Capitolo 24

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I due si affrettano a staccarsi, facendo spazio al professore.
"Tornate immediatamente con gli altri" Ordina serio.
"Con te parlo dopo" Sussurra poi a Adriano.
Il castano può soltanto annuire, seguendo poi Niccolò.
Nessuno dei due ha il coraggio di dire qualcosa riguardo poco prima.
Forse è anche meglio così.

"Ti eri perso" Ridacchia Gianmarco, notando per primo la sua presenza.
"Sapeste cos'è successo" Ricambia lui, mettendosi al suo fianco.
"Non sembra ferito" Fa notare Gabriele, riferendosi a Niccolò poco lontano da loro.
"Non gli ho fatto niente, infatti" Spiega Adriano.
"Serio?" Chiede Tiziano, dando anche lui un'occhiata al viso di Niccolò, che avendo notato gli sguardi ha abbassato la testa.

"Sembra apposto" Dice alla fine.
"Eravamo bloccati in ascensore" Racconta.
"Tu e Niccolò soli in ascensore...che gli hai fatto?" Insiste Gianmarco.
"Guarda anche tu, sta più che bene" Sbuffa Adriano, stufo di tutte le accuse.
"Non te la prendere...lo sai" Gli tira una pacca sulla spalla Gabriele.
"Eccome se lo so" Sospira il castano, guardando anche lui verso Niccolò.

La cicatrice, ormai tanto visibile, vicino alla tempia è ancora recente.
Ma non è stata colpa sua, in fondo.
Nessuno ha spinto Niccolò, è scivolato da solo.
"Dovrebbe chiudersi in casa" Dice alla fine.
"Chi?" Chiede Alessandro.
"Niccolò. Fuori combina solo guai" Sospira.

La verità in fondo è quella.
Niccolò è al sicuro solo in casa sua.
"Ti ricordo che ora è anche fidanzato..." Dice Gianmarco.
"Con la tua ex, in più" Ridacchia Gabriele.
"Vanessa lo prende per il culo" Spiega Adriano, sapendo già il "piano" della ragazza.
"Cosa ci guadagna con Niccolò? Gli insulti gratuiti?" Domanda Tiziano.
"Niente, lo umilia e basta" Alza le spalle, assumendo poi una faccia schifata.

"È inutile che fai così. Tu hai fatto anche peggio" Gli ricorda Gianmarco.
In fondo non finirà di certo sotto i ferri per un po' d'amore non ricambiato.

"E tu cos'hai fatto?" Alza un sopracciglio.
"Mi sono sempre dissociato, lo sai" Incrocia le braccia.
"Facile tagliarsi fuori ora che si opera, codardo" Risponde Adriano.
"Quello ad infrangere la promessa, tra noi due, non sono io" Ribatte Gianmarco.
"Voi, là in fondo. Sto parlando" Interrompe la guida, notando gli schiamazzi dei ragazzi.

I due si lanciano un'occhiata di fuoco.
"Continuiamo dopo" Sussurra Adriano, per non farsi sentire dal resto dei compagni.
"Certo" Annuisce Gianmarco.

***

Michelle e Vanessa non si parlano dall'inizio dell'ora.
La bionda neanche ci pensa a Michelle, occupata a leggere e rileggere il testo di Niccolò.
La castana, invece, si sente come tradita.
Come ha potuto? Vanessa sapeva della sua piccolissima cotta per Niccolò.

"Giusy senti questo vento.." Sente mormorare la sua migliore amica.
"Tu lasciati portare" Continua Michelle.
"Hai letto la poesia?" Chiede curiosa la bionda.
"È quella che tu mi hai detto di buttare..." Borbotta.
"È davvero bravissimo. Grazie per avermelo fatto conoscere meglio" Abbraccia la sua migliore amica.

Michelle però non ricambia.
"Tu sei davvero meschina, per non dire altro" Accusa.
"Cos'ho fatto, scusa" Alza un sopracciglio Vanessa.
"Tu lo sapevi che mi piaceva " Punta il dito.
"Non avrebbe ricambiato comunque" Alza le spalle lei, non dando nessuna importanza al discorso.
"Sei una strega" Dice alla fine Michelle, chiudendo lì la conversazione.
"Sono io la sua Giusy. Rassegnati" Ridacchia la bionda, tornando a leggere.

Michelle trattiene la rabbia, cercando di capire cosa ci veda di così tanto strabiliante Niccolò in lei?
Saranno gli occhi azzurri ad averlo ingannato, oppure il suo carattere?
Ma poi lei cos'ha in più di Vanessa?
Occhi marroni, totalmente comuni, e capelli del medesimo colore.
Perché dovrebbe scegliere lei allora?

***

I ragazzi sono appena saliti sul pulman, pronti per tornare a scuola.
Niccolò, esattamente come alla partenza, si è seduto da solo.
Ha messo le cuffiette ed è finalmente riuscito a trovare qualcosa al distributore.
"Posso?" Chiede una voce.
Il moro alza gli occhi, facendo poi cenno al suo amico di sedersi.
"Cosa c'è?" Domanda.
"Nulla di che, volevo solo sedermi" Alza le spalle Adriano.
"Vicino a me?" Alza un sopracciglio.
"Così sembra" Ridacchia l'altro.

I miserabili nel frattempo guardano Adriano con la coda dell'occhio.
"Chi di voi lo ha drogato?" Chiede Gabriele.
"Avrà fumato nell'ascensore, altrimenti non me lo spiego" Alza le spalle Tiziano.
"Ma ci state credendo. Niccolò ci sta pure" Dice incredulo Alessandro.
"Sarà impazzito" Non trova spiegazione Gianmarco.

Adriano e Niccolò nel frattempo stanno provando a parlare.
O meglio, solo Adriano ci prova.
Niccolò vorrebbe mandarlo via.
"Sappi che se mi vuoi prendere in giro, puoi dirmelo pure senza illudermi " Scrive.
"Lo avrei già fatto, non credi?" Risponde dopo qualche minuto di silenzio.

"Almeno oggi che è il mio compleanno, vattene via" Lo prega Niccolò.

Adriano lo accontenta, tornando dagli altri ragazzi.
"Che ti ha detto?" Chiede subito Tiziano.
"Vuole stare da solo" Alza le spalle Adriano, totalmente indifferente.
"Cosa ti aspettavi, che si fidasse?" Alza un sopracciglio Gianmarco.
"Non sai cos'è successo. Stai zitto" Lo blocca subito Adriano.
"Arriverà il giorno in cui Niccolò ci manderà a fanculo" Scuote leggermente la testa Gabriele.
"Anche quello dove imparerai che devi solo zittire" Ribatte subito Alessandro, d'accordo con Adriano.

"Non litigo con voi per Niccolò" Tronca il tutto Adriano.
"Tanto lo facciamo ogni giorno" Borbotta Gianmarco.
"Se vuoi andartene, fai pure" Risponde Adriano.
Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte.
Va a sedersi vicino a Niccolò.

Sorride leggermente al moro, per poi lasciarlo nei suoi pensieri.
Adriano sente soltanto i nervi ribollire, alla vista di Niccolò che scherza tranquillamente con Gianmarco.
"Ma vaffanculo" Borbotta.
Ci ha provato a ritornare come prima, ma evidentemente è giusto che le cose continuino ad andare così.

"Perché sei qui?" Scrive Niccolò.
"So da che parte stare, diciamo" Risponde Gianmarco, guardando per un secondo Adriano e il gruppo.
Niccolò, dopo qualche secondo di riflessione, sorride all'amico, battendogli il cinque.

Il viaggio termina con la fermata di fronte alla scuola.
Uno ad uno la mandria di studenti scende dal pulman, mentre il professore li osserva di lato.
"Tu stai attento" Dice quando Niccolò sta per andare.
Il moro annuisce soltanto, affrettandosi poi ad allontanarsi.
Adriano è l'ultimo a scendere, e il professor Martini aspettava solo lui.

"Cosa ti è saltato in mente?" Lo blocca dalla spalla.
Adriano sospira, preparandosi mentalmente alla ramanzina.
"Non era nel piano" Gli fa notare l'uomp.
"Non era previsto nemmeno che lo lascassi soffocare in ascensore" Ribatte Adriano.
"Non mentire, lo stavi abbracciando" Alza il tono il professore.
Il castano guarda il basso, non sapendo davvero come sia potuto succedere.

"Non so cosa mi sia preso. Perdonatemi" Sussurra.

-labimbasperdvta

ti dedico il silenzio | ultimo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora