Capitolo 1

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La fortuna di avere il proprio fratello nella stessa scuola è che puntualmente uno scrocca la merenda dell'altro.
Questa è la volta di Michelle, che ha girato mezza scuola soltanto per degli avanzi, che probabilmente nemmeno sono rimasti.
Uno dei cattivi vizi Adriano e il suo gruppo è quello di non essere mai nello stesso posto, come le persone normali.
Ogni intervallo, un luogo diverso dove mangiare isolati.
Il posto del giorno per questa volta si trova dietro la scuola, vicino la spazzatura.

"Ma con tutti i posti del mondo, dovete riunirvi proprio qua?" Chiede la ragazza, ironica.
"Se vuoi mangiare, sì" Risponde Adriano, passandole il rimanente del pacchetto di croccantelle al bacon.
"Rimani con noi, tanto tra poco suona" La invita suo fratello, dando un'occhiata all'orario.
Michelle finisce l'ultima delle due croccantelle rimaste, per poi buttare il pacchetto nel cassonetto vicino.
"Va bene, tanto siamo vicini" Risponde la ragazza.

Il ragazzo si avvicina a loro, con la plastica del panino accartocciata.
Probabilmente vorrà buttarla, ma a fare la guardia ci sono i miserabili.
Che non lo lasciano avvicinare.
Due ragazzi, della quale Michelle ricorda vagamente i nomi, qualcosa tipo Gabriele e Alessandro, cominciano a svuotare i vari cassonetti della differenziata.
Per poi tirargli la spazzatura contro.

Il ragazzo dagli occhiali scuri lancia, come sua unica difesa, il pezzetto di plastica, che va a colpire la scapra di Michelle.
Adriano si avvicina con fare minaccioso al ragazzo, per poi gridargli a pochi centimetri dal viso:
Vigliacco, invece che prendertela con mia sorella, soltanto perché non sei un uomo, prenditela con me!

Michelle prende dalle spalle suo fratello, allontanandolo dal ragazzo dagli occhiali scuri.
"Non è successo niente" Lo rassicura, volendo evitare la morte di quel ragazzo sconosciuto.
"E datti una sistemata che sembri un senza tetto" Aggiunge Adriano, sputandogli sulle scarpe.
In aggiunta, Gianmarco le sembra, gli spacca gli occhiali da sole in due.

Michelle rimane pietrificata sul posto, non sapendo come reagire.
"Andiamo?" Chiede Adriano, sentendo il suono della campanella.
La ragazza non risponde, così i ragazzi continuano a camminare, sicuri che lei sia a qualche passo indietro.
"Scusami" Dice al ragazzo, per poi correre dietro a suo fratello.

Un pezzo di carta accartocciato le arriva sui capelli, ma quando si gira, il ragazzo dagli occhi scuri non c'è più.

***

La professoressa di matematica ha deciso di punto e in bianco di interrogare dalla A alla Z.
Adesso è il turno di Vanessa, che ha sbagliato quattro espressioni di fila, nonostante la donna le abbia ripetuto tremila volte dove fosse l'errore.
Quando la professoressa è ad un passo dall'esasperazione, entra il ragazzo.

Ha soltanto un  block notes e una penna in mano, la classe scoppia a ridere alla sua vista, professoressa compresa, che non riesce a contenersi.
"Cosa ti serve?" Chiede la donna, quando la classe si è "calmata".
Il ragazzo scarabocchia qualcosa su un foglio, per poi mostrarlo alla professoressa.
La donna annuisce, ma nonostante tutto il ragazzo non ha un'aria soddisfatta.

"Adesso, lui ci spiegherà un po' di matematica" Annuncia la donna, per poi scrivere quella che agli occhi di Michelle sembra il logaritmo più difficile al mondo.
Quando finisce, la professoressa passa il gessetto al moro.
"Se lo risolvi, è tuo" Gli spiega.
In questo momento la ragazzi si rende conto che probabilmente gli servisse soltanto un gessetto.

