Sono innamorata di lui.

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« Sei impazzito per caso..? »
« No, sono solo innamorato e lo sai. »
« Non cambierà niente, lo amo così tanto che ormai ogni cosa di te non è cancellata ma passata, per quanto tu possa avermi fatto bene l'altra metà di me sapeva che non mi stavi facendo del bene, e ogni notte passata a piangere per te era ogni notte sprecata a non accorgermi di chi avessi accanto, di chi avesse bisogno di me.. Notti intere desideravo le tue braccia attorno al mio corpo, notti intere aspettavano un tuo messaggio, passavo giornate digiuna soltanto perché forse se fossi stata bella come lei le corna non le avevo..
Giorni interi non riuscivo nemmeno a guardare una donna incinta pensando che tu ne avevi messa incinta un'altra che non ero io, o meglio, che non saresti diventato padre dei nostri figli.
Ma adesso che sto bene, adesso che sto vivendo la mia vita, adesso che qualcun'altro mi ama più di quanto hai fatto tu.. adesso che so che chi aveva bisogno di me è al mio fianco, non lo lascerò soltanto perché tu pensi che il mio cuore e la mia anima siano porte dove puoi entrarci quanto cazzo ti pare.. »

Notai nei suoi occhi un velo di tristezza e non sapevo se era nel fatto che stesse "perdendo" contro qualcuno che lui riteneva niente a confronto a lui, o perché stesse perdendo del tutto me.

« Non volevo niente, perché quando mi sono aspettata qualcosa, la vita mi ha risposto "tanto non succederà",perché quando ho provato ad essere felice, ho capito che mi sarebbe bastato solo stare meno male. Ma adesso, adesso ho capito che la mia felicità sta nel coraggio, nel coraggio di rialzarti nella ferita profonda che tu hai provocato in me, perché se ti perdonassi.. mai una parte di me tornerà insieme a te, e quella parte sarà sempre chiusa in un ricordo.
Ma io ti perdono Ale, ti perdono perché non voglio vivere con la consapevolezza di aver fatto qualche cazzata, ti perdono perché tutti sbagliamo, e tu non puoi fartene una condanna. Ti perdono ma amo così dannatamente quel ragazzo che se lo perdessi, forse non riuscirei nemmeno più a rialzarmi.
È stato l'unico ed è l'unico che rimane al mio fianco anche conoscendo il mio carattere di merda, è l'unico che forse ho così tanta paura di svegliarmi un giorno e sapere che non ci sia più, e si, queste paure con te le avevo ma non così tanto, tanto che se manca anche due giorni a casa è come se mi mancasse qualsiasi cosa..»

Fece per parlare, ma non volevo lo facesse, volevo soltanto che capisse che ormai era un capitolo chiuso tra noi, che il nostro amore era solo stato un capitolo chiuso, bello, ma chiuso.
Io avevo Jordy, lui aveva la sua vita, e niente avrebbe potuto ostacolare l'amore che provavo verso Jo, fu proprio lì che capì quanto fossi innamorata di quel ragazzo, ecco perché continuai:

« Io spero solo tu troverai la pace, l'amore che forse ti mancava quando le tue mani toccavano le mie, spero davvero che ogni tuo sogno possa continuare a realizzarsi, spero il meglio per te, ma so anche che tutte queste cose sono certezze.. Quindi, Dottor Zarino, ti ringrazio per i sorrisi, le lacrime, le cose belle e quelle brutte passate insieme.. »

Gli sorrisi appena guardandolo mentre restò in silenzio con lo sguardo rivolto verso il basso, ecco perché non mi feci problemi nell'allungarmi o almeno provarci alla sua altezza e abbracciarlo, non avevo nulla contro di lui, ognuno sbagliavamo, e non avrei mai potuto rinnegare ciò che c'è stato tra noi due.
Ricambiò il mio abbraccio ma subito dopo aver lasciato la mia mano andò via verso l'uscita senza aprire bocca, e non sapevo come comportarmi, ecco perché gettai il bicchiere ormai freddo che conteneva il caffè nel cestino e voltai lo sguardo verso l'entrata della sala chirurgica dov'era Jordy.
In realtà ci trovai lui, poggiato con la spalla contro la soglia di quella porta bianca, aveva gli occhi lucidi e il viso con troppi lividi per i miei gusti, e per un istante ogni mia paura si placò.
Mi avvicinai subito abbracciandolo più piano possibile chiudendo gli occhi sentendo le sue braccia avvolgere il mio corpo e la sua mano nei miei capelli.

« Ti amo. »

Riuscì a sentirgli dire e soltanto dopo capì che era stato tutto il tempo lì, dal momento in cui avevo iniziato a parlare con Alex fino ad ora.
Strinsi le dita contro la sua schiena coperta dalla sua t-shirt nera e alzai il viso a lui.

« Come ti senti..? »
« Sto bene, ho solo un trauma cranico nella tac è tutto in ordine.. »
« Torniamo a casa..? »

Lo guardai annuire mentre mi porse le chiavi della sua macchina facendomi capire che avrei guidato io e lo guardai prendere il borsone che sicuramente non avrebbe lasciato che portassi, ed in auto c'era un silenzio piacevole, mentre le nostre mani restarono intrecciate per tutto il tragitto.

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