Capitolo 23

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I due ragazzi sono chiusi all'interno dell'ascensore da almeno dieci minuti.
Adriano, scavando nella tasca del jeans, ha trovato una caramella e ha pranzato con quella.
Niccolò invece non ha niente con sé, ed è costretto a rinunciare al pranzo.
In realtà Adriano ne aveva due di caramelle, ma è inutile dire che avrebbe preferito buttarla l'altra rimanene, piuttosto che darla a Niccolò.

Stanno giocando a tris da qualche minuto, non avendo modo per farsi sentire.
Niccolò poi non è nemmeno un grande chiacchierone.
"Vaffanculo" Sbuffa Adriano, all'ennesima vittoria di Niccolò.
La fortuna è stata avere il quaderno di Niccolò con la sua penna, altrimenti nessuno dei due avrebbe saputo cosa fare.

Il moro sorride, segnando un altro punto a suo favore.
"Dieci a cinque per me, hai perso" Scrive Niccolò, facendo notare la vittoria al suo migliore amico.
Adriano in realtà neanche gli presta attenzione, occupato a finire la sua caramella.

"Ieri ti sei visto con mia sorella, eh" Apre il discorso Adriano.
Niccolò abbassa lo sguardo.
Aveva quasi pensato che fosse tornato il buon rapporto tra entrambi, dopo questi minuti passati insieme.
Annuisce, già pronto a difendersi da eventuali pugni.
"Ieri è tornata piangendo" Racconta.
"Non lo sapevo" Risponde Niccolò.

Alla fine dopo quel bacio Michelle è scappata senza dire niente.
Niccolò non ha fatto caso al suo stato d'animo, troppo occupato a godersi la ragazza bionda tra le sua braccia dopo tanto tempo a sognarla.
"Non dire stronzate, l'hai lasciata. Non è così?" Alza leggermente il tono Adriano.
"Non siamo mai stati insieme" Nega.

Cala un silenzio assordante.
Per quanto gli riguarda, Niccolò, ha chiuso già la discussione. Infatti comincia a scrivere, come al suo solito, isolandosi.
Adriano alza un sopracciglio.
Era una cosa molto abituale in realtà che Niccolò si mettesse a scrivere.
Molti dei testi li ha anche letti e non si può negare il fatto che abbia un vero e proprio talento.

"Scrivi ancora?" Chiede.
Niccolò distoglie lo sguardo dalla pagina.
Alza il foglio, mostrando la sua nuova "poesia".
"Manca il titolo" Nota Adriano, dopo qualche riga.
Niccolò alza le spalle.
"Prima devo finirla" Gli spiega, mostrandogli i versi ancora a metà.
"Bella...come al solito" Conclude.
"Grazie" Scrive Niccolò, sorridendogli leggermente.

Si sente un grosso boato, dopodiché si spengono le luci.
Adriano balza in piedi, credendo per un'attimo che qualcuno si fosse accorto della loro assenza e che siano arrivati a prenderli.
Ma non c'è nessuno.

***

Gli studenti hanno ripreso la visita e il professore si è distratto parlando al telefono.
Nessuno, se non i miserabili, fanno caso alla loro assenza.
"Adriano ci mette troppo" Sussurra Gabriele, non volendo farsi sentire dal professore.
"Sarà andato in bagno" Alza le spalle Tiziano, mettendo da parte gli appunti.
"Vi ricordo che con lui c'è anche Niccolò" Aggiunge Gianmarco, non fidandosi per niente di Adriano.
"Che riposi in pace allora. Adriano lo avrà già massacrato" Soffoca una risatina Gabriele.

"Ma perché ci hanno portato qua oggi" Sbuffa sonoramente dopo un po' Alessandro.
"È il ventisette gennaio, lo sai" Borbotta Tiziano.
"Chi faceva il compleanno oggi?" Chiede dopo un po' Gabriele, preso da un lapsus.
"Josh?" Azzarda Alessandro.
"Niccolò" Corregge Gianmarco.
"Ah, vero" Mormora Gabriele, abbassando poi lo sguardo.

"Siamo delle persone orribili, comunque" Aggiunge Gianmarco.
"Perché mai? Cos'abbiamo fatto?" Chiede Alessandro.
"Prendercela con Nic ad esempio" Alza le spalle.
"Smettila Gianmarchì. Parli come se tu non c'entrassi niente" Sbuffa Alessandro.
"Mi sento in colpa!" Apre le braccia semplicemente.
"Allora vai a chiedergli scusa se vuoi, magari te lo conficca davvero un coltello nel petto" Risponde Gabriele.

ti dedico il silenzio | ultimo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora