Rebecca.

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Mi tirai su dalla panchina sentendo la voce assordante di quell'oca, ancora una volta nella mia mente passavano i "ricordi" carini di quando vivevamo con i nostri genitori.
La situazione era questa:
La stanza di Ochet.. di Rebecca era di fronte alla stanza di Jordy, ciò stava a dire che le loro finestre erano una di fronte all'altra, e molto spesso lei quando vedeva Jo appoggiato alla finestra di proposito si spogliava, fingendo di dover farsi una doccia o qualcosa,
Infatti per un bel periodo obbligai Jo di non aprire più le tende e convinsi mamma di cambiar colore delle tende..
Oppure, ogni volta che andava a correre, stranamente controllava sempre la posta che arrivava anche nostra, con la speranza che quando avrebbe bussato e ad aprire era Jo poteva esprimere tutto il suo "essere in calore"!

Sentì le dita di Jo afferrare le mie e intrecciarle.
« Mh.. Ciao! »
Lo sentì dire mentre gli rivolse uno dei suoi sorrisi che anche le pietre a vederlo sarebbero svenute, gli rivolsi un finto sorriso anch'io, forse uno di quelli in cui mi si leggeva in faccia che fosse solo ironico e forzato.
« Oh mio Dio, allora davvero state insieme? »
Annuì alzando le spalle come per dire "quindi?"
La guardai abbassare lo sguardo al mio corpo, non potevo nasconderlo e non volevo farlo, si poteva notare ormai era evidente.
« Certo che ci vuole coraggio a scoparti il fratellone..scapparci insieme e farti ingravidare »
Sentì la mano di Jo stringere la mia come per dirmi "sta calma/non rispondere", sospirai appena annuendo e la guardai prima che potessi rispondere a farlo fu Jo.
« Tu.. invece? Stai ancora con..aspetta.. come si chiama.. Caleb, ricordo che ci hai scopato quando avevi 12 anni, precoce la ragazza.. »
Il suo sorriso scomparve, lo guardò in malo modo e scosse il capo mentre portò la sua borsa di Chanel sulla sua spalla.
« Ci si vede in giro, auguri. »
Si allontanò mentre girai lo sguardo a lui scoppiando in una leggera risata.
« Che stronzo che sei.. »
« Si? Strano perché io penso altro di te! »
« Ah si? Cosa? »
« Penso.. che sei fottutamente bella.. »
Afferó il mio viso tra le sue mani e Poggió le labbra contro le mie abbassando il cappuccio della felpa che copriva il mio viso.
Ogni cazzo di volta che mi baciava sembrava la prima.
Sorrisi contro le sue labbra prima che entrambi decidessimo di smettere quel bacio a causa del suono che provocó il mio cellulare, notifica, due, tre, quattro.
« Oh..ma chi è? »
Afferrai il cellulare dalla tasca e lessi il nome ripagandolo nella tasca e gli sorrisi.
« Uhm, una cliente, niente di importante! »
Annuì sorridendomi e portó il suo braccio sulle mie spalle mentre decidemmo di continuare il "tour" dei negozi, che forse ad ogni vetrina ci fermavamo almeno 3/5 minuti.
Una vera tortura per Vancouver.

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