Capitolo 10

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Niccolò alla fine è dovuto rimanere lo stesso a scuola.
Ha avuto solo qualche secondo per asciugarsi le lacrime, dopodiché la campanella è suonata.
Ha deciso comunque di tenere gli occhiali da sole. Vuole nascondersi dopo questa grande figuraccia.

In classe c'è ancora quel dannatissimo supplente, che non fa altro che dargli il tormento.
Non sa nemmeno perché, in fondo non ha mai fatto niente.
Ma ormai ci è abituato alle persone che lo odiano senza motivo.
Se quelli che considerava suoi amici sono stati i primi ad odiarlo da un giorno all'altro, perché uno sconosciuto non dovrebbe?

Adriano lo ha praticamente sfrattato dal banco, mandandolo nell'unico banco unico.
Effettivamente Niccolò stava cominciando a preoccuparsi, era impossibile che il suo migliore amico avesse accettato di averlo vicino.
Anche se lo sapeva già in fondo fa male sommato a tutto quello che è successo in mattinata.

Il supplente arriva già nervoso e questo non fa presagire a Niccolò nulla di buono.
Sa già che se la rifarà con lui, come fanno tutti.
"Ti sei spostato da Cassio, noto" Comincia il professore.
Niccolò annuisce.

Dopotutto non si trova male da solo.
Può usare tutta la sua parte di banco senza essere picchiato, può scrivere e disegnare senza che Adriano strappi il foglio o rompa la penna.
Forse non è cosi brutto come si immaginava.

"Vedi di abbassare la cresta. Ho saputo cos'hai fatto in classe di mia moglie" Continua il professore.
Niccolò non ha nemmeno voglia di discuterne.
Già la giornata ha preso una brutta piega, ci manca solo una litigata con il professor Martini.
"Ma è sordo?" Chiede rivolto agli altri studenti.

"No, è scemo" Risponde Adriano, avendo forse voglia di peggiorare le cose.
La classe scoppia in una fragorosa risata, che Niccolò cerca di ignorare, stringendo i pugni.
"Mister X, vedi di toglierti gli occhiali che non sai al bar" Dice ironico il professore.

Lo fa sempre per cercare di sembrare simpatico agli studenti.
A Niccolò onestamente la situazione non fa ridere e non dovrebbe nemmeno per Adriano, che però fa tutto il contrario.
Piange dalle risate, come se si stesse prendendo in giro uno sconosciuto.

"Sai, ho saputo che sei muto dal preside. Peccato, avrei preferito che me lo dicessi tu...Ma non ti preoccupare, sei già perdonato" Continua a parlare il professore.
Niccolò ha il pugno talmente stretto che ormai la mano è diventata rossa.
La vena è grossa, segno che presto esploderà.

"Che c'è, stai bene?" Chiede ironico l'uomo.
Niccolò annuisce lentamente, facendosi carico di tutta la pazienza che ha.
"Sono molto contento per te. Oltre che muto mi sembravi anche sordo"

A questo punto anche Josh il sordomuto si sente chiamato in causa, cominciando a gesticolare con uno sguardo arrabbiato.
"Qualcuno ha capito?" Chiede il professore agli altri.
Tutti scuotono la testa.

Effettivamente l'unico che sembra parlarci sempre è proprio Niccolò.
Sarà che sono simili oppure Niccolò sa cosa voglia significare non sentirsi ascoltati, eppure ha imparato una buona parte del suo linguaggio.

Risponde a quello che ha detto Josh alzando le spalle, non sapendo neanche lui darsi risposta.
Ha chiesto come mai tutti quanti ce l'abbiano con loro due, non avendo chiara la situazione e sopratutto il problema dove si trovi.

Il supplente lascia perdere la conversazione, riprendendo la spiegazione della volta precedente.

***

Michelle non fa altro che chiede a Vanessa della sua relazione con Adriano.
Ovviamente farà un grande casino a suo fratello, per non averlo detto prima.

"Da quanto?" Chiede per l'ennesima volta.
"Una settimana, ci siamo fidanzati prima dell'epifania" Spiega.
Lei apre la bocca.
Per tutto qursto tempo, Adriano non le ha detto niente.
Sa già come ricattarlo per i prossimi quattro anni.

"Vi siete baciati?" Chiede ancora.
Vanessa sorride al ricordo e tira fuori il cellulare, mostrandole una foto.
Suo fratello non le diceva mai con chi usciva la sera, per questo Michelle ha sempre creduto che fosse con i suoi soliti amici, e invece no.
La foto raffigura Vanessa e Adriano vicini,l'uno con le labbra poggiate a quelle dell'altro, nello sfondo c'è il parcheggio dove suo fratello e i suoi amici escono sempre.

"Come mai hai quella chiave al collo?" Chiede Michelle, notando la collana della ragazza.
"È stato un suo regalo. Ci teneva che la mettessi" Alza le spalle.
Michelle annuisce, trovandola bella.
Chissà che significato ha per suo fratello per ritenerla così importante.

"Comunque questa puoi ridarla a quello strambo" Dice Vanessa, restituendo il bigliettino a Michelle.
"Ma cosa ti ha scritto?" Chiede la ragazza, curiosa.
"Leggi pure" Ridacchia la bionda, trovando le parole del ragazzo squallide .

Michelle le legge attentamente.
"È stato carinissimo con te" Dice appena giunge alla riga finale.
"Se ti piace questa cosa tienitela pure. Per me è carta sprecata, meglio buttarla" Alza le spalle Vanessa.
"Vanè, ti ha scritto una cosa bellissima" Ripete Michelle, non capendo quale sia il problema.
"Si ma ci pensi a me con quello? Che schifo!" Stringe gli occhi la bionda, non volendo nemmeno pensarci.

"A me sembra un ragazzo veramente d'oro, da questo punto di vista. Non trattarlo così male" Ammette Michelle, mettendo quel foglio in tasca.
"Non parlare, tu lo hai insultato di fronte ai suoi" Scoppia a ridere Vanessa,ricordando la scena.
"Ero nervosa e me la sono presa con lui ingiustamente" Tenta di giustificarsi la mora.

Dentro di sé però sa che non può essere perdonata così.
Si vede che il ragazzo ci è rimasto male, quanto la sua famiglia che prima stimava davvero tanto la sua.
"Che te ne fai delle parole di un muto?" Chiede Vanessa.

Michelle riprende per un momento quel foglio con quei versi così tanto belli.
"Magari non te la leggerà mai, però cazzo...Stai perdendo una persona davvero bella da questo punto di vista" Risponde la castana.
"Si, però un fidanzato in carcere non lo voglio. Tuo fratello dovrebbe raccontarti cos'ha fatto ai suoi amici" Ribatte la bionda.

Michelle incrocia le braccia.
Cosa potrà mai aver fatto per essere così tanto odiato?
"Sentiamo" Ridacchia, pronta alla notizia del secolo.

"Non lo sai?" Chiede stupita Vanessa.
"Dovrei?" Alza un sopracciglio Michelle.
"Eccome...ascolta un po'" Risponde la bionda, come se dovesse raccontare di un film.
"Tutto è cominciato quando la scuola ha saputo che quello strambo è muto e tutti lo prendevano per il culo..." Comincia.

Michelle si mette comoda, pronta a scoprire una parte di verità su il ragazzo misterioso.
Adesso, dopo la cena, è come se quel ragazzo la catturasse.
Cosa c'è che non va in lui?

-labimbasperdvta

ti dedico il silenzio | ultimo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora