Capitolo 13

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Quando mi mise sul letto vide che stavo morendo dal dolore e che avevo una ferita che non mi ero accorta nemmeno di come avevo fatto, credo che quando uscì dalla porta del bagno o quando entrai per chiudermi in bagno mi scontrai contro il muro della porta del bagno in cui c'era uno spigolo molto lungo e sporgente, infatti dal dolore credo che la ferita fosse stata molto profonda:

vabbè continuiamo con il nostro racconto stavamo dicendo, che Noah vide che ero molto addolorata e vide soprattutto che ero sanguinante, così per accertarsi che le cuciture non si fossero aperte andò prima ha controllare la ferita dell'operazione e poi vide che mi ero tagliata sulla coscia ecco perché quando uscii dal bagno non riuscivo a camminare.

Fortunatamente Noah in quel momento aveva ancora i genitori adottivi che stavano ancora facendo il loro turno, così che chiamò con il telecomando dando il codice rosso, in 1 minuto i loro genitori arrivarono, e guardarono cosa stava succedendo si avvicinarono velocemente e controllarono la gamba in cui Noah ci stava facendo pressione, per fare in modo che il sangue non continuasse  a fuori uscire da celebrare una emorragia esterna.

Intanto presero le postazioni dove c'era Noah i suoi genitori che incominciarono a dire a Noah quello che doveva prendere per ricucirmi la ferita, poi buio totale non vedi  più niente sentivo soltanto molte voci, per quanto parlavano velocemente sembrava che parlavano arabo, latino infatti non li riuscivo a capire ;

Le luci del Luna ParkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora