Capitolo 5

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Stavo dicendo ;

Lorenzo mi prese in braccio e mi portò in macchina, sentii che stava chiamando qualcuno, era un certo Noah che aveva i loro genitori che lavoravano all'ospedale nello stesso reparto in cui io faccio la terapia.

Credo che fossimo arrivati entro 10 minuti all'ospedale soltanto perché avevamo trovato il traffico, arrivati all'entrata Lorenzo entrò nell'ospedale, io fortunatamente un pochino mi ero riuscita a svegliarmi ero moltissimo confusa, riuscivo solo a sentire persone che correvano verso di me e che mi caricavano su una barella.

Dopo 1 ora la situazione si era stabilita, io mi svegliai e mi ritrovai in una stanza molto grossa, ma la cosa strana era che non ci stava nessuno con me nella stanza;

ma invece dopo qualche minuto sentii il rumore della porta, era la dottoressa, ma quando vidi che dietro di lei c'era Lorenzo sul mio viso si creò un piccolo sorriso che spero che riuscì a far capire il mio amore verso lui.

La dottoressa era la mamma del presunto amico di Lorenzo che mi mise una flebo in cui mi ci inserivano le sostanze nutritive per far crescere anche il piccolo dentro di me....

Passarono 2 ore ma in modo moltissimo lento, la febbre mi scendeva però dopo una mezz'ora mi risaliva diciamo che nei giorni ariusciva ad arrivare fino a 39 e mezzo; invece all'ospedale stranamente invece mi si alzo arrivò a 40, i dottori che mi seguivano venivano a misurarmela ogni 30 minuti per accettarsi che la febbre non si alzava tanto non poteva alsarzi più di tanto perché ce l'avevo ai limiti e io mi ero stufata.

Però stranamente non riggettavo molto ha differenza di quando stavo a casa, però una cosa positiva è quella che all'ospedale dormivo molto tempo   pensando che a casa dormivo quasi 2 ore a giornata ;


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