò qualcuno sulla mia sinistra, mi girai di scatto, presa dalla curiosità. Era Louis. Aggrottai le sopracciglia -Dove sono?- chiesi guardandomi intorno.
-Ospedale Sharder.- ripose secco. Corrugai la fronte, i miei occhi si posarono sul mio corpo ricoperto di bende. Mi guardai il polso notando ben quattro punti, feci un ghigno schifato.
-È morto?- chiesi tutto d'un tratto ricordandomi l'accaduto.
-Sei stata grandiosa, l'hai stecchito.- scherzò. -Pensa che vogliono pagarti anche di più.- continuò.
Sorrisi debolmente, ero stordita, mi faceva male la testa e la mia voce era fin troppo roca.
-Niall?- chiesi tutto d'un tratto.
-È qua fuori.- esordii passandomi una mano dispiaciuto, cercai di capire quel movimento.
-Louis.- lo richiamai.
-Quanto ho dormito?- i miei occhi finirono sulla luce abbagliante che proveniva dalla finestra. La luce del sole.
-Due giorni.- ridacchiò -Hai consumato il letto.-
Lo spintonai divertita, nonostante fossi senza forte. -Sai Niall é stato qui quasi tutto il tempo, ti ha anche fatto una treccia.- esordii toccandomi i capellli. Presi la treccia dalle mani, sorrisi ma ero troppo debole per rispondere.
-Vado ad avvisare gli altri, torno subito.- sentenziò.
Ne approfittai per osservare il mio corpo come si deve, avevo dei punti sul petto e sui polsi, sospirai seccata.
Sentii una fitta sulla pancia alzai la camicia dell'ospedale e osservai la ferita bendata. -La pallottola.- sussurrai a bassa voce.
La porta si aprì e la chioma rossa di Bethany quasi mi accecò.
-Maledizione Sharder.- squittì venendomi incontro accarezzandomi i capelli.
C'era Logan Cooper, Mark il mio capo, Niall e...Barbara.
-È tutto ok.- dissi flebile.
-Ti sei dimostrata un'agente sotto copertura valida.- esordii Logan, estrasse dalla giacchetta una bustina -Mi dispiace per l'equivoco di Bradley, congratulazioni.- sentenziò porgendomi la bustina.
-Non la voglio.- sputai.
-Sharder, ma cosa dici, suvvia.- si intromise Mark. -Prendi i soldi.- mi sussurrò all'orecchio. Non risposi avevo lo sguardo basso -Sharder.- sussurrò una voce. Niall. Si avvicinò al letto -Prendi i soldi.-
-Niall.- deglutì nervosa -Stai bene?- chiesi -Sei rimasto ferito?- alzai lo guardo per guardarlo negli occhi.
-Un pochino, ma erano ferite solo da medicare.- disse dolcemente.
-Allora, non voglio i soldi.- mi passai la lingua tra le labbra -Se lui si è fatto male, non voglio soldi.- ripetei per farmi sentire.
-Grazie per aver salvato la vita al mio fidanzato.- si intromise Barbara, alzai lo sguardo verso la sua direzione, per realizzare ciò che aveva detto.
-Ma questa è una gran puttana.- sbottò Bethany. Louis andò a tranquillizzare la mia amica.
-Barbara ti sembra il momento?- sputò Niall.
-Quasi dimenticavo, dobbiamo ringraziare Niall, se Barbara ora è la fidanzata di Niall a tutti gli effetti, è un'ottima pubblicità.- ridacchiò beffardo Logan.
-N..niall.- sussurrai tremante.
-Mi dispiace.- sentenziò.
-Niall, va via.- lo ordinò Louis.
-Cosa?- chiese sbalordito Niall.
-Vattene, è per il suo bene.- ripetè.
Niall si alzò, andò verso Barbara e la prese per mano, accompagnati da Logan,la porta si chiuse e continuai a sentire il rumore della porta ovunque. Mi staccai la flebo e scappai nella direzione da dove erano usciti.
-Niall.- urlai, i miei piedi nudi erano a contatto con il pavimento freddo.
Sentivo gli infermieri bloccarmi, tenermi legata.
-Sharder.- iniziò a correre nella mia direzione, ma Logan e il suo bodyguard lo fermarono.
Sentivo tirarmi ovunque, sentivo le ferite bruciarmi, ma non volevo dividermi da Niall.
-Non fategli del male.- urlò. -Non toccatela.- mi passarono una siringa per tranquillizarmi, vidi Niall essere portato via. Mi accasciai a terra e piansi forte.
-Niall.- urlai al corridoio, oramai vuoto, dove non vi era nessuna chioma bionda.
-Sharder, devi andare avanti, noi siamo solo le loro marionette.- mi sussurrò Louis all'orecchio.
Mi fece alzare da terra, dove tutti mi stavano osservando, ero stordita per via della siringa. Louis mi lasciò nelle mani degli infermiere.
-Signorina Miller, ora vi portiamo da una parte, stia tranquilla.- disse una ragazza, stranamente gentile.
-Non voglio.- mi lamentai.
-È necessario che lei parli con il medico.---------
Ero nell'ufficio del dottore che mi aveva seguito in questi giorni, stavo aspettando che entrasse per parlarmi, presi tra le mani una penna, era una classica penna d'ufficio.
-È stato il regalo di mio nonno, prima di morire.- sussurrò qualcuno alle mie spalle. -Mi dispiace.- sussurrai.
-Tranquilla.- ridacchiò.
-Chiamami Jonathan.- sorrise sedendosi sulla scrivania.
Deglutì nervosa -Io sono Sharder.-
-So benissimo chi sei.- aggrottai le sopracciglia -Mia sorella, Jennifer.- sentenziò.
-Jennifer Mcgonall?- chiesi. Annuii distratto guardando la mia cartella clinica.
-Ora ricordo.- dissi flebile. Era una ragazza che avevo protetto, una ragazza vittima di violenze da parte del fidanzato.
-Sharder, ho paura per te.- esordii all'improvviso, poggiando le braccia sulla scrivania.
-P..perché?-
-Ci sono buone probabilità che tu cada in depressione dopo l'accaduto.- disse riguardando ancora i fogli.
-Che ne sai?-
-Ti sei innamorata, ti senti in colpa perché l'hanno ferito, ti hanno diviso da lui.- sentenziò contando con le mani, ogni punto. Abbassai lo sguardo e non dissi nulla, mi sentivo già male, mi sentivo già una nullità.
-Ti ho prescritto delle medicine, ma devi aiutarmi e prenderle.- disse porgendomi delle scatolette.
Annuii prendendo le medicine tra le mani.
-Domani potrai uscire.- sorrise.
-Buongiorno.- dissi con voce roca.
Uscii dalla ufficio e vi era Louis, non appena mi vide mi abbracciò.
-Un giorno tornerai a sorridere.- mi sussurrò -Te lo prometto.- continuò.