Vede il ragazzo deglutire, per poi cominciare a risolvere con calma l'esercizio.
Quando arriva al risultato la professoressa scoppia a ridere.
"Sbagliato" Dice.
Michelle alza la mano, avendo da ribattere.
"In realtà è giusta, ha soltanto sbagliato la lettera" Spiega.
Il moro sembra accorgersi dell'errore, aggiungendo subito una 'a' vicino al risultato.

"Sparisci" Ordina la professoressa, lasciandogli il gessetto.
"Che sfigato" Sente sussurrare da qualche banco più avanti.
"Già, pure malato" Scoppia a ridere il suo compagno di banco.
Lei non fa altro che abbassare lo sguardo.

"Dovevi lasciargli fare la figuraccia" Sgrida Vanessa, sedendosi al suo posto vicino Michelle.

***
I signori Cassio hanno raggiunto il luogo della cena e hanno da poco finito di presentarsi alle altre famiglie.
Alcune amiche di vecchia data e altre moderne, altre ancora conoscenti e altre sconosciute.
Si prospetta comunque una bella serata.
A rendere il tutto più interessante è la presenza dei professori, che ne approfittano per parlare della maturità.

Serena aspetta con ansia la sua amica Anna, madre di uno dei compagni di Adriano, a cui purtroppo la vita aveva giocato un brutto scherzo per quanto riguarda uno dei suoi tre figli.
Quest'ultima le aveva promesso che sarebbe venuta alla cena, nonostante i molteplici impegni di suo marito, Sandro.
E Anna non è una che non mantiene le promesse, anzi.

E finalmente i Moriconi arrivano, sotto lo sguardo nervoso delle altre famiglie dei professori.
Dopotutto, Niccolò non è di certo famoso per qualcue sua qualità, essendo inesistente.
Serena si avvicina subito ad Anna, salutandola con  una stretta di mano.
"Buonasera" La saluta.
"Buonasera, Niccolò?" Chiede Serena, non vedendo più il ragazzo gironzolare in casa sua insieme a suo figlio da un po'.
"Era un po' giù, in più non sarebbe stato il caso portarlo qua. Sai com'è" Risponde Anna, ridacchiando.

La situazione di suo figlio è molto particolare e delicata.
La fortuna è stata tenerlo a bada già da bambino, prima che potesse soffrine davvero, anche da grande.
Questo lo deve anche alle maestre delle elementari e alle psicologhe che col tempo ha incontrato.
Per aver reso Niccolò più forte.

"E Adriano come sta?" Chiede Anna.
"Bene, usciva con i ragazzi. Niccolò non te lo aveva detto?" Chiede Serena.
"Mi aveva detto che sarebbero rimasti tutti a casa oggi" Spiega Anna.
"Non vedo Niccolò e Adriano insieme da un po'" Sgancia la bomba, inconsapevolmente, Serena.
"Avranno litigato?" Chiede Anna.
"Poi chiederò direttamente a lui" Risponde la donna, per poi lasciare che Anna si presenti ai professori.

"La signora Moriconi?" Chiede una donna sulla sessantina.
"Si, piacere" Le stringe la mano Anna.
"La mamma di Niccolò. Ci dispiace ogni anno sempre di più" Ammette l'anziana.
Per Anna fa molto male parlarne, in quanto madre e responsabile.
"Niccolò come va a scuola?" Chiede dopo un po'.
Cala il silenzio. Nessuno osa parlare.
"Un fallito" Dice un'altra professoressa, quella di matematica.
Anna apre leggermente la bocca, un po' offesa dal tono.

"Suo figlio è una delusione, non capisco cosa vi spinga a tenerlo. Tra poco fa il compleanno no? Sbattetelo fuori di casa, tanto ha diciott'anni. In più non vi sarebbe utile. Un vero buono a nulla" Continua la donna.
I genitori continuano a guardare Anna, attendendo una sua risposta, che però sembra non arrivare.

Per educazione non aggiunge altro, sedendosi a tavola e meditando su ciò che l'è stato detto. Niccolò è davvero un peso per i professori e per sé stesso?

-labimbasperdvta
Consolatevi, qui Adriano sta benissimo :)
Presto capirete cos'ha Niccolò che non va.

ti dedico il silenzio | ultimo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora