"Si dice che abbia ucciso il suo migliore amico" Racconta Vanessa alla sua amica.
Forse non è la cosa migliore da sentire appena tornati dalle vacanze natalizie, ma in fondo a chi importa? C'è odore di scoop nell'aria.
Michelle, che già non aveva voglia di alzarsi, non aspettava di certo una notizia del genere di prima mattina.
"Ci sono le prove?" Chiede la ragazza, da una parte disinteressata e dall'altra curiosa di sapere chi abbia ucciso il ragazzo."No, ma lo dicono tutti" Alza le spalle Vanessa.
Ecco una cosa che proprio Michelle non sopporta, oltre i suoi compagni.
Forse la cosa che detesta di più al mondo.
Le chiacchiere inutili mischiate al pregiudizio.
Perché parlare senza sapere, se tanto poi si sa di essere in torto marcio?
Beh, alla fine anche lei ha sempre parlato prima di sapere.
Perché giudicare gli altri, allora?Lancia uno sguardo veloce al ragazzo, così chiamato da tutti senza un reale motivo.
La verità è che nessuno sa il suo vero nome e nemmeno che voce abbia.
Si sa solo di qualche suo omicidio qua e là.
Tutti senza prove, però.
Ma alla fine cosa ci vuole? Una persona sparge la voce e il greggie acclama.
Funziona sempre così."A me non sembra cattivo" Osserva con una alzata di spalle Michelle.
Se non fosse per la giacca di pelle nera e quel paio di occhiali da sole scuri, ovvio.
"Ti sta guardando" Avverte Vanessa.
Michelle non sa nemmeno come abbia fatto a notarlo con quegli occhiali che gli coprono gli occhi.
Probabilmente sarà frutto delle sue paranoie, riesce a giudicarlo solo così.
"Non sembra" Risponde la ragazza, tentando anche lei di scorgere i suoi occhi da lontano, ma niente.Continuando ad osservarlo si arrende.
Non ci trova nulla di strano nel ragazzo.
"Non guardarlo!" Grida Vanessa, coprendole gli occhi e facendole addirittura cadere gli occhiali da vista.
Michelle con uno sbuffo si piega per raccoglierli, ripulendoli anche dalla polvere del cortile scolastico.
Lancia un'occhiataccia alla sua migliore amica e ritorna ad osserva quel ragazzo tanto misterioso."Cazzo ci ha sentite" Sbuffa Vanessa, ancora con un tono di voce molto alto.
Niccolò, così si chiama il ragazzo tanto misterioso,si è reso conto delle grida della ragazza, così sentendosi chiamato in causa ha voltato le spalle e si è allontanato dalla folla di studenti, sotto i bisbigli e le risatine collettive.
"Poverino però" Sospira Michelle, vedendo lo zaino nero entrare all'interno dell'istituto.
Vanessa però non le dà retta, unendosi alle risatine degli altri compagni.Alessio, un ragazzo della classe vicino alla loro, si precipita vicino alle due ragazze, tendendo con la coda dell'occhio il ragazzo sotto controllo.
"Siete pazze! Se vi avesse sparate?" Chiede ansioso il ragazzo, gesticolando con nervosismo.
"Alè, la colpa è sua" Indica con un cenno Vanessa.
Michelle alza la sguardo, cominciando a perdere la calma."Sei tu che ti sei messa gridare" Fa notare comunque alla sua migliore amica.
Vanessa sta per rispondere, ma la campanella che indica la fine dell'intervallo la precede.
"Entriamo in classe, va" Le 'invita' Alessio, cominciando già ad andare.
Le due ragazze si lanciano uno sguardo di sfida, per poi scoppiare a ridere e seguire il ragazzo a pochi passi da loro.***
"Com'è andata?" Chiede Michelle a suo fratello, che aveva un compito in classe.
"Mh, bene dai" Risponde quest'ultimo sbrigativamente, con la fretta di sedersi a tavola.
"Mi fa piacere" Risponde a bassa voce la ragazza, intuendo che probabilmente suo fratello nemmeno le stia dando retta.Serena, loro madre, serve i piatti in tavola ad entrambi.
"Adriano, com'è andato il compito?" Chiede la mamma, sedendosi al suo fianco.
Il ragazzo alza le spalle, cosa che non fa di certo pensare bene.
"Dopo usciamo, Adri?" Chiede Michelle, lanciando un'occhiata a suo fratello.
"Sono con i miei amici" Spiega, declinando l'invito.
La ragazza annuisce leggermente.
In alternativa ci sarebbero i compiti da fare.
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ti dedico il silenzio | ultimo
FanfictionNon è colpa sua. Come avrebbe potuto deciderlo? Che poi, anche se ne fosse stato cosciente, sarebbe davvero cambiato qualcosa? Avrebbe riavuto i suoi amici, una vita normale...o sarebbe andata allo stesso modo? Niccolò non lo sapeva alla sua nascita...