Ultimo dubbio..

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Dovevo portarlo via da lì, 10 giorni, 20, 30, un mese, due, tre.. non sarebbero bastati se Jordan volesse il suo posto, e il suo posto era casa nostra.
Annuì subito allungando le mani a pulire il mio viso bagnato e sussurrai a bassa voce:
« Prendiamo le tue cose, ce ne andiamo a casa! »
Alzai il viso a lui quando notai il sorriso sulle sue labbra, si, dovevo portarlo a casa.
Apri il suo armadietto e afferrai qualsiasi cosa che mi trovassi tra le mani infilandole nello zaino che aveva portato con se 10 giorni fa,
Lo vidi mentre era intento a liberarsi di quei vestiti bianchi del reparto e indossare la sua felpa nera con il suo jeans e dopo le sue Nike.
Mi fece sorridere, morsi le labbra chiudendo lo zaino e aspettai che fosse pronto prima di proseguire con lui alla reception..
Lo vidi fermarsi avanti alla porta della sua camera, restó a guardarla e poi tornò ai miei passi.

« Voglio semplicemente portarlo a casa! »
« Signorina, Vancouver ha problemi..non può portarlo a casa! »
« Vancouver non ha un bel niente, mi prendo le mie responsabilità, e mi dia questa cazzo di penna. »

L'uomo sembrava gentile, ma io no.
Afferrai la penna prima che mi indicasse dove avrei dovuto firmare e lo feci subito, e lasciai quell'edificio dopo che lo fece Jo.
« hey! Allora ti ho insegnato qualcosa! »
« Mh..le buone maniere non vanno sempre bene, no? Lo dici tu! »
Lo guardai ridere e annuire.
Stava ridendo, e speravo con tutta me stessa che non avrebbe smesso, forse era proprio quella la sua cura, questo era l'ultimo tentativo e non l'avrei mai lasciato un istante.

In realtà stavamo guidando già da un po', canticchiando qualsiasi canzone passasse dallo stereo della macchina collegato al mio telefono.
« Amore..aggiorneresti un po' la tua playlist? »
Disse in modo scherzo voltando lo sguardo verso di me, lo guardai facendo una smorfia aprendo il cruscotto e dandogli il suo telefono.
« Ti amo così tanto! »
Senti dirgli, sorrisi subito e guardai avanti continuando a guidare mentre lo guardai ogni tanto accendere il suo cellulare e sistemarlo nei miglior dei modi.
« Sai, li dentro mi facevano mangiare roba schifosa, sembrava gelatina. Ho bisogno che la Mia donna mi cucini qualcosa di commestibile.. »
Soffiai una risata guardando avanti.
« Lo farò! »
Ennesimo dolore allo stomaco o forse la pancia, non ne avevo idea, ecco perché toccai subito quest'ultima deglutendo.
« Stai bene? »
« Si, penso che abbia preso una bella influenza! »
« Oh Baby, tu curi me e io te! »
Sorrisi e quando quell'autostrada decide di finire 10 minuti e eravamo fuori casa.

Entrai dopo di lui prima che lui potesse dirmi che andava a farsi una doccia e di stare tranquilla, annuì dandogli tutta la mia fiducia e andai in cucina iniziando a cucinargli qualcosa,
Sospirai appena mentre iniziai a tagliare la carne a pezzetti sentendo lo stomaco forse in gola, ecco perché corsi nel bagno fregandomene del fatto che Jo fosse sotto la doccia, mi precipitai al bagno iniziando a vomitare persino l'anima.
« Amo? Amore.. stai bene? »
Chiese già in accappatoio intento ad asciugarsi i capelli, mollare tutto e e avvicinarsi a me accarezzandomi la testa.
Scossi il capo in un no tenendo la mano sull'addome e sospirai poggiando l'altra mano sul water.
« Perché non andiamo in ospedale..? »
« Nemmeno se mi paghi, Vancouver.. »
Riuscì a sussurrare mentre lo guardai sbuffare, mi tirai su tirando lo sciacquone e arrivai al lavandino afferrando lo spazzolino e il dentifricio.
« Stai mangiando? »
Mi chiese la sua voce avvicinandosi mentre la sua man accarezzò la mia schiena.
Annuì intenta a lavare i denti e a liberarmi dello spazzolino dopo aver sciacquato la bocca guardandolo.
« Si..ma sto così da prima che tu andassi li.. »
Allungó la sua mano al mio viso spostando i capelli e mi sorride appena baciandomi la fronte e sussurrando.
« se vuoi risposare vai, sto bene, davvero, sono a casa, ho te, in giro c'è soltanto il nostro profumo, e non mi manca niente, sto bene adesso. »
Lo guardai per qualche istante e sembrava sincero, anche il suo sorriso lo era, allungai il viso a lui e lasciai diversi baci contro la sua guancia annuendo.
« Ti cucino e mi appoggio sul divano.. »
Lo guardai annuire e lasciai la sua mano scendendo giù tornando ai fornelli.
E così feci, dopo avergli cucinato della carne e dei funghi, i suoi preferiti, mi appoggiai sul divano, e per un istante senti la serenità che mancava da qualche mese a questa parte.
Avevamo tutto ed era soltanto il primo giorno di ritorno di Jordy, e io ero certa che lui sarebbe stato come nuovo.
Cosa mancava se non..
cosa mancava se non il mio ciclo da un mese o forse dall'ultima volta che io e Jo avevamo fatto l'amore?...

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