Ciao Amore..

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Lasciò la mia mano nel momento in cui arrivammo avanti a quell'edifico, non troppo vecchio, anzi, abbastanza moderno, e con miglior medici di sempre, volevo che stesse bene anche lì, avrei voluto che restasse nemmeno 2 mesi lì dentro, e sarei andata ogni volta che potevo, ciò sempre.

« Non mi lascerai qui dentro per sempre, vero..? »
« Non dirlo nemmeno per scherzo.. »
« Faith ti prego.. »

Mi allungai velocemente a lui afferrando il suo viso tra le mani e gli accarezzai col pollice lo zigomo destro sorridendogli appena.
« Jo.. va tutto bene, non ho mai smesso di mantenere una promessa che ti ho fatto e mai lo farò. »
Lo guardai annuire e subito dopo poggiare le labbra sulle mie, allungò le sue braccia attorno al mio corpo e continuò a baciarmi, e in quel momento capì che stavo lasciando la cosa a cui tenevo di più in questo mondo, sorrisi appena contro le sue labbra accarezzando il suo viso prima che i suoi occhi si colorassero di un velo di lucido e sussurrai a bassa voce.
« Tu promettimi che quando uscirai da qui, velocemente, sarai una persona nuova, promettimi che lo farai per noi, che lo farai per il nostro futuro, per i nostri bambini.. »
Non dovevo piangere, non dovevo farlo.
Lo guardai mentre sorride appena annuendo e prese a parlare.
« Te lo prometto, e ti giuro su noi che quando esco da qui io ti sposo, voglio che tu sia mia moglie, la madre dei mei bambini, e voglio che tu possa prenderti cura di me finché la vita c'è lo permette.. »
Annuì sorridendogli e ricambiai ogni suo bacio a stampo prima che la voce di in infermiera abbastanza sulla quarantina alzare la voce.
« Vancouver.. può entrare! Entri anche lei signorina, così le mostro la stanza e dove sarà il paziente. »
Annuì sorridendo appena seguendo Jo nel momento in cui prese lo zaino con le sue cose e afferró nuovamente la mia mano entrando nell'edificio.
Stanza 125:
Era una camera bianca ma non troppo, un letto infondo alla stanza, e un armadio dove poteva mettere le sue cose, e sulla parete destra c'era una finestra.
« Vancouver puoi sistemare le tue cose. Ci vediamo dopo per il pranzo. Signorina, appena ha finito le posso chiedere di lasciare la stanza? Non è orario di visita.. »
Annuì semplicemente sorridendole e la guardai andare via rivolgendo lo sguardo a lui sussurrando:
« Non fa tanto schifo.. »
« Farà schifo stare senza te qui. »
Lo guardai per qualche istante e poi girai lo sguardo alla finestra, si vedeva soltanto un prato abbastanza lungo, niente fiori, solo alberi, il mio sguardo si spostò su una ragazza,
Forse della mia età, giocare con due bambole..
E un ragazzo più in là con un infermiere mentre camminava avanti e indietro muovendosi in modo strano, chiusi gli occhi per un istante e deglutì sentendo i miei occhi pizzicare..
« Amore.. »
Girai subito lo sguardo verso di lui.
« Mh? Si scusami..fai da solo? Sicuro? »
Lo guardai annuire mentre apriva il suo zaino poggiando i vestiti su quel letto con le lenzuola bianche, gli sorriso appena e mi avvicinai a lui e lo stesso fece lui facendo la stessa cosa che avevamo fatto prima di entrare.
« Ti amo Faith.. »
« Ti amo anch'io.. »

Non era facile, non lo era, averlo lasciato lì, da solo, chiusi gli occhi camminando nel corridoio a passo veloce per arrivare fuori al cortile e proseguire all'auto che avevo lasciato fuori.
« NO! Lasciami, ammazziamo tutti!! »
Sentì una voce doppia imitare forse film horror, voltai lo sguardo guardando un ragazzo biondo, mentre due infermieri lo reggevano, aveva le mani legate e i suoi occhi azzurri erano rosso fuoco, mi rivolse lo sguardo, rise appena e deglutì girando subito lo sguardo uscendo da quell'edificio correndo subito vicino l'auto, entrai in quest'ultima mettendola subito in moto e iniziai a guidare portando una mano nei capelli, la strada era troppa, io e Jo ci avevamo messo 1 ora di auto per arrivarci o forse un po' di più, avevo bisogno di fermarmi.
Sentivo lo stomaco così stretto, troppo,
La gola bruciava in un modo pazzesco e abbassai lo specchietto sopra la mia testa guardando i miei occhi rossi e pieni di lacrime,
L'avevo lasciato lì dentro, e non era stato per niente facile, non potevo continuare a trattenere quell'immenso dolore anche se volevo.
Inizia a piangere, forse come non avevo mai fatto prima d'ora, le mie mani rimasero nei miei capelli e i miei singhiozzi pervasero l'auto,
Apri subito la portiera prima che abbandonai la vettura ferma su un ciglio della strada e inizia a vomitare, forse vomitai anche l'anima, perché il mio stomaco stava letteralmente scoppiando.
L'avevo fatto per noi, per noi due.

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